Una ricerca svela come la nostra dieta e il DNA si intrecciano per modellare due elementi cruciali del nostro benessere: il colesterolo e i microrganismi che abitano il nostro intestino. 

Tao Bo, insieme al suo team dell’Università di Shandong in Cina, ha pubblicato sulla rivista MicrobiologyOpen uno studio che illumina questo complesso rapporto.

L’esperimento, condotto su due gruppi di ratti – i comuni ratti wild type e i loro cugini ApoE-/-, privi del gene che produce l’Apolipoproteina E essenziale per il metabolismo del colesterolo – ha mostrato che, indipendentemente dalla loro dieta, i ratti ApoE-/- sviluppano alti livelli di colesterolo e aterosclerosi, un ispessimento dannoso delle pareti arteriose.

Per comprendere meglio, i ricercatori hanno diviso i ratti in quattro squadre: due di wild type, una alimentata normalmente e l’altra con un menù ricco di colesterolo, e due di ApoE-/-, anche loro divisi in base alla dieta. 

Tracciando le differenze, lo studio ha gettato luce su come i cambiamenti nel colesterolo, che sia introdotto con il cibo o prodotto dal corpo stesso, influenzino la varietà e la salute del nostro microbiota intestinale.

La digestione, così come la salute generale, sono supportate da miliardi di batteri amici, noti collettivamente come microbiota intestinale. E mentre sappiamo che questi microrganismi aiutano a gestire il colesterolo, è meno chiaro come il colesterolo influenzi loro.

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Questo studio ci porta un passo avanti, mostrando che, sebbene sia la dieta sia la genetica siano importanti, è soprattutto ciò che mangiamo a plasmare questo piccolo ecosistema interno.

Attraverso sofisticate analisi genetiche e studi di biodiversità, gli scienziati hanno osservato che i ratti con una dieta ricca di colesterolo mostravano un impoverimento nella varietà di specie batteriche, un campanello d’allarme per la salute. 

Al contrario, alcuni microrganismi sembravano indifferenti alle abitudini alimentari, suggerendo una complessità che attende di essere ulteriormente esplorata.

Il messaggio è chiaro: mentre la genetica gioca il suo ruolo, sono le scelte quotidiane a tavola a detenere un potere sorprendente sul nostro mondo interiore. Questa scoperta apre nuove strade per comprendere come una dieta equilibrata possa non solo mantenere i livelli di colesterolo a bada, ma anche nutrire un microbiota florido e protettivo.

In conclusione, se desideriamo proteggere o migliorare la nostra salute, è tempo di considerare con attenzione non solo cosa mettiamo nel piatto, ma anche come questi alimenti influenzano i piccoli alleati che ci abitano dentro. Con ulteriori ricerche in arrivo, potremmo presto essere in grado di elaborare diete su misura per massimizzare la nostra salute, danzando armoniosamente con i batteri che chiamiamo amici.

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