Vitamine, estratti e minerali

Liquirizia

Overview

Glycyrrhiza glabra

La Glycyrrhiza glabra, pianta dalla quale si ricava la liquirizia, è originaria dell’Asia sudoccidentale e dell’Europa meridionale e cresce spontanea in tutto il bacino mediterraneo. 

È una erbacea perenne alta fino a un metro, che possiede un fusto eretto con striature longitudinali e cavo al suo interno. 

Dal suo grande rizoma legnoso si dipartono lunghe radici, che sono la parte utilizzata in fitoterapia. Esse, come il rizoma, si presentano di colore marrone all’esterno e giallo all’interno.

Le foglie, pennate, sono composte da 9 a 15 foglioline ovali, verde intenso e vischiose al tatto. All’ascella delle foglie si sviluppano, da giugno a luglio, i fiori di colore blu-violetto, a volte biancastro sfumato di viola, riuniti in spighette.

Il frutto è un legume appiattito che contiene 2 – 6 semi di colore bruno. 

Le radici vengono raccolte in autunno, dalle piante di tre o quattro anni, ed essiccate. 

Proprietà della liquirizia

Il principio attivo più importante è la glicirrizina, composto triterpenico cinquanta volte più dolce del saccarosio, al quale si devono proprietà antinfiammatoria, protettiva e cicatrizzante sulla mucosa dello stomaco e del duodeno. 

Altri componenti importanti sono i flavonoidi (liquiritina), che hanno azione antispastica e antinfiammatoria,  la mannite che agisce contro la stitichezza, attirando acqua nel colon e facilitandone lo svuotamento, fitosteroli, saponine, amidi e vitamine. 

Utilizzi della liquirizia

Da sempre impiegata come rimedio per il mal di stomaco o per favorire la digestione, protegge la mucosa gastrica anche stimolando la produzione di muco dalle cellule dello stomaco. 

Viene considerata un ottimo rimedio contro la tosse, poiché le sue proprietà antinfiammatoria e protettiva delle mucose le conferiscono azione emolliente ed espettorante.

È usata anche contro i disturbi di fegato probabilmente per l’azione contro i radicali liberi svolta dai flavonoidi. 

In caso di stipsi può essere sfruttata la sua blanda azione lassativa e quella antispastica utile anche in associazione ad altri lassativi. 

Preparazioni

La liquirizia si può utilizzare sotto varie forme. L’infuso (5 g di radice posti a bollire per 5 minuti in 500 ml di acqua) possono essere bevuti dopo i pasti, come digestivo, oppure più volte al giorno in caso di tosse.

La tintura madre viene consigliata alla dose di 35 gocce per 2-3 volte al giorno; l’estratto secco titolato in acido glicirrizico minimo 4% alla dose di 500-700 mg al giorno.

Effetti collaterali della liquirizia

L’acido glicirretico, derivato dalla glicirrizina, può provocare aumento della pressione arteriosa con ritenzione di sodio, cloro e acqua e perdita di potassio; riduzione della diuresi e diminuzione della forza muscolare. 

La liquirizia è pertanto controindicata negli ipertesi e in caso di carenza di potassio. In ogni modo quando si assume liquirizia sarebbe sempre indicata una dieta ricca di potassio (banane, albicocche secche ecc.) e povera di sale.

Non va usata in gravidanza e in caso si insufficienza renale.

Interazioni

Sono riportate interferenze con farmaci diuretici e digitalici e con i contraccettivi orali che ne aumentano l’azione ipertensiva.

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