Perché rinunciare a una bella vacanza se si deve prendere l’aereo e il piccolino di famiglia è appena arrivato? Non ne vale certo la pena. Basta prendere le dovute precauzioni.
Ecco dunque alcuni consigli generali da seguire per esser pronti alla partenza e durante il viaggio.
Viaggiare in aereo con neonati: da che età?
Fatta eccezione per i bambini prematuri, i neonati possono viaggiare in aereo se sono in buona salute e da un’età minima che si aggira attorno ai 7 giorni, a discrezione della compagnia aerea.
La prima cosa da fare, quindi, è informarsi sul sito o chiamato il call center della compagnia scelta per sincerarsi che non abbiamo regole particolari.
Documenti necessari
I documenti richiesti variano in base alla destinazione del viaggio. Ad ogni modo, il piccolo dovrà averne uno personale. I genitori sotto questo aspetto non possono fare da garanti.
Se si tratta di un volo entro i confini italiani o in un Paese europeo sarà sufficiente un documento di riconoscimento, una sorta di carta d’identità, richiesto all’ufficio anagrafe da entrambi i genitori.
Ricordate però di richiedere espressamente che tale certificato sia validato anche per l’estero. In caso contrario potrete utilizzarlo solo sul territorio italiano.
Altra storia invece per i voli extra-europei. Per quelli, come per ogni passeggero, è necessario il passaporto per il quale l’iter burocratico è indubbiamente più lungo. Meglio quindi prepararsi per tempo.
In braccio o in un sedile tutto suo?
Se il bambino ha meno di 2 anni può, solitamente, viaggiare in braccio all’accompagnatore al quale sarà data un’ulteriore cintura di sicurezza.
Se però il bimbo ha più di 6-8 mesi si consiglia, per una vostra comodità, di prenotare un posto tutto suo (pagando però un secondo biglietto) nel quale poter sistemare eventualmente un seggiolino.
Per ragioni di sicurezza, negli aerei sono assegnati posti specifici ai neonati in quanto provvisti di mascherina per l’ossigeno e/o imbracature pensate apposta per loro.
Vi consigliamo quindi, durante la prenotazione, di esplicitare che il posto in più è per un neonato.
Bagaglio a mano e in stiva: le regole generali
Quando si viaggia con un neonato, le compagnie aeree, almeno le maggiori, consentono di portare a bordo una borsa con tutto l’occorrente per affrontare il viaggio dalle dimensioni e peso prestabiliti oltre al bagaglio a mano.
Per evitare problemi in fase di imbarco è però caldamente consigliato, se non obbligatorio, fare richiesta per questo bagaglio extra al momento della prenotazione del biglietto.
Oltre alla borsa è solitamente consentito portare in cabina un seggiolino che può essere il classico ovetto (il seggiolino per auto), uno rialzato o un lettino da viaggio. Se accettato, è fondamentale che il seggiolino sia omologato anche per i viaggi in aereo e che risponda a determinate caratteristiche (variabili).
Cosa e quanto poter portare dipende infatti dalla compagnia scelta. In base alla disposizione dell’aereo e all’affollamento del volo vi indirizzerà verso la scelta più pratica e sicura, per il bimbo e per il resto dei passeggeri visto che, si sa, questi articoli possono essere alquanto ingombranti.
Per ovvie ragioni, una volta verificate le regole della compagnia scelta, se vi è permesso portare con voi un qualsiasi tipo di seggiolino dovete ricordarvi di prenotare un posto in più accanto a voi pagando la tariffa corrispondente.
Tenete presente però che, anche se prenotate un posto aggiuntivo apposito per il vostro bimbo, non avete diritto a un ulteriore valigia in stiva o bagaglio a mano.
In alternativa, soprattutto per un viaggio lungo, potete prenotare l’imbracatura Amsafe CARES, disponibile, a richiesta, ormai su tutti gli aerei. Si tratta di una cintura di sicurezza pensata e modellata apposta per i bambini al di sotto dei 2 anni.
Se il bambino è troppo piccolo per questo tipo di soluzione, generalmente è possibile richiedere un’apposita culla che verrà posizionata nella parte anteriore dell’aereo.
E il passeggino dove lo metto?
Di norma il passeggino viene messo in stiva, soprattutto per ragioni di spazio. Alcune compagnie però lo imbarcano già al momento del check-in con gli altri bagagli, altre invece vi permettono di utilizzarlo fino alle scale dell’aereo e lo riconsegnano una volta atterrati.
Conoscere in precedenza questo dettaglio potrà essere molto utile per evitare lunghi tragitti con il bambino in braccio.
Per ovviare in partenza a questa situazione, il consiglio è di portare con sé una fascia o un marsupio dove poter tenere il bimbo fino alla salita sull’aereo e avere le mani libere.
In caso di malattie i giorni precedenti il viaggio: che fare?
Pertosse, parotite, quinta malattia (eritema infettivo), rosolia, scarlattina, varicella ecc. sono malattie abbastanza comuni nella prima infanzia.
Se il bimbo si ammala poco prima del viaggio di una di queste o di altre patologie contagiose può viaggiare se e soltanto se il medico, con un opportuno certificato rilasciato a pochi giorni di distanza, dichiara la fine della fase potenzialmente rischiosa per gli altri passeggeri. Il bambino quindi non deve più essere contagioso.
Se invece il disturbo non è un potenziale fattore di contagio il certificato non è obbligatorio. Spetta comunque al pediatra dare il via libera dopo aver visitato il bambino. I cambi di pressione, soprattutto partendo con un mal d’orecchi, possono peggiorare la situazione di alcune malattie e disturbi.
Durante il viaggio: cosa non dimenticarsi
Affrontare viaggi lunghi in aereo con un neonato può essere una cosa impegnativa, per l’accompagnatore, ma anche per i vicini.
Cosa può essere utile quindi da avere con sé per ogni evenienza?
- pannolini: se il viaggio è corto e avete l’accortezza di cambiarlo nel fasciatoio dell’aeroporto, forse potrebbero non servire. Ma con i bambini, non si sa mai. Meglio essere preparati con qualche cambio in più anche perché le compagnie solitamente a bordo non ne hanno
- maglioncino e/o copertina: l’aria condizionata è spesso troppo alta, anche per noi adulti. Ricordatevi quindi di portare sempre qualcosa in più per coprire il vostro bimbo in caso sia necessario
- la pappa: se il bimbo non è allattato al seno, a bordo sarà possibile riscaldare l’alimento (solitamente a bagnomaria) rivolgendosi al personale. Alcune compagnie, oltre a questa possibilità, mettono a disposizione per i più grandicelli un servizio pasti su misura (Alitalia per esempio).
Ricordate che gli alimenti per i neonati, anche se liquidi, non sono soggetti alle solite restrizioni. Se per la comune acqua è consentito trasportarne oltre il gate solo 100ml, per il latte artificiale o gli omogeneizzati non vi è limite di quantità. In alcuni casi potrà però esservi chiesto di assaggiarli ai controlli. - giochi: se un neonato inizia a piangere i vicini di posto non saranno certamente contenti. Portate quindi con voi dei giocattolini per distrarlo soprattutto in fase di decollo e atterraggio
- salviettine: sempre utili soprattutto in caso dobbiate cambiare il pannolino o il bimbo si sporchi durante il pasto
- medicinali, integratori alimentari, probiotici o cerotti: teoricamente, non dovrebbero servire, ma si sa… meglio prevenire. I medicinali dovranno essere dichiarati all’imbarco
Oltre all’equipaggiamento tecnico è fondamentale non dimenticarsi che l’aereo non è tutto per voi e il pianto dei neonati e/o bambini in genere può essere particolarmente fastidioso per qualche persona. Siate attenti quindi anche alle esigenze degli altri passeggeri cercando di far dormire il bambino per quanto possibile o, se sveglio, farlo rilassare e distrarre con i suoi giochi, facendo giochini con le mani o una passeggiata una volta decollati.
Volendo prevenire pianti da disorientamento, scegliete il momento più opportuno per “andare in esplorazione”, far conoscere al bambino il nuovo ambiente e prendere confidenza con i rumori. Sarà utile per alleviargli l’ansia e far trascorrere a tutti un viaggio più sereno.
Proteggere le orecchie al decollo e all’atterraggio
I bambini piccoli non hanno lo stimolo e/o la capacità di deglutire in autonomia per compensare alla differenza di pressione. È necessario quindi trovare degli escamotage per ridurre il dolore alle orecchie che inevitabilmente si presenterà in fase di decollo e atterraggio.
Se il neonato è ancora allattato al seno, sarà sufficiente far iniziare la poppata poco prima. Per i bambini già svezzati invece ben vengano ciuccio o biberon per indurgli il movimento di deglutizione.
Il battesimo dell’aria
Spiccare il volo è un traguardo per tutti. Farlo in senso letterale per i più piccoli lo è ancora di più.
Per ricordare questo momento, già da qualche anno le principali compagnie aeree, su richiesta degli accompagnatori, rilasciano un attestato firmato dal comandante di volo e conosciuto come “il battesimo dell’aria”.
Compagnia che scegli…regole che trovi!
Queste che abbiamo illustrato sono norme generali. Una volta scelta la destinazione e la compagnia aerea con la quale raggiungerla è oltremodo importante non lasciare nessun particolare al caso considerando come i vincoli aeroportuali di questi tempi siano particolarmente stringenti.
Consultate bene il sito web quindi per non farvi cogliere di sorpresa e dover pagare onerosi extra o, peggio ancora, dover rinunciare a qualche bagaglio.
Dovreste trovare (quasi dappertutto) una sezione dedicata al viaggio con un bambino dove poter rintracciare le informazioni specifiche per quella compagnia (dimensioni, pesi, tariffe, contatti utili ecc.).