La sindrome del colon irritabile (IBS) è un disturbo gastrointestinale funzionale che colpisce una significativa porzione della popolazione mondiale, causando sintomi come gonfiore addominale, dolore intestinale, digestione difficile e alterazioni delle abitudini intestinali. Negli ultimi anni, l’interesse verso l’uso di fermenti lattici e probiotici per il benessere intestinale è cresciuto, poiché questi microrganismi potrebbero aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora batterica e migliorare la funzione intestinale.
Cos’è il colon irritabile e quali sono le sue cause principali
La sindrome del colon irritabile è caratterizzata da una combinazione di sintomi cronici o ricorrenti che includono dolore addominale, gonfiore, e alterazioni delle abitudini intestinali, come diarrea, stipsi, o una loro alternanza.
Le cause esatte dell’intestino irritabile non sono ancora state completamente chiarite, ma diversi fattori sembrano contribuire alla sua insorgenza:
- Alterazioni del microbiota intestinale: uno squilibrio nella composizione dei batteri intestinali può influenzare negativamente la funzione intestinale.
- Motilità intestinale anomala: contrazioni intestinali irregolari possono causare sintomi di diarrea o stipsi.
- Infiammazione intestinale: un’infiammazione lieve nell’intestino può essere presente in alcuni pazienti con IBS.
- Infezioni gastrointestinali: alcuni individui sviluppano l’IBS dopo un episodio grave di gastroenterite virale o batterica.
- Stress e fattori psicologici: ansia, depressione e altri disturbi psicologici sono spesso associati all’IBS.
Il ruolo del microbiota intestinale nella sindrome del colon irritabile
Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro tratto digestivo e svolge un ruolo cruciale nella digestione, nella sintesi di vitamine e nella modulazione del sistema immunitario.
Uno squilibrio in questa comunità microbica, noto come disbiosi, è stato associato in diversi studi all’IBS. Alcune ricerche hanno infatti hanno evidenziato che i pazienti con IBS presentano spesso alterazioni nella composizione del loro microbiota, con una diminuzione dei batteri benefici e un aumento di quelli potenzialmente nocivi.
Migliori probiotici per il colon irritabile: ceppi e benefici
L’integrazione con probiotici può aiutare a riequilibrare il microbiota intestinale e alleviare i sintomi dell’IBS. Le specie probiotiche efficaci più studiati sono:
- Bifidobacterium bifidum
- Bacillus coagulans
- Bacillus subtilis
- Lactobacillus acidophilus
- Lactobacillus reuteri
L’organizzazione mondiale di gastroenterologia (WGO) ha raccolto tutti i dati disponibili in letteratura e ha individuato i singoli ceppi probiotici studiati per l’intestino irritabile.
In questa tabella ci sono tutti, suddivisi per tipologia di IBS (diarrea, stipsi, misto)
Ceppo/Miscela | Sottotipo di IBS | Tipo |
Bifidobacterium longum NCC3001 | IBS (con sintomi depressivi) | Singolo ceppo |
Galactooligosaccharides | IBS (non specificato) | Prebiotico |
Short-chain fructooligosaccharides | IBS (non specificato) | Prebiotico |
L. acidophilus SDC 2012, 2013 | IBS (non specificato) | Miscela |
Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Escherichia coli DSM17252 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
L. rhamnosus NCIMB 30174, L. plantarum NCIMB 30173, L. acidophilus NCIMB 30175, E. faecium NCIMB 30176 | IBS (non specificato) | Miscela |
B. animalis BB-12, L. acidophilus LA-5, L. delbrueckii subsp. bulgaricus LBY-27, S. thermophilus STY-31 | IBS (non specificato) | Miscela |
Saccharomyces boulardii CNCM I-745 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Lactobacillus plantarum 299v (DSM 9843) | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Miscela (L. plantarum, L. casei, L. acidophilus, Bifidobacterium spp., S. thermophilus) | IBS (non specificato) | Miscela |
L. rhamnosus GG, L. rhamnosus LC705, P. freudenreichii JS, B. animalis Bb12 | IBS (non specificato) | Miscela |
Pediococcus acidilactici CECT 7483, L. plantarum CECT 7484, CECT 7485 | IBS (non specificato) | Miscela |
Lactobacillus acidophilus DDS-1 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Bifidobacterium lactis UABla-12 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Bifidobacterium infantis 35624 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
Bifidobacterium bifidum MIMBb75 | IBS (non specificato) | Singolo ceppo |
L. acidophilus NCFM + L. helveticus LAFTI L10 | IBS (non specificato) | Miscela |
Bifidobacterium infantis NLS-SS | IBS in celiaci | Singolo ceppo |
Miscela (L. casei, L. plantarum, Bifidobacterium spp.) | IBS in celiaci | Miscela |
L. casei LMG 101/37 P-17504, L. plantarum CECT 4528, B. lactis Bi1 LMG P-17502, B. breve Bbr8, B. breve Bl10 | IBS in celiaci | Miscela |
L. acidophilus PBS066 e L. reuteri PBS072 | IBS-C | Miscela |
Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 | IBS-C | Singolo ceppo |
L. rhamnosus LRH020, L. plantarum PBS067, B. animalis subsp. lactis BL050 | IBS-C | Miscela |
Bacillus subtilis PXN 21, Bifidobacterium spp., Lactobacillus spp., Streptococcus spp. | IBS-D | Miscela |
Bacillus coagulans MTCC 5856 | IBS-D | Singolo ceppo |
B. subtilis PXN 21, B. bifidum PXN 23, B. breve PXN 25, B. infantis PXN 27, B. longum PXN 30, L. acidophilus PXN 35, L. delbrueckii PXN 39, L. casei PXN 37, L. plantarum PXN 47, L. rhamnosus PXN 54, L. helveticus PXN 45, L. salivarius PXN 57, Lc. lactis PXN 63, S. thermophilus PXN 66 | IBS-D | Miscela |
Come scegliere il probiotico giusto per migliorare la funzione intestinale
La scelta dei migliori fermenti lattici per il colon irritabile dovrebbe basarsi su diversi fattori:
- Specificità del ceppo: è preferibile scegliere probiotici che abbiano dimostrato efficacia in studi clinici per l’IBS.
- Qualità del prodotto: assicurarsi che il prodotto contenga una quantità adeguata di unità formanti colonie (CFU) e che sia privo di contaminanti.
- Forma di somministrazione: alcuni probiotici sono più efficaci in determinate forme, come capsule gastroresistenti, che proteggono i microrganismi dall’acidità dello stomaco.
- Consulenza medica: è fondamentale consultare un professionista sanitario prima di iniziare qualsiasi integrazione probiotica, per assicurarsi che sia appropriata alla propria condizione.
Dieta e stile di vita per supportare il benessere intestinale
Oltre all’uso di probiotici, adottare una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono contribuire a migliorare il benessere intestinale, soprattutto nei soggetti affetti da sindrome dell’intestino irritabile. Ecco alcuni consigli pratici supportati dalla letteratura scientifica.
Anzitutto la dieta, che gioca un ruolo cruciale nella gestione dell’IBS. Numerosi pazienti riferiscono un peggioramento dei sintomi in risposta a determinati alimenti. Tra le indicazioni più condivise c’è la riduzione degli alimenti FODMAP: si tratta di zuccheri fermentabili (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli) che possono causare gonfiore addominale, gas e tensione intestinale. Una dieta a basso contenuto di FODMAP può ridurre significativamente i sintomi dell’IBS, anche se andrebbe seguita sotto supervisione di un nutrizionista.
È bene poi incrementare l’assunzione di fibre solubili, presenti in avena, carote, mele e psyllium, che favoriscono la funzione intestinale senza irritare la mucosa.
Da limitare invece caffeina, alcol e cibi piccanti, che possono stimolare eccessivamente l’intestino.
In generale poi, uno stile di vita equilibrato può migliorare la qualità della vita nei pazienti con IBS. Fondamentale l’attività fisica regolare: anche solo 30 minuti di camminata al giorno favoriscono il transito intestinale e riducono lo stress. Per quanto riguarda lo stress, sappiamo che tecniche di rilassamento come yoga, meditazione o mindfulness aiutano a modulare l’asse intestino-cervello, spesso iperattivo nei pazienti con colon irritabile.
Anche un buon riposo è fondamentale per il funzionamento del sistema digestivo.
Quando consultare un medico per il colon irritabile e l’uso di probiotici
L’uso di probiotici può portare benefici evidenti, ma non deve sostituire un parere medico.
Consultare il medico resta sempre un passo fondamentale per personalizzare il trattamento, soprattutto se si intende integrare fermenti lattici o probiotici per il benessere intestinale in modo mirato e sicuro.
È consigliabile rivolgersi a un professionista sanitario in caso di sintomi persistenti o peggioramento, come dolore addominale severo, diarrea cronica o perdita di peso inspiegabile. Lo stesso vale se si hanno patologie croniche, come malattie autoimmuni, metaboliche o infiammatorie, che possono interagire con l’assunzione di probiotici.
Durante o dopo una terapia antibiotica, per valutare la necessità di un intervento mirato sul microbiota intestinale, è bene consultare uno specialista.
Come riportato nella meta-analisi pubblicata su Gastroenterology (2023), i benefici dei probiotici nell’IBS variano significativamente a seconda del ceppo, del dosaggio e della durata del trattamento.