Una recente ricerca guidata da Wellan Wang dell’University of Calgary, pubblicata su Frontiers in Nutrition, lancia un allarme sull’uso di dolcificanti artificiali come stevia e aspartame.
Sebbene utilizzati per ridurre l’apporto calorico, questi sostituti dello zucchero potrebbero avere effetti negativi sul metabolismo dei carboidrati e sulla salute intestinale a lungo termine, influenzando anche la prole se assunti durante la gravidanza.
Attraverso un’analisi metagenomica sui roditori, lo studio ha dimostrato come l’esposizione materna a stevia e aspartame durante la gravidanza e l’allattamento possa modificare il microbiota intestinale dei neonati, portando a cambiamenti significativi che persistono fino all’età adulta.
Queste alterazioni includono variazioni nella composizione microbica e nei processi metabolici chiave, come la produzione di importanti acidi grassi a catena corta e vitamine.
I risultati suggeriscono che i neonati esposti a dolcificanti artificiali attraverso la dieta materna mostrano una maggiore predisposizione all’obesità e ad alterazioni nella densità ossea. Queste scoperte sollevano preoccupazioni sull’impatto intergenerazionale dei dolcificanti e sottolineano la necessità di ulteriori ricerche sugli effetti a lungo termine del loro consumo, specialmente durante la gravidanza, per informare adeguatamente le linee guida alimentari e proteggere la salute sia delle madri che dei loro figli.