Numerose allergie sono state associate, in tempi recenti, ad alterazioni del microbioma intestinale. In un nuovo studio, condotto presso la Urmia University of Medical Sciences – Urmia (Iran), è stato riconosciuto un profilo distintivo nel microbioma di un piccolo gruppo di pazienti affetti da orticaria cronica.
I ricercatori, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Annals of Allergy, Asthma & Immunology, hanno osservato l’abbondanza relativa di specifiche tipologie di batteri fra persone sane e pazienti affetti da orticaria.
Lo studio prende spunto dalle numerose evidenze che collegano il microbiota intestinale alle funzioni del sistema immunitario.
L’importanza del microbioma come mediatore e regolatore del sistema immunitario è stata osservata in numerose patologie, fra cui diabete, malattia di Crohn, colite ulcerosa, sclerosi multipla, uveite, asma, allergie alimentari, malattie coronariche, eczema atopico e persino alcuni tumori.
L’orticaria cronica, patologia relativamente diffusa, è una malattia sistemica mediata dal sistema immunitario: pur essendo sconosciuta la causa precisa, secondo i ricercatori è lecito aspettarsi uno squilibrio a livello immunitario. Proprio per questa ragione, si è ipotizzata come causa di questo squilibrio una composizione alterata del microbioma intestinale.
In questi casi, su consiglio del medico di fiducia, potrebbe essere utile sottoporsi a un test del microbiota intestinale.
I tre ceppi batterici che mancano in chi soffre di orticaria cronica
I ricercatori hanno perciò osservato su un gruppo di 40 persone (20 pazienti affetti da orticaria e 20 individui sani come gruppo di controllo) la presenza di tre particolari batteri: Akkermansia muciniphila, un batterio anaerobo gram-negativo che ha un riconosciuto ruolo antinfiammatorio; Faecalibacterium prausnitzii, batterio gram-positivo che rientra nel gruppo dei Clostridium leptum, e la cui carenza è stata spesso associata a diverse malattie; infine gli Enterobacteriaceae, famiglia di bacilli gram-negativi che costituiscono una parte sostanziosa del microbioma intestinale.
Dall’analisi dei campioni fecali prelevati è emersa una frequenza significativamente superiore di questi batteri nei soggetti sani rispetto a quelli affetti da orticaria cronica (P < .001 per A. muciniphila, P < .01 per C. leptum, p < .05 per F. prausnitzii). L’abbondanza relativa di A. muciniphila nei soggetti sani è risultata superiore (P < .001) nei soggetti sani, coerentemente con C. leptum (P = .09) e F. prausnitzii (P =.08). Per quanto riguarda gli Enterobacteriaceae, la differenza registrata fra soggetti sani e colpiti da orticaria cronica è più trascurabile (P =.12).
I risultati dello studio sono in linea con precedenti ricerche, nelle quali è emersa una carenza importante di questi batteri nei soggetti allergici: altri studi, scrivono i ricercatori, hanno riscontrato una correlazione inversa fra questi batteri e gli stati infiammatori. Diverse sono le ipotesi formulate dai ricercatori riguardo a questi risultati: il ruolo protettivo di questi batteri potrebbe essere dovuto all’attivazione di linfociti T-regolatori, che ridurrebbero lo stato infiammatorio, ma anche alla protezione della barriera intestinale e a una maggiore produzione di butirrato. Essendo il primo studio a osservare questo fenomeno, saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare i dati emersi.