Ogni anno, tra l’autunno e l’inverno, influenza e sindromi parainfluenzali tornano a colpire milioni di italiani. Nonostante la diffusione dei vaccini, la loro copertura non è totale: da un lato, la percentuale di persone vaccinate è ancora inferiore a quanto raccomandato, anche tra chi appartiene a categorie fragili; dall’altro, i vaccini proteggono solo contro alcuni ceppi influenzali, mentre i virus responsabili dei cosiddetti “raffreddamenti” sono molto più numerosi e vari.
Il risultato è che, con l’arrivo dei primi freddi, le farmacie diventano punti di riferimento per chi cerca rimedi capaci di alleviare febbre, naso chiuso, tosse e dolori diffusi che ostacolano la vita quotidiana e disturbano il sonno.
Come si presentano influenza e raffreddore
I sintomi di queste malattie sono talmente comuni che quasi tutti sanno riconoscerli senza esitazioni. In genere non servono esami di laboratorio per arrivare a una diagnosi: febbre, mal di testa, dolori muscolari, congestione nasale e spossatezza bastano a inquadrare il problema, a meno che non si tratti di pazienti particolarmente fragili o con patologie croniche, per i quali può essere utile approfondire.
Il raffreddore si manifesta con un esordio graduale: starnuti, naso che cola, mal di gola sono i primi segnali, cui possono seguire febbre moderata e mal di testa. In alcuni casi compaiono anche tosse e indolenzimento diffuso. L’influenza, invece, si distingue per la febbre più alta (che può superare i 39 °C), spesso accompagnata da brividi, stanchezza intensa e dolori articolari e muscolari marcati. La durata varia in genere da tre a sette giorni, con un picco dei sintomi nelle prime 48 ore e un miglioramento graduale nei giorni successivi.
I disturbi più difficili da sopportare restano la febbre elevata e la congestione nasale, causate dalla risposta infiammatoria dell’organismo all’infezione. Se da un lato febbre e infiammazione delle mucose sono difese naturali contro i virus, dall’altro, quando diventano troppo intense, possono compromettere la qualità della vita e rendere necessario un intervento farmacologico.
La strategia terapeutica
Distinguere tra virus influenzali “puri” e quelli che provocano sindromi simil-influenzali non è quasi mai indispensabile, perché la gestione è comunque sintomatica. Ciò che conta, invece, è modulare la risposta terapeutica in base ai sintomi predominanti.
Nelle fasi iniziali, quando prevalgono febbre e dolori diffusi, si possono utilizzare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), eventualmente in associazione a sostanze di supporto immunitario come la vitamina C. Quando il quadro si arricchisce di congestione nasale persistente, l’abbinamento ideale diventa quello tra FANS e un decongestionante.
Spesso capita di sottovalutare i sintomi all’esordio, rimandando il ricorso a farmaci specifici. In poche ore, però, raffreddore e influenza possono peggiorare sensibilmente, rendendo difficile riposare o lavorare. Disporre di un rimedio capace di agire contemporaneamente sulla febbre e sulla congestione nasale consente di affrontare la malattia in modo più completo e rapido.
Consigli pratici
Quando compaiono i primi sintomi dei malanni di stagione, oltre all’uso mirato dei farmaci sintomatici come i FANS, esistono accorgimenti semplici e “casalinghi” che possono contribuire a ridurre il fastidio e a favorire una più rapida ripresa.
Restare ben idratati, ad esempio, aiuta l’organismo a regolare la temperatura corporea e a fluidificare le secrezioni nasali, rendendo più facile espellerle. Anche il riposo è fondamentale: dormire a sufficienza consente al sistema immunitario di funzionare meglio e di concentrare le energie sulla risposta contro i virus.
Un ambiente domestico umidificato, soprattutto nelle stanze da letto riscaldate, riduce la secchezza delle mucose e allevia tosse e irritazioni alla gola. Rimedi semplici come i gargarismi con acqua tiepida e sale o le inalazioni di vapore possono dare sollievo a naso chiuso e mal di gola, mentre una dieta leggera, ma ricca di frutta e verdura di stagione, fornisce vitamine e antiossidanti utili a sostenere le difese naturali.
Anche tisane calde con miele e limone, pur senza effetto curativo diretto, possono dare conforto e migliorare la sensazione di benessere complessivo.
Rinforzare il microbiota intestinale
Anche il nostro intestino svolge un ruolo chiave quando si tratta di prevenire i malanni stagionali: il cosiddetto microbiota intestinale — quell’insieme di miliardi di microrganismi che vivono nel tratto digerente — costituisce un vero e proprio “deposito” del sistema immunitario. Numerosi studi sottolineano che un equilibrio ottimale di questi batteri “buoni” favorisce una migliore reattività immunitaria, riducendo la probabilità e l’intensità di infezioni respiratorie tipiche dei cambi di stagione.
In pratica, quando il microbiota è in equilibrio, l’intestino riesce a comunicare meglio con le cellule-difesa, a mantenere una barriera più solida contro i patogeni e a supportare le vie respiratorie nelle fasi in cui il freddo, l’umidità e il virus fanno capolino.
È dunque utile prestare attenzione a dieta, fibra alimentare, probiotici, alimenti fermentati (come yogurt, kefir) e uno stile di vita regolare, perché tutti questi elementi aiutano a mantenere il microbiota “allenato” e pronto a reagire.

