Frangola (corteccia)
Rhamnus frangula
La frangola, detta anche frangula, è un arbusto originario dell’Europa e dell’Asia, molto comune nei nostri boschi. Alto dai 2 ai 4 metri possiede foglie ellittiche, con margine liscio appena ondulato.
I fiori piccoli e poco appariscenti bianco-verdognoli sono seguiti da frutti rossi che, a maturità, diventano neri.
La corteccia, parte della pianta utilizzata in fitoterapia, è grigio-violacea o grigio piombo, con numerose lenticelle bianco-grigiastre.
Viene raccolta tra maggio e giugno ed essiccata all’aria. Prima di essere utilizzata deve essere lasciata invecchiare almeno un anno o scaldata oltre i 100 °C in modo che gli antroni presenti, che hanno intensa azione emetica, si trasformino in antrachinoni.
Proprietà della frangola
L’elevato contenuto in glicosidi antrachinonici fa della frangola un lassativo con azione simile a quella della cascara e del rabarbaro.
Antrachinoni e franguline favoriscono lo svuotamento dell’intestino stimolando prevalentemente la muscolatura dell’intestino e inibendo il riassorbimento dell’acqua e degli elettroliti.
La metabolizzazione dei glicosidi antrachinonici a livello del colon fornisce prodotti che stimolano ulteriormente la motilità aumentando anche la produzione di muco che, insieme con l’acqua produce feci morbide e voluminose incrementando l’effetto lassativo.
Insieme a franguline e glucofranguline i componenti , flavonoidi, alcaloidi ciclopeptidici
Utilizzi della frangola
La frangola, come la cascara, è usata principalmente per il trattamento della stitichezza occasionale, specie se di origine nervosa. Deve essere utilizzata solo sporadicamente (trattamenti di breve periodo: 10 giorni al massimo) e mai continuativamente.
Preparazioni
Si consiglia l’uso di estratto secco nebulizzato e titolato in derivati antracenici 2,5 da assumere la sera alla dose di 2 o 3 mg per kg di peso corporeo.
Effetti collaterali della frangola
Se si superano le dosi consigliate o in caso di ipersensibilità possono insorgere forti dolori addominali, vomito e diarrea. A causa della forte diarrea si ha perdita di potassio e altri elementi, con comparsa di disturbi dovuti a carenza minerale.
La frangola non deve essere utilizzata per lunghi periodi di tempo poiché può indurre assuefazione e pigrizia intestinale con aumento della stipsi.
È controindicata se si soffre di malattie gastrointestinali diverse dalla stitichezza occasionale, e non è indicata durante gravidanza e allattamento, né nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Interazioni della frangola
Accelerando il transito intestinale riduce l’assorbimento di alcuni farmaci. Sono segnalate interazioni con antiaritmici chinidinici e digitalici, diuretici come la furosemide, vincamina.