L’alitosi, comunemente nota come alito cattivo, può sembrare un inconveniente superficiale, ma in realtà può avere un impatto significativo sulle relazioni personali, sociali e professionali, sia per chi ne soffre direttamente sia per coloro che gli sono vicini.

Spesso trascurato oppure trattato con imbarazzo, l’alitosi è in realtà un problema diffuso che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

Studi condotti in diverse aree geografiche, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’America Latina all’Asia, indicano che almeno una persona adulta su quattro è afflitta da questo disturbo.

Stando a stime recenti sembra che circa un terzo dei bambini ne soffre. Ma l’incidenza dell’alitosi è indubbiamente maggiore tra gli anziani.

L’alitosi non è sempre facile da risolvere, specialmente quando le cause sottostanti non sono chiare.

Possibili cause dell’alitosi

Nella gran parte dei casi, circa il 90%, i problemi di alito cattivo hanno origine nella bocca o comunque nel cavo orale. Sotto accusa in questi casi sono le abitudini alimentari e igiene orale insufficienti.

Gli alimenti consumati possono influenzare l’odore del respiro a causa dei composti volatili maleodoranti che contengono, come aglio, cipolla, formaggi fortemente aromatici. Durante il processo di masticazione, alcuni di questi composti possono rimanere intrappolati nella bocca, fornendo nutrimento alla flora batterica del cavo orale.

Alcuni cibi possono anche rilasciare sostanze che, dopo la digestione, vengono trasferite nel sangue, arrivano ai polmoni e sono rilasciate con il respiro.

La mancata pulizia dei denti dopo i pasti può intensificare questo processo, aumentando la probabilità di alitosi post prandiale.

La scarsa igiene orale favorisce inoltre la proliferazione batterica, portando alla formazione di placca, carie e gengiviti, che a loro volta causano cattivo odore a causa della fermentazione dei composti organici.

Un’altra causa comune di alitosi è la bocca secca (che i medici preferiscono chiamare xerostomia), causata da una produzione insufficiente di saliva.

La saliva, contenente proteine, enzimi e sali, è essenziale per mantenere un pH orale costante, contrastare la crescita batterica e idratare la mucosa, aiutando anche nella digestione dei cibi.

Chi soffre di bocca secca è più incline a sviluppare placca, carie, gengiviti e ulcere orali, che possono contribuire all’alitosi.

L’alitosi può anche essere causata da problemi gastrointestinali come cattiva digestione (dispepsia), nausea con eruttazioni, gastrite e reflusso gastroesofageo, che permettono ai composti maleodoranti contenuti nei cibi e nei gas prodotti durante la digestione di risalire verso la gola, causando alito pesante e sgradevole sapore in bocca.

Altre condizioni gastrointestinali come stitichezza, alterazioni del microbiota intestinale (disbiosi) e disfunzione epatica possono anche contribuire all’alitosi.

In alcuni casi, l’alitosi può essere il sintomo di una malattia metabolica come la chetoacidosi, caratteristica del diabete, che produce un odore dolciastro-fruttato nel respiro.

Anche alcune malattie respiratorie, soprattutto infezioni, come raffreddore, tosse, mal di gola, tonsillite, sinusite e bronchite possono anche causare alitosi, a causa dei composti maleodoranti prodotti da batteri patogeni responsabili delle infezioni respiratorie o dall’infiammazione della mucosa della gola.

Infine, alcuni farmaci molto comuni, come gli antiacidi, possono contribuire all’alitosi aumentando la secchezza della bocca, lasciando un sapore sgradevole o facilitando la crescita batterica intestinale.

Rimedi per l’alito cattivo

Dal momento che la maggior parte dei casi di alitosi ha origine nella bocca e che sono in genere associati a una cattiva igiene orale, migliorare la pulizia dei denti, della lingua e della mucosa orale può spesso risolvere il problema e rinfrescare l’alito.

Ecco alcuni consigli utili

  • Lavare i denti dopo ogni pasto, utilizzando uno spazzolino inclinato e facendo movimenti rotatori per rimuovere efficacemente i residui di cibo e la placca dalle gengive.
  • Utilizzare regolarmente un dentifricio alla menta o con un aroma rinfrescante contenente fluoro, che contrasta la crescita batterica e protegge lo smalto dei denti.
  • Dopo la pulizia dei denti, spazzolare anche la lingua per rimuovere la placca e i batteri, soprattutto nella parte posteriore.
  • Pulire e risciacquare lo spazzolino dopo ogni uso e sostituirlo con uno nuovo ogni 3-4 mesi per mantenere l’igiene.
  • Utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno per rimuovere i residui di cibo tra i denti e intorno alle gengive.
  • Se si indossano dispositivi ortodontici o protesi dentali, prestare particolare attenzione all’igiene orale.
  • Utilizzare collutori a base di olio essenziale di menta o altri aromi gradevoli per un’alito fresco.
  • Masticare gomme senza zucchero, preferibilmente con xilitolo, per mantenere la sensazione di freschezza tra i pasti.

Se queste pratiche di base non sono sufficienti a risolvere il problema, è consigliabile consultare un dentista o un odontoiatra per una valutazione più approfondita e un trattamento adeguato.

In caso di bocca secca, è possibile utilizzare sostituti salivari disponibili in farmacia senza prescrizione medica per lubrificare la mucosa e riequilibrare la flora batterica. È anche importante bere acqua frequentemente durante il giorno e evitare bevande contenenti zuccheri, caffeina o alcool, che possono favorire la crescita batterica e ridurre la produzione di saliva.

Cosa fare se l’alitosi dipende dall’intestino

I consigli per contrastare l’alito cattivo di origine gastrointestinale riguardano la dieta e lo stile di vita, la strategia è quella di evitare i fattori che lo causano o lo aggravano.

Se si fuma, è importante cercare di smettere o almeno ridurre notevolmente il consumo di tabacco, comprese le sigarette elettroniche.

Questo non solo migliora l’alito, ma anche la salute generale della bocca, dei polmoni, del tratto gastrointestinale e dell’organismo nel suo complesso.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è consigliabile evitare cibi notoriamente associati all’alito cattivo, come aglio, cipolla, verdure fortemente aromatiche, formaggi dal forte odore e cibi speziati, così come dolci e cibi contenenti molto zucchero.

Al contrario, consumare regolarmente frutta e verdura crude durante i pasti o come spuntino può contribuire a ridurre l’alito cattivo.

Questi alimenti sono anche ricchi di fibre, vitamine, antiossidanti e sali minerali che favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale, importante per la salute gastrointestinale.

In caso di disturbi digestivi o disbiosi intestinale, il medico potrebbe consigliare integratori alimentari a base di fermenti lattici, come lattobacilli e bifidobatteri, per migliorare la composizione del microbiota intestinale.

Lo stress psicofisico è un altro fattore da considerare, poiché può influenzare l’alito cattivo a diversi livelli. Lo stress può ridurre la produzione di saliva, peggiorando la bocca secca, e può anche avere effetti negativi sulla digestione, aumentando i disturbi come dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo e disbiosi intestinale.

Gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento e uno stile di vita equilibrato può contribuire a migliorare la situazione.