La qualità del sonno è un aspetto essenziale per il benessere individuale, ma potrebbe essere influenzata dal nostro microbiota intestinale.
Uno studio condotto dalla University of Tsukuba in Giappone ha scoperto che la deplezione batterica causata da terapie antibiotiche può alterare il ciclo sonno/veglia in modelli murini, con i neurotrasmettitori prodotti dal microbiota che sembrano agire da mediatori.
Sonno e intestino: una connessione sorprendente
Il sonno è cruciale per il corretto funzionamento delle nostre funzioni cerebrali, ma sempre più persone lottano con problemi di sonno, dall’insonnia alla difficoltà ad addormentarsi o al risveglio non riposante. Molti fattori possono influire sulla qualità del sonno, tra cui cattive scelte alimentari serali e abitudini prima di coricarsi.
Tuttavia, una scoperta intrigante è emersa: la disbiosi intestinale, un’alterazione della flora batterica intestinale, sembra avere un impatto sulle funzioni cerebrali, sull’umore e sulle capacità cognitive, aprendo la strada a una possibile correlazione con il sonno.
Gli scienziati hanno esplorato questa connessione utilizzando modelli murini sottoposti a terapie antibiotiche per causare una deplezione batterica generalizzata, confrontando la loro struttura di sonno/veglia tramite elettroencefalogramma (EEG) ed elettromiogramma (EMG) con modelli di controllo.
Dettagli dello studio
L’attenzione si è concentrata sul profilo metabolico del contenuto intestinale per identificare gli attori coinvolti nel ciclo sonno/veglia e nei movimenti oculari rapidi (REMS) o non-rapidi (NREMS) che influenzano la qualità del sonno. Ecco cosa è emerso:
Sono stati identificati 246 metaboliti nel contenuto intestinale, di cui 209 differivano tra i due gruppi.
Dei 142 metaboliti comuni ai due gruppi, 63 e 52 hanno mostrato rispettivamente un aumento e una diminuzione nei modelli trattati.
L’analisi ha rivelato una netta separazione tra i due gruppi basata su 30 pathway metabolici, tra cui il metabolismo degli aminoacidi, seguito da carboidrati, vitamine, lipidi e cofattori.
Tra gli aminoacidi più influenzati si trovano fenilalanina, tirosina e triptofano, noti precursori di neurotrasmettitori come catecolamine e serotonina. Nonostante alcune di queste catecolamine non fossero significativamente alterate nei modelli trattati, i livelli basali degli aminoacidi precursori sono aumentati.
La serotonina era completamente depleta nonostante l’aumento del suo precursore triptofano. Anche le componenti della vitamina B6 e della taurina erano significativamente diminuite nei modelli trattati, mentre neurotrasmettitori inibitori come la glicina e l’acido gamma-aminobutirrico (GABA) erano aumentati.
L’intestino influisce sulla qualità del sonno
Concentrandosi sulla qualità del sonno in relazione ai cambiamenti batterici, i ricercatori hanno scoperto quanto segue:
- Il gruppo trattato con antibiotici ha mostrato un indice NREMS più basso durante il giorno, ma un aumento durante la fase di buio rispetto ai controlli.
- La durata complessiva del periodo di veglia è stata significativamente inferiore nel gruppo trattato durante la fase buio. In 24 ore, solo il tempo totale di REMS era significativamente maggiore nel gruppo trattato, soprattutto durante il giorno, mentre quello di NREMS era generalmente simile ai controlli.
- Sono state osservate alterazioni nel sonno/veglia e nei cicli REMS, con un aumento della frequenza degli episodi REMS e una transizione più rapida tra REMS e NREMS nei modelli trattati.
Conclusioni e implicazioni future
In sintesi, le alterazioni del microbiota intestinale sembrano essere correlate a variazioni nella qualità del sonno, suggerendo che una manipolazione mirata della componente batterica potrebbe avere un ruolo nella terapia del sonno in futuro. Ulteriori studi sull’uomo saranno necessari per confermare queste scoperte e determinare le possibili applicazioni nella pratica clinica.