Lievito di riso rosso fermentato
Il lievito di riso rosso fermentato, noto anche come riso rosso fermentato, è un prodotto della fermentazione del riso da parte del fungo Monascus purpureus. È tradizionalmente impiegato nella cucina e nella medicina cinese, ma negli ultimi anni ha trovato un’ampia diffusione anche nel mercato occidentale degli integratori alimentari, soprattutto per il suo presunto effetto ipocolesterolemizzante.
Il composto chiave su cui si basa questa attività è la monacolina K, una sostanza chimicamente identica alla lovastatina, un farmaco appartenente alla classe delle statine utilizzato nella terapia dell’ipercolesterolemia.
Benefici potenziali
Numerosi studi clinici hanno indagato l’efficacia del lievito di riso rosso nel ridurre i livelli di colesterolo LDL e colesterolo totale, con risultati incoraggianti soprattutto in soggetti con ipercolesterolemia lieve o moderata. Gli effetti ipolipemizzanti osservati sono paragonabili a quelli di basse dosi di statine, e in alcuni casi si sono evidenziati anche miglioramenti nei livelli di trigliceridi e in parametri secondari legati alla sindrome metabolica. Tuttavia, l’efficacia dipende in modo cruciale dal contenuto reale di monacolina K nel prodotto, che può variare considerevolmente da una marca all’altra. Alcuni integratori possono contenerne dosi significative, mentre altri quasi nessuna traccia, rendendo difficile una valutazione coerente del beneficio per l’utente finale.
Rischi e limitazioni
Proprio la variabilità nella concentrazione di monacolina K rappresenta uno dei principali limiti di questo tipo di integratori. A questo si aggiunge il rischio di contaminazione con sostanze tossiche, in particolare la citrinina, una micotossina prodotta anch’essa da alcune specie di Monascus e potenzialmente nefrotossica (provoca danni ai reni). Diversi lotti di integratori in commercio, analizzati in studi indipendenti, hanno rivelato livelli di citrinina superiori ai limiti di sicurezza stabiliti a livello europeo.
Inoltre, la monacolina K non è esente da effetti collaterali. Essendo chimicamente identica alla lovastatina, può causare gli stessi effetti avversi: dolori muscolari, miopatia, danno epatico, disturbi gastrointestinali, fino a casi gravi come la rabdomiolisi. Il rischio aumenta in soggetti predisposti, o in caso di interazione con altri farmaci, come altre statine, fibrati, immunosoppressori o farmaci che interferiscono con il metabolismo epatico.
Il caso più eclatante si è verificato in Giappone nel 2024, quando il consumo di un integratore contaminato a base di riso rosso fermentato è stato associato a numerosi casi di insufficienza renale acuta e almeno 80 decessi, portando alla sospensione della produzione da parte dell’azienda coinvolta.
Il contesto normativo in Europa
Negli ultimi anni, il lievito di riso rosso è finito al centro di un acceso dibattito normativo in Europa. Nel 2018, l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha pubblicato un parere in cui ha dichiarato di non poter stabilire una dose giornaliera sicura di monacolina K negli integratori, alla luce della variabilità degli effetti avversi osservati e dell’insufficiente standardizzazione dei prodotti disponibili sul mercato.
Nel 2022, il Regolamento (UE) 2022/860 ha introdotto un limite massimo per la presenza di citrinina negli integratori alimentari: 2 µg/kg, un valore che ha costretto numerosi produttori a riformulare o ritirare dal commercio i propri prodotti. Alcuni Paesi europei hanno adottato una posizione ancora più restrittiva: in Francia, per esempio, l’ANSES ha raccomandato di evitare l’uso di integratori contenenti monacolina K, soprattutto nei soggetti con patologie preesistenti, mentre in Germania l’Istituto BfR ha suggerito che tali prodotti siano trattati più come farmaci che come semplici integratori.
L’Italia, attraverso il Ministero della Salute, ha inizialmente autorizzato l’uso della monacolina K in integratori a dosaggi fino a 10 mg/die, ma a partire dal 2022 ha revocato il claim salutistico “contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue”, vietandone l’uso su confezioni e materiali promozionali. Attualmente, i prodotti a base di lievito di riso rosso possono ancora essere commercializzati in Italia, ma non possono fare riferimento a effetti benefici sulla salute cardiovascolare, e devono rispettare severi requisiti di sicurezza, inclusi test sull’assenza di citrinina.
Interazioni e precauzioni d’uso
È importante sottolineare che il lievito di riso rosso fermentato, pur essendo venduto come integratore alimentare, non è innocuo. Oltre agli effetti avversi già citati, può interagire con numerosi farmaci, potenziando o inibendo il loro effetto. Particolare attenzione va posta nei confronti di chi assume già statine, fibrati, antibiotici macrolidi, antifungini o farmaci immunosoppressori. Anche il consumo concomitante di alcol o di succo di pompelmo può aumentare la tossicità epatica della monacolina K.
Per questi motivi, l’uso di questi integratori dovrebbe essere sempre valutato con il supporto di un medico, soprattutto nei soggetti con familiarità per patologie epatiche, insufficienza renale, o in trattamento con altri farmaci.
Considerazioni finali
Il lievito di riso rosso fermentato rappresenta un interessante esempio di sovrapposizione tra nutraceutica e farmacologia. Sebbene le evidenze scientifiche ne confermino l’efficacia nel ridurre il colesterolo LDL, i rischi associati all’uso non controllato e l’assenza di una standardizzazione sicura dei prodotti rendono questa opzione meno “naturale” e sicura di quanto spesso venga presentata.
In un contesto normativo europeo sempre più attento alla sicurezza degli integratori alimentari, è probabile che nei prossimi anni si assista a un’ulteriore stretta sulle condizioni d’uso della monacolina K. Fino ad allora, il consiglio per chi considera l’utilizzo di questi prodotti è di non farlo in autonomia, ma sotto controllo medico, e solo scegliendo integratori certificati per l’assenza di contaminanti e per la coerenza del contenuto dichiarato di monacolina K.