I tre ceppi di Vitalongum, appartenenti alla specie Bifidobacterium longum, sono isolati dal microbiota intestinale di persone ultracentenarie.
La specie Bifidobacterium longum è studiata da diversi anni e molti studi hanno analizzato come evolve nelle persone a seconda delle fascie di età. Il ritrovamento di questa specie in soggetti sani in età avanzata suggerisce il contributo di questi microrganismi nel mantenimento di un buono stato di salute.
Il Bifidobacterium longum è uno dei colonizzatori iniziali del tratto gastrointestinale umano, particolarmente prevalente nel microbiota intestinale dei neonati che vengono allattati al seno, dove rappresenta una delle specie dominanti.
Si distingue per la sua struttura bifida, cioè simile alla lettera Y, che lo differenzia dai comuni bacilli come il Lactobacillus acidophilus. Questa forma facilita le interazioni specifiche con altre specie microbiche e contribuisce in modo significativo alla sua funzione all’interno del microbiota intestinale.
Circa il 12% del DNA del Bifidobacterium longum è dedicato alla produzione di enzimi coinvolti nel metabolismo dei carboidrati. Questa significa che ha un’elevata capacità di degradare complessi carboidrati alimentari in zuccheri più semplici, che possono essere utilizzati da altre specie microbiche, supportando così un ambiente intestinale equilibrato e sano.
Il Bifidobacterium longum gioca un ruolo fondamentale nel mantenere un ambiente intestinale sano. Produce acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che abbassano il pH intestinale e creano un ambiente sfavorevole per i batteri patogeni.
Questa specie interagisce anche con altri membri del microbiota, migliorando la salute intestinale. Rafforza inoltre la barriera intestinale e riduce l’infiammazione, contribuendo così al benessere generale.
Inoltre, il Bifidobacterium longum ha un impatto significativo sulla risposta immunitaria. Facilita la produzione di citochine, come le interleuchine e il TNF-alfa, che sono essenziali per combattere le infezioni e mantenere l’equilibrio intestinale.