Un passo falso, un piegamento troppo veloce, una torsione imprevista. E all’improvviso la schiena si blocca, il dolore è lancinante e ci si ritrova immobili, come “pietrificati”.
È il famigerato “colpo della strega”, un evento tanto comune quanto doloroso, che rappresenta una delle cause principali di assenza dal lavoro e riduzione della qualità della vita. Ma di cosa si tratta davvero, e come possiamo affrontarlo correttamente?
A fare chiarezza è la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), che in occasione della Giornata mondiale dedicata alla salute muscolo-scheletrica ha diffuso un utile decalogo con consigli pratici per riconoscere, gestire e prevenire la lombalgia acuta, spesso identificata proprio con il “colpo della strega”.
Mal di schiena, disturbo diffuso e sottovalutato
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di schiena è tra le principali cause di disabilità a livello globale. Si stima che oltre 600 milioni di persone nel mondo — 1 su 13 — abbiano sperimentato almeno un episodio di dolore lombare nel corso dell’ultimo anno.
In Italia, i dati sono altrettanto significativi: il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati, ma anche tra i più impattanti in termini di giornate lavorative perse. Ogni anno, infatti, una persona su tre è costretta a rimanere a casa per questo motivo (dati INAIL).
Cos’è davvero il colpo della strega?
Il termine “colpo della strega” indica un episodio di blocco lombare acuto, una manifestazione improvvisa e dolorosa di lombalgia che impedisce il movimento e spesso costringe a fermarsi all’istante. «È una patologia molto frequente» spiega il professor Pietro Randelli, presidente SIOT, «basti pensare che la maggior parte delle persone ne sperimenta almeno un episodio nella vita”».
Si tratta, in effetti, di un sintomo e non di una diagnosi. «La lombalgia può derivare da molte patologie diverse» aggiunge il professor Alberto Di Martino dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. «Sebbene nella maggior parte dei casi l’origine sia nella colonna vertebrale, esistono anche cause di tipo extravertebrale, come coliche renali o aneurismi”».
Come affrontarlo? I 10 comandamenti di SIOT
Per aiutare i pazienti a riconoscere e gestire correttamente il dolore lombare, gli esperti SIOT hanno stilato un decalogo che guida passo passo nella gestione del colpo della strega:
- Rivolgersi al medico di base: nella maggior parte dei casi, è sufficiente il parere del proprio medico curante, che può prescrivere riposo e antidolorifici per alleviare infiammazione e contratture.
- Non correre subito agli esami: se i sintomi migliorano con il trattamento conservativo, non servono accertamenti. Radiografie e risonanze sono consigliate solo se il dolore persiste o peggiora.
- Capire l’origine del dolore: non tutto il mal di schiena dipende dalla colonna. Serve attenzione a distinguere le cause vertebrali da quelle extravertebrali.
- Adottare uno stile di vita sano: sedentarietà, sovrappeso e sforzi eccessivi sono fattori di rischio. L’attività fisica regolare e appropriata è fondamentale.
- Attenzione ai giovani: anche i ragazzi possono soffrire di lombalgia. In questi casi, è importante valutare eventuali patologie ortopediche da trattare precocemente.
- Considerare le fratture da fragilità: negli anziani, un dolore improvviso dopo uno sforzo può nascondere una frattura da osteoporosi, che va indagata e trattata a fondo.
- Attenzione alla sciatica: se il dolore si irradia alle gambe e causa debolezza muscolare o difficoltà a camminare, può esserci una compressione nervosa che richiede approfondimenti rapidi.
- La fisioterapia è utile, ma non subito: è efficace nella fase di recupero, ma deve essere prescritta e iniziata dopo la fase acuta, quando il dolore si è attenuato.
- Il busto può aiutare: nei momenti più acuti può alleviare il dolore e scaricare la colonna. Non è da usare sempre, ma può tornare utile in caso di sforzi o viaggi lunghi.
- A volte serve la chirurgia: se il trattamento conservativo non basta e c’è una causa strutturale come un’ernia o una stenosi, l’intervento può essere risolutivo, se eseguito da mani esperte.
La prevenzione comincia dallo stile di vita
L’insegnamento più importante degli ortopedici è che il mal di schiena, pur essendo estremamente comune, non va ignorato. Prevenirlo è possibile, intervenendo su fattori modificabili come la postura, l’attività fisica e la cura del peso corporeo.
Bastano semplici accorgimenti quotidiani — come sollevare i pesi correttamente, fare pause durante il lavoro sedentario, o evitare movimenti bruschi — per ridurre drasticamente il rischio di nuovi episodi.
Infine, è fondamentale non sottovalutare i segnali del proprio corpo e non affidarsi a soluzioni fai-da-te o terapie alternative senza base scientifica. Il mal di schiena può sembrare un disturbo banale, ma se trascurato può cronicizzarsi e compromettere seriamente la qualità della vita.