L’eterna giovinezza è un obiettivo ambito da sempre, ma come raggiungerla rimane un mistero. Tuttavia, i centenari sembrano avere una marcia in più nella sfida contro le patologie legate all’invecchiamento, tra cui l’infiammazione cronica e le infezioni.
La connessione tra il microbiota intestinale e questo stato di salute è stata a lungo oggetto di studio. Inoltre, durante un’infiammazione o un’infezione, è comune sperimentare una riduzione o una perdita di appetito, come se fosse un meccanismo di difesa dell’organismo. Tuttavia, l’efficacia del digiuno come strategia protettiva è ancora oggetto di dibattito.
Uno studio recente ha rivelato che i centenari possiedono specifici ceppi batterici intestinali che potrebbero essere la chiave della loro longevità. Questo studio ha analizzato la risposta all’infezione da Salmonella typhimurium, uno dei principali responsabili di gastroenteriti, in modelli murini sottoposti a digiuno rispetto a quelli con alimentazione normale.
I ricercatori hanno scoperto che il digiuno è altamente efficace nel proteggere dai danni dell’infezione da Salmonella typhimurium.
Tuttavia, il ruolo cruciale del microbiota intestinale è emerso come un fattore determinante. Senza un microbiota intestinale sano, i benefici del digiuno non si sono manifestati. Questa scoperta apre nuove prospettive sull’uso del digiuno come meccanismo di difesa contro le infezioni, suggerendo che potrebbe essere un’efficace strategia fisiologica di protezione.
Lo studio, condotto presso l’Università della British Columbia in Canada, è stato recentemente pubblicato su Plos Pathogens. Si tratta di una scoperta intrigante che potrebbe avere implicazioni significative nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni enteriche.
L’idea che il digiuno possa agire come una forma di difesa contro le infezioni è affascinante, considerando che durante un’infiammazione o un’infezione è comune sperimentare una riduzione dell’appetito.
Questa ricerca suggerisce che il nostro corpo potrebbe avere un modo naturale per combattere le infezioni attraverso il digiuno, ma è importante notare che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno questo meccanismo e per applicarlo alla pratica clinica umana.