Ossido di zinco
L’ossido di zinco (ZnO) è una delle forme più diffuse di zinco utilizzate negli integratori alimentari. Si presenta come una polvere bianca e poco solubile in acqua, apprezzata soprattutto per la sua stabilità e il costo contenuto. Lo zinco è un oligoelemento essenziale per l’organismo umano, coinvolto in oltre 300 reazioni enzimatiche. È fondamentale per il buon funzionamento del sistema immunitario, per i processi di cicatrizzazione delle ferite, per la crescita e lo sviluppo – soprattutto durante gravidanza, infanzia e adolescenza – e per il mantenimento della salute di pelle, capelli e unghie. Inoltre, svolge un ruolo cruciale nella sintesi proteica e del DNA, oltre che nella percezione di gusto e olfatto.
Biodisponibilità
Nonostante la sua ampia diffusione, l’ossido di zinco non è tra le forme più facilmente assorbibili di zinco. La sua biodisponibilità è considerata moderata o bassa, soprattutto se confrontata con quella di altre forme come il picolinato, il citrato o il gluconato di zinco. Questo significa che, una volta ingerito, solo una parte dello zinco contenuto nell’ossido riesce effettivamente a passare dalla mucosa intestinale al sangue. Ciononostante, può comunque essere utile, soprattutto quando non vi sono esigenze particolari di assorbimento elevato.
Evidenze sui benefici clinici dello zinco (indipendentemente dalla forma)
Numerosi studi hanno confermato che lo zinco, indipendentemente dalla sua forma, svolge un ruolo importante per la salute umana. A livello immunitario, contribuisce a sostenere una risposta efficace sia innata che adattativa, e in alcuni casi può aiutare a ridurre la durata e l’intensità delle infezioni respiratorie, come il comune raffreddore. È anche coinvolto nella salute della pelle e viene spesso utilizzato come coadiuvante in condizioni come acne, dermatiti o lesioni cutanee. Inoltre, lo zinco è stato associato alla riduzione della durata della diarrea nei bambini, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, e al mantenimento della fertilità maschile, grazie al suo ruolo nella produzione di spermatozoi. Infine, possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che lo rendono un alleato nella protezione dai danni dello stress ossidativo.
Limiti e considerazioni sull’ossido di zinco
Uno degli svantaggi principali dell’ossido di zinco riguarda la sua limitata capacità di essere assorbito dal tratto gastrointestinale, in parte dovuta alla sua scarsa solubilità in acqua. Questo significa che una sua assunzione a stomaco vuoto risulta spesso meno efficace. Per questo motivo, l’ossido di zinco viene generalmente impiegato in prodotti di fascia economica, o in formulazioni in cui la forma chimica del minerale non è ritenuta un elemento critico. Nonostante ciò, se assunto correttamente e in presenza di un fabbisogno moderato, può risultare comunque utile.
Dose e sicurezza
Le linee guida europee raccomandano un’assunzione giornaliera di zinco pari a circa 8 mg per le donne e 11 mg per gli uomini adulti. L’EFSA ha stabilito un limite massimo di sicurezza per l’assunzione quotidiana di 25 mg per gli adulti. In caso di assunzione cronica di dosi elevate – superiori a quelle consigliate – si possono verificare effetti collaterali, tra cui carenza di rame, alterazioni nell’assorbimento del ferro, nausea, disturbi gastrointestinali e, in casi prolungati, immunodepressione. Per questo motivo, dosaggi superiori ai 20–25 mg di zinco elementare al giorno dovrebbero essere assunti solo per periodi limitati, e sempre sotto controllo medico.
Status regolatorio in Europa
L’ossido di zinco è regolarmente autorizzato come fonte di zinco negli integratori alimentari all’interno dell’Unione Europea. È incluso nell’elenco delle sostanze ammesse dalla Direttiva 2002/46/CE e figura nell’allegato II del Regolamento CE n. 1170/2009, che elenca le forme di vitamine e minerali utilizzabili negli integratori.