Il sistema digestivo è costituito da una complessa rete di organi specializzati nell’elaborazione del cibo, fin dalla sua introduzione nell’organismo. Tra le molteplici attività che svolge, una delle principali è sicuramente l’assorbimento dei nutrienti, cui segue l’eliminazione delle sostanze di scarto sotto forma di feci. Questi due processi vengono svolti principalmente dall’intestino, che si suddivide in tenue e crasso.

Tra le patologie che possono interessare questo tratto del sistema digestivo, le malattie diverticolari rappresentano una condizione di rilevante importanza, che viene però spesso sottovalutata nella sua complessità e nelle sue possibili complicazioni.

Diverticolosi e diverticolite

I diverticoli sono piccole sacche che si formano lungo le pareti del tratto digestivo, più comunemente nell’intestino crasso. La loro presenza, nota come diverticolosi, può rimanere asintomatica o evolvere in condizioni più gravi. La diverticolosi è molto comune dopo i 60 anni e si manifesta solitamente nella parte sinistra del colon.

Come ci si accorge di avere una diverticolosi? La “scoperta” spesso è casuale e avviene solitamente durante una colonscopia o un’ecografia addominale svolta per altri disturbi. Il motivo è legato alla sua natura generalmente asintomatica. Tuttavia, quando si è in presenza di una diagnosi di diverticolosi, è necessario non sottovalutare questa condizione e sottoporsi a controlli regolari per prevenire la sua evoluzione in forme più gravi della malattia.

Nonostante i diverticoli siano in genere asintomatici, in alcuni casi può svilupparsi uno stato infiammatorio o un’infezione e possono manifestarsi sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea, stitichezza e irregolarità intestinale. In questo caso si parla di diverticolite. 

La gestione della diverticolite di solito coinvolge l’alimentazione e, nei casi più gravi, possono essere necessari trattamenti medici o interventi chirurgici.

Il diverticolo di Meckel

Una piccolissima percentuale di neonati, circa il 2%, nasce con il cosiddetto diverticolo di Meckel, un’estroflessione della parete dell’intestino tenue che si forma durante la gestazione. Una caratteristica peculiare di questo tipo di diverticolo è la presenza frequente di cellule tipiche dello stomaco o del pancreas. 

Sebbene nella maggior parte dei casi il diverticolo di Meckel sia asintomatico, in alcuni casi possono verificarsi ostruzioni, perforazioni, sanguinamento o infiammazione, che possono rendere necessario l’intervento chirurgico.

Cause dei diverticoli

La formazione di diverticoli del colon è spesso associata all’aumento della pressione all’interno dell’intestino, che porta alla protrusione della mucosa attraverso punti deboli nella parete intestinale. 

Tuttavia, le cause esatte di questo processo non sono ancora del tutto chiare. Si pensa che fattori ambientali come il fumo, l’uso di farmaci (come antinfiammatori non steroidei, corticosteroidi e oppioidi), l’inattività fisica e l’alimentazione svolgano un ruolo significativo. In particolare, la carenza di fibre e l’elevato consumo di carne rossa sembrano contribuire alla formazione dei diverticoli. Inoltre, una predisposizione genetica, l’obesità e alterazioni della struttura o dell’attività del colon possono interagire con i fattori ambientali per favorire lo sviluppo dei diverticoli.

Terapie dei diverticoli del colon

La gestione dei diverticoli del colon dipende dalla gravità dei sintomi e delle complicazioni. Nei casi asintomatici, spesso non è necessario alcun trattamento, ma è comunque indicato svolgere regolamente visite ed esami di controllo. 

Nei pazienti sintomatici con diverticolite, vengono consigliate in primo luogo modifiche della dieta, in particolare l’aumento dell’assunzione di fibre e liquidi. In alcuni casi può essere prescritta una terapia famacologica o l’assunzione di probiotici.

Nei casi più gravi può essere necessario il ricovero e un intervento chirurgico.

Diverticoli e microbiota intestinale

Diversi studi hanno suggerito un possibile coinvolgimento del microbiota intestinale nello sviluppo dei diverticoli e nella progressione da diverticolosi a diverticolite. In particolare, è stata osservata sia una riduzione dei batteri con attività anti-infiammatoria, come Clostridium cluster IV, Lattobacilli e Bacteroides, sia un aumento dei livelli di microbi pro-infiammatori, come Enterobacteriaceae, Bifidobatteri e Akkermansia.

Per questo motivo da alcuni anni sono allo studio diversi trattamenti basati sul microbiota, dai trapianti fecali alla somministrazione di specifici probiotici.