Durante la gravidanza, ogni scelta della futura mamma può influenzare non solo il proprio benessere, ma anche quello del nascituro. E ora, un nuovo studio scientifico conferma che anche ciò che si mette nel piatto può avere un impatto concreto, e profondo, sulla salute intestinale della donna incinta. In particolare, seguire una dieta mediterranea durante la gestazione può favorire la crescita di batteri intestinali benefici, con potenziali effetti positivi sulla salute materna e, forse, anche su quella del bambino.
Lo studio, pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition, ha analizzato i dati del trial clinico randomizzato IMPACT BCN, condotto a Barcellona, e si è concentrato su come due diverse strategie – una dieta strutturata e un programma di riduzione dello stress – influenzino il microbiota intestinale e vaginale delle donne in gravidanza.
Microbiota materno, un ecosistema cruciale
Il microbiota – l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino – svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del sistema immunitario, del metabolismo e dell’infiammazione. In gravidanza, il microbiota della madre acquista un’importanza ancora maggiore: è infatti la principale fonte da cui il neonato eredita i propri batteri intestinali, essenziali per lo sviluppo del sistema immunitario nei primi mesi di vita.
Già da tempo sappiamo che dieta e stress influenzano il microbiota negli adulti. Ma finora mancavano studi solidi che dimostrassero se interventi mirati su questi fattori potessero modificare in modo benefico il microbiota durante la gravidanza. Lo studio condotto a Barcellona prova a colmare questa lacuna.
Dieta mediterranea o mindfulness?
Nel sottostudio dell’IMPACT BCN, 351 donne in gravidanza considerate ad alto rischio di partorire neonati piccoli per età gestazionale (SGA) sono state suddivise in tre gruppi.
- Gruppo dieta mediterranea: le partecipanti hanno ricevuto consulenze alimentari per adottare un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea, con l’aggiunta di olio extravergine di oliva e noci.
- Gruppo mindfulness: le donne hanno preso parte a un programma di 8 settimane di mindfulness-based stress reduction, adattato per la gravidanza.
- Gruppo controllo: le partecipanti hanno seguito la normale assistenza prenatale senza ulteriori interventi.
Campioni fecali e vaginali sono stati raccolti tra la 34ª e la 36ª settimana di gestazione per analizzare la composizione del microbiota. In alcuni casi, sono stati ottenuti anche campioni basali per confrontare i cambiamenti nel tempo.
Aumentano i batteri “buoni” con la dieta mediterranea
Tra le due strategie testate, è stata la dieta mediterranea a produrre i cambiamenti più marcati. Le donne che hanno seguito questo regime alimentare hanno mostrato una trasformazione significativa nella composizione del proprio microbiota intestinale, con un aumento di batteri appartenenti al phylum Firmicutes, in particolare le famiglie Ruminococcaceae e Lachnospiraceae. Questi microrganismi sono noti per la loro capacità di produrre acidi grassi a catena corta (SCFA), molecole dall’effetto antinfiammatorio e benefico per la salute intestinale e sistemica.
Un altro effetto positivo osservato è stata la riduzione della presenza del genere Campylobacter, talvolta associato a processi infiammatori intestinali.
Anche le partecipanti che non appartenevano formalmente al gruppo dieta, ma che nella pratica hanno mostrato un’alta aderenza spontanea alla dieta mediterranea, hanno registrato effetti positivi simili: maggiore diversità microbica e abbondanza di batteri benefici.
Mindfulness: qualche beneficio, ma…
L’intervento basato sulla riduzione dello stress tramite mindfulness non ha modificato in modo significativo la struttura complessiva del microbiota intestinale, ma ha comunque portato ad alcuni cambiamenti interessanti. In particolare, è stato osservato un aumento di batteri come Ruminococcaceae_UCG-010 e Turicibacter, in parte associati a una miglior gestione dello stress.
Inoltre, i questionari psicologici compilati dalle partecipanti hanno mostrato che chi partecipava al programma mindfulness riferiva livelli di stress più bassi – un dato che potrebbe correlarsi, anche se indirettamente, ai modesti cambiamenti microbici osservati.
Nel microbiota vaginale nessun cambiamento significativo
Lo studio ha analizzato anche il microbiota vaginale, ma qui i risultati sono stati meno sorprendenti. In tutti i gruppi, la comunità batterica vaginale è rimasta stabile e dominata dai Lactobacillus, come tipicamente avviene nelle gravidanze sane. Nessuna delle due strategie (dieta o mindfulness) ha modificato in modo rilevante la composizione o la diversità del microbiota vaginale.
Una scoperta chiave (ancora da approfondire)
Questa analisi rappresenta uno dei primi esempi in cui un intervento strutturato sulla dieta ha dimostrato, in modo documentato e controllato, di modificare in maniera significativa il microbiota intestinale materno durante la gravidanza. Le modifiche osservate sono coerenti con un miglioramento della salute intestinale e con la riduzione di batteri potenzialmente patogeni.
È importante sottolineare, tuttavia, che lo studio non ha valutato direttamente l’impatto clinico di questi cambiamenti né sulla salute della madre né su quella del bambino. Non sappiamo, ad esempio, se le modifiche del microbiota influenzino davvero il rischio di parto prematuro, il peso alla nascita o lo sviluppo immunitario del neonato. Questi saranno temi da approfondire in futuri studi.
Questo studio rafforza l’idea che il microbiota intestinale materno possa diventare un nuovo bersaglio per interventi preventivi e terapeutici in gravidanza. Modificare la dieta – nello specifico, adottare un modello alimentare mediterraneo – sembra una strategia concreta per migliorare la salute microbica della madre.
Anche la gestione dello stress, pur con effetti più limitati, potrebbe giocare un ruolo, soprattutto nel promuovere il benessere generale e sostenere un ambiente intestinale favorevole.
Per le future mamme, queste scoperte offrono un messaggio importante: prendersi cura del proprio intestino significa prendersi cura anche del futuro del proprio bambino. E la dieta mediterranea – ricca di pesce, legumi, cereali integrali, frutta secca e olio extravergine – potrebbe rappresentare una scelta semplice ma potente per accompagnare la gravidanza con equilibrio, gusto e salute.


