Enzimi

Lisozima

Aree terapeutiche
Apparato respiratorio
Funzionalità
Infezioni respiratorie
Overview

Il lisozima (o muramidasi) è un enzima naturale dell’immunità innata, presente in saliva, lacrime, latte e secrezioni delle vie aeree. La sua azione “classica” è battericida: taglia il legame β-1,4 tra N-acetilglucosamina e N-acetilmuramico nel peptidoglicano della parete batterica—soprattutto dei Gram-positivi—fino alla lisi cellulare. A questa funzione enzimatica si affiancano effetti non enzimatici legati alla carica cationica e un ruolo complementare con altre proteine antimicrobiche come la lattoferrina. In nutrizione e tecnologia alimentare si usa quasi sempre lisozima da albume d’uovo di gallina.

Le forme usate negli integratori e il razionale d’impiego

Negli integratori il lisozima si trova soprattutto come idrolizzato di lisozima da albume (miscela di peptidi ottenuti per idrolisi controllata), talvolta in associazione con lattoferrina, vitamine o antisettici per uso oromucosale (es. spray e pastiglie da sciogliere in bocca). L’interesse applicativo è duplice: azione locale sulle mucose di bocca e gola (microbiota orale, biofilm, sintomi irritativi) e potenziale attività immunomodulante sinergica con altre componenti. In Italia sono in commercio prodotti che dichiarano esplicitamente “lisozima idrolizzato di albume d’uovo”.

Ambiti applicativi ed evidenze cliniche disponibili

La letteratura clinica riguarda soprattutto sintomi oro-faringei. Una revisione e piccoli studi prospettici suggeriscono che pastiglie a base di lisozima possano alleviare mal di gola non infettivo con buona tollerabilità; si tratta però di casistiche limitate e spesso senza controllo.

Nelle faringotonsilliti acute sono stati valutati spray orali contenenti lisozima (talora con cetilpiridinio o altri attivi): in studi osservazionali e comparativi hanno mostrato riduzione di dolore, disfagia e tumefazione simile ad alternative di riferimento, pur con qualità metodologica eterogenea e necessità di conferme randomizzate.

Più di recente, un RCT ha testato un complesso mucosale contenente lisozima + lattoferrina + aloe (spray) integrato con salicilati: nei primi due giorni di raffreddore comune ha migliorato intensità del mal di gola e quadro sintomatologico globale rispetto al placebo. Il contributo specifico del lisozima non è isolabile, ma il dato supporta l’uso in combinazione per supporto sintomatico a breve termine.

In igiene orale e xerostomia, piccoli trial con gel/collutori che associano lisozima a lattoferrina e lattoperossidasi hanno riportato benefici su comfort orale e profilo microbico; anche qui l’evidenza è preliminare. Nel complesso, dunque, il livello di prova è moderato-basso: i risultati sono promettenti per applicazioni locali, ma servono studi randomizzati ampi, controllati e disegnati per separare l’effetto del lisozima dagli altri ingredienti.

Quadro regolatorio in UE e in Italia

Sul piano tecnologico-alimentare il lisozima (E1105) è un additivo usato, per esempio, in alcuni formaggi e nel vino; l’EFSA ha segnalato la possibilità di reazioni allergiche nei soggetti allergici all’uovo, con conseguente obbligo di indicazione in etichetta. Queste regole si innestano sul Reg. (UE) 1169/2011 che impone l’evidenziazione degli allergeni, uovo compreso, negli alimenti preimballati (integratori inclusi).

Per gli integratori, la novità chiave è il Regolamento di esecuzione (UE) 2018/991, che autorizza l’“hen egg white lysozyme hydrolysate” come novel food solo negli integratori destinati alla popolazione adulta, con dose massima di 1.000 mg/die e specifica designazione in etichetta (“Hen egg white lysozyme hydrolysate”). L’allegato del regolamento contiene anche le specifiche tecniche dell’ingrediente (processo con subtilisina, range proteico, criteri microbiologici, metalli pesanti). L’autorizzazione vale in tutta l’UE e quindi anche in Italia.

EUR-Lex

Non risultano indicazioni sulla salute (health claims) autorizzate per il lisozima in quanto tale nel Registro UE; i claim presenti sui prodotti commerciali si riferiscono in genere a vitamine/minerali co-formulati (es. “la vitamina C/D contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario”), che sono regolati separatamente.

Sicurezza, tollerabilità e popolazioni speciali

Sul piano tossicologico il lisozima come enzima alimentare da uovo non desta preoccupazioni alle condizioni d’uso previste; il rischio rilevante è l’allergia all’uovo. EFSA ha ribadito che persone allergiche all’uovo possono reagire a residui di lisozima in alimenti o integratori; per questo l’origine da uovo va comunicata chiaramente. L’idrolizzato autorizzato per integratori è limitatamente per adulti; mancano basi regolatorie per l’impiego pediatrico di quella specifica forma come novel food. Non sono note interazioni clinicamente rilevanti; in gravidanza/allattamento si preferisce valutazione caso per caso data la scarsità di trial specifici. Il lisozima da albume non è adatto a vegani e può porre vincoli etici/religiosi.

In sintesi

Il lisozima è un ingrediente “di barriera” con un razionale biologico solido e un uso tradizionale in ambito oro-faringeo. Le prove cliniche, pur incoraggianti per sollievo sintomatico locale—soprattutto in combinazione con altri attivi—restano eterogenee e spesso di piccola scala. Dal punto di vista normativo, nell’UE l’attenzione va a: forma autorizzata (idrolizzato da albume), dose massima di 1.000 mg/die, target adulto, etichettatura allergenica. In sviluppo di prodotto e comunicazione è prudente ancorare i claim alle vitamine/minerali presenti in formula e mantenere messaggi di funzione coerenti con l’evidenza (supporto/comfort orale, benessere della gola) evitando promesse terapeutiche.

Scopri i prodotti che lo contengono

Torna in alto