Procedimento:

Lavare le patate con la buccia, disporle in una pentola con l’acqua e portare a bollore, una vota cotte scolare e far raffreddare poi riporre in frigorifero per almeno una notte.

Se si utilizzano i fagioli secchi è necessario metterli in ammollo in acqua almeno 12 ore prima, risciacquare sotto acqua corrente e mettere in una pentola coprendoli di acqua fredda senza salare per non rendere duri i fagioli, cuocere per circa un’ora. Fagioli e patate si possono cuocere il giorno prima. 

Pulire le zucchine e la cipolla e lavare sotto l’acqua, tritare la cipolla e farla rosolare in padella con un filo d’olio, aggiungere le zucchine precedentemente tagliate a dadini e passare in padella per 10 minuti. Nel frattempo prendere le patate e i fagioli dal frigo, sbucciare le patate e tagliarle a dadini.

In una ciotola mettere i semi con un po’ di paprika, sale e un pizzico di pepe nero, insaporire tutto, successivamente in una padella mettere un filo d’olio, scaldare e aggiungere il composto di semi, amalgamare tutto per 5 minuti in modo da tostare e rendere croccanti i semi.

Pulire la mela, tagliarla a dadini e aggiungere qualche goccia di limone in modo che non si ossidi.

In un piatto mettere le patate e i fagioli, aggiungere zucchine e cipolla cotti, aggiungere i semi tostati e la mela, se necessario aggiungere olio extravergine d’oliva e sale, mescolare il tutto e il piatto e impiattare.

Macronutrienti totali                                                                                 

Carboidrati 104 gr di cui zuccheri 24.5 gr                                              

Proteine 33 gr                                                                                             

Grassi totali 31 gr Colesterolo 0                                                                 

Fibra alimentare 33. Gr                                                                        

Consigli nutrizionali:

Un piatto completo dal punto di vista nutrizionale e con caratteristiche adeguate per la vita del microbiota, grazie alla presenza di elevata quantità di fibre che permette di rispettare i quantitativi giornalieri raccomandati dai LARN. 

Patate e fagioli 

L’amido è la principale fonte di carboidrati nella dieta umana e si trova in alimenti come banane e platani, pane, fagioli e legumi, cereali, pasta e patate. L’amido è costituito da monomeri del glucosio collegati linearmente come nel amilosio o ramificati come nell’amilopectina. Sono compattati strettamente in un granulo di amido all’interno della pianta, come fonte di riserva energetica.

La digeribilità dei granuli di amido può variare a seconda della varietà di alimento, della lavorazione, della preparazione e del rapporto amilosio/amilopectina e della concentrazioni di amido resistenti. L’amido resistente è l’amido non digerito dagli enzimi umani; pertanto, transita nell’intestino crasso intatto, dove alcuni tipi sono fermentati dal microbiota intestinale. Si classifica in 5 tipi (RS1-5) basate su proprietà granulari e meccanismo di resistenza. RS1 e RS2 sono considerati tipi naturali di amido resistente sia per inaccessibilità fisica o la conformazione del granulo nativo. Le fonti di RS1 includono cereali interi e parzialmente macinati, semi e legumi, mentre RS2 si trova nelle patate crude, nelle banane verdi e in alcuni legumi e amidi ad alto contenuto di amilosio. RS3, RS4 e RS5 resistono alla digestione come risultato della lavorazione degli alimenti che può essere di natura termica o chimica. RS3 si trova in patate cotte e raffreddate, pane e altri prodotti alimentari che hanno subito ripetuti trattamenti di calore/ freddo. RS4 è elaborato industrialmente, mentre RS5 è formato dai complessi dell’lipido-amilosio.

Le ricerca dimostrano il ruolo della amido resistente nella salute, inclusa la salute intestinale, l’omeostasi del glucosio, la sensibilità all’insulina, il profilo lipidico, il cancro, e la malattia renale cronica. L’amido resistente agisce anche come prebiotico nell’intestino crasso aumentando l’abbondanza di membri del genere Actinobacteria phylum, Bifidobacterium genus, Eubacterium rectale e Ruminococci bromii che può produrre metaboliti come il butirrato che potrebbero collegare il meccanismo della amido resistenza a benefici per la salute. L’aumento dell’assunzione di amido resistente migliorerà la salute gastrointestinale come prebiotico e potenzialmente aumenterà la sensibilità all’insulina con un consumo adeguato. 

(Usual Dietary Intake of Resistant Starch in US Adults from NHANES 2015-2016 Derek C Miketinas Kavitha Shankar Madhura Maiya Mindy A Patterson  J Nutr. 2020 Oct 12;150(10):2738-2747.doi:10.1093/jn/nxaa232)

L’amido resistente, è considerato un potenziale componente prebiotico in quando è resistente alla digestione naturale o chimica. La fermentazione dell’amido influisce positivamente sulla crescita di Bifidobacterium e Lactobacillus, per cui può essere considerato un ingrediente prebiotico. 

(Effect of resistant starch types as a prebiotic, Tuba Tekin, Emine Dincer  Reiew  2023 Feb;107(2-3):491-515. doi: 10.1007/s00253-022-12325-y. Epub 2022 Dec 13.)

I Fagioli cannellini, ricchi di carboidrati e proteine, come tutti i legumi, contengono anti-nutrienti, come acido fitico e ossalico. E’ necessario eliminare queste sostanze mediante tempi di cottura adeguati dei legumi precedentemente ammollati in acqua fredda per almeno 12 ore. Per completare il processo è fondamentale risciacquare i legumi senza utilizzare l’acqua di ammollo. 

I fagioli migliorano la produzione microbica del metabolita di SCFA, l’integrità della barriera intestinale e la risposta difensiva microbica nel colon sano, e sostengono un fenotipo antinfiammatorio durante la colite per cui hanno un benefico effetto di colon-funzione che mitiga la gravità della colite.

 (White and dark kidney beans reduce colonic mucosal damage and inflammation in response to dextran sodium sulfateJennifer M Monk Claire P Zhang Wenqing Wu Leila Zarepoor Jenifer T Lu Ronghua Liu K Peter Pauls Geoffrey A Wood Rong Tsao Lindsay E Robinson Krista A Power  . Nutr Biochem. 2015 Jul;26(7):752-60. doi: 10.1016/j.jnutbio.2015.02.003. Epub 2015 Mar 21)

I semi di lino 

Raggiungono l’intestino crasso intatto per cui vengono usati dal microbiota dell’intestino, modulando la composizione e la struttura del microbiota, alterando il rapporto di Firmicutes/Bacteroidetes ed aumentando Prevotella, Phascolarctobacterium, Clostridium e di Megamonas, che possono degradare i polisaccaridi. La fermentazione dei semi di lino aumenta la concentrazione di acidi grassi a catena corta, in particolare acidi propionici e butirrici, indicando che potrebbe essere usati come alimento funzionale che avvantaggia la salute dell’intestino. (In Vitro Digestion and Fermentation by Human Fecal Microbiota of Polysaccharides from Flaxseed Xin Zhou Zhao Zhang Fenghong Huang Chen Yang Qingde Huang Molecules . 2020 Sep 23;25(19):4354. doi: 10.3390/molecules25194354.)