Streptococcus thermophilus SP4 (DSM 19385)
Streptococcus thermophilus è un batterio lattico tradizionalmente impiegato nella produzione di yogurt e altri fermentati lattiero-caseari. Appartenente al gruppo degli streptococchi non patogeni, è noto per la sua sicurezza d’uso e per la capacità di contribuire all’equilibrio del microbiota, grazie alla produzione di acido lattico e ad attività enzimatiche utili. Negli ultimi anni, alcuni ceppi selezionati di questa specie hanno suscitato interesse anche in ambito probiotico, per potenziali effetti benefici che vanno oltre l’apparato digerente.
Nel 2019, un trial clinico condotto da Mäkinen e collaboratori ha valutato l’efficacia di una polvere probiotica contenente Streptococcus thermophilus SP 4 in combinazione con Lactobacillus plantarum 14D e L. rhamnosus SP 1. Somministrata quotidianamente per quattro settimane come integrazione al cibo di cani e gatti, questa formulazione ha portato a una riduzione significativa della presenza di batteri patogeni orali, in particolare Porphyromonas gingivalis e Fusobacterium (p = 0,005). Il risultato suggerisce un contributo concreto alla prevenzione della carica batterica responsabile di gengiviti e alitosi, migliorando l’igiene orale nei piccoli animali.
Ad oggi non esistono studi clinici pubblicati sull’utilizzo specifico del ceppo SP 4 nell’uomo. Tuttavia, altri ceppi di S. thermophilus hanno mostrato attività interessanti in ambito preclinico, tra cui la modulazione di antigeni associati alla mucosite in modelli animali, oltre a possibili effetti antinfiammatori, antiossidanti e anti-tumorali in vitro.
L’uso di SP 4 è dunque attualmente circoscritto al campo veterinario, dove viene impiegato in miscele probiotiche per applicazione orale. Non è stato testato da solo né in studi sull’uomo, né in relazione alla salute intestinale umana.
In sintesi, Streptococcus thermophilus SP 4 si dimostra promettente nel contesto della salute orale degli animali domestici, contribuendo a ridurre i principali patogeni gengivali quando impiegato all’interno di una formulazione sinergica. Rimane però un ceppo ancora da esplorare nell’ambito umano: servono studi controllati per valutarne l’efficacia al di fuori dell’uso veterinario.