L’infiammazione cronica di basso grado è una minaccia “silenziosa”: si “nasconde” in diversi organi e tessuti del corpo umano, anche per diversi anni. A dispetto della sua discrezione, alcuni studi rivelano un legame preoccupante tra questa condizione subdola e una serie di malattie croniche.

Non esiste un farmaco specifico in grado di arrestare o spegnere l’infiammazione cronica di basso grado (low grade inflammation, in inglese), ma adottando stili di vita salutari e interventi nutrizionali quali digiuno e diete chetogeniche, è possibile ridurla.

Cos’è l’infiammazione

Quando il nostro organismo viene messo sotto attacco, per esempio da parte di batteri, virus, funghi, parassiti, tossine, radiazioni, sostanze inquinanti, una dieta sbagliata, come prima linea di difesa vengono attivate le barriere primarie, pelle, pH, mucose, movimento ciliare degli occhi, secrezioni/lacrime. 

Le barriere primarie sono le nostre difese naturali contro i patogeni o danni di varia natura che possono attaccare il nostro corpo. Come funzionano? In primo luogo riconoscono il fatto di essere “sotto attacco” e quindi richiamano alcune cellule, dette leucociti fagocitari (globuli bianchi) che ingeriscono/fagocitano e distruggono l’agente patogeno o di altra natura. 

Se tutto funziona bene, e le barriere primarie portano a compimento il loro lavoro, il danno o l’agente patogeno vengono rimossi. Dopodiché l’organismo provvede a riparare o rigenerare la parte del nostro corpo che era stata danneggiata. Se questa prima linea di difesa non va a buon fine, compare l’infiammazione. 

Quando parliamo di infiammazione immaginiamo spesso una risposta acuta a infezioni o lesioni: arrossamento, gonfiore, dolore. Tuttavia, c’è un’altra forma di infiammazione meno evidente ma più insidiosa. L’infiammazione cronica.

L’infiammazione all’interno del nostro organismo si attiva quando sono presenti: disordini metabolici (gotta, aterosclerosi, diabete, obesità), microrganismi che non dovrebbero essere presenti, traumi meccanici-fisici-chimici (ferite, contusioni, radiazioni, acidi), danni ai tessuti (necrosi) causati per esempio da infarto o embolia o ipossia, tumori maligni e loro metastasi. 

Quando queste condizioni sottopongono l’organismo a stress prolungato si formano accumuli di proteina definiti “Inflammosomi”, un insieme di diverse proteine che si assemblano all’interno delle cellule immunitarie generando una serie di segnali infiammatori che attivano specifiche molecole infiammatorie dette “caspasi-1” che a loro volta attivano altre molecole infiammatorie, come “interleuchina-1 beta (IL- 1β)” e “interleuchina-18” che danno inizio a una infiammazione che riguarda tutto il corpo (infiammazione sistemica).

Dieta e infiammazione

Alcuni studi scientifici dimostrano come diete chetogeniche, digiuno e restrizioni caloriche inducono cambiamenti ormonali e metabolici. Il nostro corpo si nutre di tre grandi nutrienti: carboidrati, grassi o lipidi e proteine, che noi introduciamo con la dieta di tutti i giorni. 

Come regola il nostro corpo utilizza prima i carboidrati per far funzionare i nostri organi e darci la forza per svolgere tutte le attività quotidiane, poi quando non sono presenti abbastanza carboidrati il nostro corpo va a prendersi i grassi o lipidi da utilizzare come fonte energetica alternativa. Solo come ultima chance utilizzerà le proteine

Dunque, la principale fonte di energia del nostro organismo sono i carboidrati, ma quando l’apporto è ridotto, il nostro organismo necessita di un’altra fonte da dove prendere l’energia di cui ha bisogno e questa fonte alternativa sono i lipidi (grassi) di riserva. 

Questi lipidi che verranno presi dalle loro riserve o depositi nel nostro organismo (tessuto adiposo o grasso corporeo) definiti acidi grassi liberi (FFA) vengono mobilizzati da questi depositi mediante una via metabolica o processo che prende il nome di lipolisi. Grazie a questo processo questi lipidi saranno pronti per essere trasportati verso gli organi che necessitano di energia, in caso di carenza di carboidrati.

In seguito a questa liberazione di lipidi dai loro depositi verranno prodotti al livello del fegato i corpi chetonici (che sono dei grassi fondamentalmente): acetoacetato, beta-idrossibutirrano (BHB) e acetone. 

Sia che si tratti di digiuno, che di dieta chetogenica o restrizione calorica, il processo di formazione di corpi chetonici risulta essere simile. 

Il digiuno e la dieta chetogenica diminuiscono la formazione di cellule infiammatorie, come citochine e caspasi infiammatorie, dall’inflammosoma NLRP3 (quello maggiormente studiato); ulteriori studi scientifici dovranno esaminare se questo effetto sia dovuto alla sola riduzione dei carboidrati oppure all’aumento di un corpo chetonico, il BHB.

Benché siano stati studiati altri meccanismi per la riduzione dell’inflammosoma, sembra che un corpo chetonico, il BHB, inibisca direttamente la formazione dell’inflammosoma NLRP3.