Alcuni studi hanno suggerito un’interessante connessione tra batteri intestinali e autismo. Di recente, un gruppo di ricercatori ha fatto un passo avanti, scoprendo che gli individui con autismo non sono in grado di metabolizzare, quindi distruggere, alcune tossine provenienti dall’ambiente esterno, che potrebbero entrare nel flusso sanguigno e danneggiare le cellule cerebrali.
I risultati, pubblicati su Science Advances, suggeriscono che i batteri del microbiota intestinale che normalmente dovrebbero liberare il corpo dalle sostanze nocive provenienti dall’ambiente esterno non riescono a funzionare correttamente nei bambini con autismo.
Autismo e intestino
In passato è stato dimostrato che nelle persone con disturbo dello spettro autistico (ASD) sono frequenti problemi gastrointestinali e che i trapianti fecali da individui neurotipici, cioè sani, a persone con autismo sembrano migliorare i tratti comportamentali e psicologici nei bambini. Ma i meccanismi che collegano i batteri intestinali e l’ASD rimangono poco chiari.
Per comprendere meglio i cambiamenti microbici specifici dell’ASD, Yu Kang del Beijing Institute of Genomics, Juan Wang della Peking University e i loro colleghi hanno analizzato campioni di feci di 39 bambini di età compresa tra i tre e gli otto anni con autismo, per poi confrontarli con campioni prelevati da 40 bambini della stessa età non affetti da questa condizione.
Microbiota intestinale nell’autistico
Confrontando i due gruppi di bambini, i ricercatori hanno identificato differenze sostanziali nelle loro popolazioni batteriche intestinali.
L’analisi dei campioni di feci ha permesso di identificare 209 specie batteriche. Di queste, 18 hanno mostrato differenze significative tra bambini con ASD e bambini neurotipici.
In particolare, Veillonella parvula e Lactobacillus rhamnosus tendono a essere comuni nei bambini con ASD, mentre Bifidobacterium longum e Prevotella copri sono più diffusi nei controlli.
Detossificazione da parte di batteri intestinali
Il team di ricercatori ha anche osservato carenze in cinque pathway metabolici, di cui uno collegato ai processi di disintossicazione.
Poiché questi pathway sono tipicamente innescati da enzimi prodotti dai batteri intestinali, i ricercatori ipotizzano che le alterazioni del microbiota e l’incapacità di liberare il corpo dai composti nocivi provenienti dall’ambiente esterno potrebbero contribuire a una disfunzione mitocondriale, che è nota per alterare il cervello e altri tessuti.
In effetti, i ricercatori hanno scoperto che i livelli di acido aconitico, acido suberico, acido 2-idrossippurico e acido fumarico – che indicano danni mitocondriali – sono alterati nei bambini con ASD.
«L’alterazione nella disintossicazione microbica osservata nel nostro studio aiuta a spiegare perché i bambini con ASD sono così vulnerabili alle tossine ambientali e potrebbe essere coinvolta nella patogenesi dell’ASD», ipotizzano i ricercatori.
I risultati potrebbero quindi contribuire allo sviluppo di terapie per ripristinare la disintossicazione da parte del microbiota intestinale nelle persone con autismo.