L’antibiotico-resistenza è una delle sfide più urgenti per la salute pubblica globale. In Italia, i consumi di antibiotici sono in crescita, con un preoccupante aumento delle prescrizioni inappropriate, sia a livello ospedaliero che territoriale.
Per affrontare questa problematica, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha lanciato una nuova iniziativa: un’applicazione mobile per favorire l’uso consapevole degli antibiotici.
L’iniziativa AIFA: una App per l’uso consapevole degli antibiotici
La nuova app lanciata dall’AIFA, chiamata Firstline, si presenta come uno strumento innovativo per medici e cittadini, volto a guidare l’uso appropriato degli antibiotici.
L’app utilizza un sistema a semaforo per indicare quando è corretto prescrivere determinati antibiotici, in base alla tipologia di infezione.
Ad esempio, per una bronchite, l’app segnala il semaforo rosso, indicando che non è necessario l’uso di antibiotici, mentre per casi più gravi come l’otite nei bambini, l’indicazione è quella di usare antibiotici solo in casi selezionati, con un semaforo arancione.
In caso di polmonite, invece, l’app offre il disco verde per l’uso di antibiotici come l’Amoxicillina o la Doxiciclina.
Questa applicazione si basa sulle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che suddivide gli antibiotici in tre categorie: Access, Watch e Reserve.
La categoria Access, evidenziata in verde, comprende antibiotici a spettro ristretto, da utilizzare preferibilmente nelle infezioni più comuni. La categoria Watch, segnalata in arancione, include antibiotici a spettro più ampio, riservati a casi clinici specifici. Infine, la categoria Reserve, contrassegnata in rosso, riguarda antibiotici da utilizzare solo in infezioni multiresistenti.
L’obiettivo principale dell’app è ridurre l’uso inappropriato di antibiotici, in particolare il fenomeno dell’automedicazione, che è uno degli aspetti che contribuiscono alla crescente resistenza ai farmaci. L’applicazione, infatti, è disponibile gratuitamente sia per i medici che per i cittadini, e può essere scaricata dagli store ufficiali di Google e Apple, oltre che dal sito web ufficiale dell’AIFA.
I consumi di antibiotici in Italia: numeri preoccupanti
Secondo i dati più recenti riportati nel Rapporto AIFA 2025, i consumi di antibiotici in Italia sono aumentati notevolmente nel 2023. Il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico (sia pubblico che privato) è stato pari a 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, con un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente.
L’aumento è stato ancora più marcato per gli antibiotici dispensati a livello territoriale, con un +6,3%. Questo segna un’inversione rispetto ai trend precedenti, che avevano visto una diminuzione dei consumi dal 2013 al 2019.
Nonostante questo aumento quantitativo, il problema principale riguarda la qualità dell’uso degli antibiotici. Il rapporto rivela che la prescrizione di antibiotici ad ampio spettro è aumentata, contrariamente alle raccomandazioni internazionali, che suggeriscono un maggiore ricorso a antibiotici a spettro ristretto, come quelli della categoria Access dell’OMS. Soltanto il 54,4% delle prescrizioni di antibiotici in Italia riguarda il gruppo Access, ben al di sotto dell’obiettivo del 65% fissato dalla raccomandazione dell’Unione Europea.
Le differenze regionali nel consumo di antibiotici sono anche evidenti. Al Sud, infatti, i consumi sono significativamente più alti rispetto al Nord, con 18,9 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti in farmacia, contro le 12,4 del Nord.
Questo dato suggerisce che ci siano problematiche legate all’appropriatezza della prescrizione, influenzata anche dalle difficoltà di accesso alle prestazioni diagnostiche in alcune regioni.
Una particolare attenzione va anche al consumo di antibiotici in ambito ospedaliero, dove la situazione è altrettanto preoccupante. Nel 2023, le dosi somministrate ogni 100 giornate di degenza sono aumentate dell’1,3%, con un incremento complessivo del 8,8% dal 2019 al 2023. Questo trend è in controtendenza rispetto agli obiettivi del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza, che mira a ridurre i consumi di antibiotici ospedalieri del 5% entro il 2025.
Resistenza agli antibiotici
L’aumento dei consumi e l’uso improprio degli antibiotici contribuiscono in modo significativo alla crescita della resistenza batterica. I batteri come Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae e Enterococcus faecium stanno sviluppando resistenze, riducendo l’efficacia dei trattamenti antibiotici.
Nel 2023, la percentuale di resistenza di Escherichia coli alle cefalosporine di terza generazione è salita al 26,7%, rispetto al 23,8% nel 2021, mentre la resistenza alle cefalosporine della Klebsiella pneumoniae è aumentata dal 52,7% al 55,2%.
Questi dati sono allarmanti, considerando che l’antibiotico-resistenza è responsabile di circa 12.000 decessi all’anno in Italia, con un costo sanitario di 2,4 miliardi di euro, solo per il Sistema Sanitario Nazionale. Questo scenario è aggravato dal consumo eccessivo di farmaci antiacidi, che alterano la flora batterica intestinale, favorendo la selezione di germi resistenti.
Un futuro più sicuro con l’uso responsabile degli antibiotici
Il lancio dell’app Firstline rappresenta un passo fondamentale per sensibilizzare tanto i medici quanto i cittadini sull’importanza dell’uso consapevole degli antibiotici. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di azioni coordinate per contrastare la resistenza agli antibiotici, che include l’educazione, la prevenzione e il rafforzamento della ricerca.
Inoltre, l’uso dei vaccini contro infezioni comuni come quelle respiratorie potrebbe ridurre la necessità di ricorrere agli antibiotici. Vaccinarsi, infatti, può prevenire infezioni virali che spesso portano a un uso inappropriato di antibiotici.