Taraxacum officinale
Il Tarassaco è una piccola pianta erbacea perenne le cui dimensioni variano dai 5-25 cm di altezza. È molto comune nei prati delle nostre pianure e montagne, così come in altri continenti (Nordamerica e Asia).
Chiamato anche Dente di leone o Soffione ha foglie basali raggruppate al suolo in forma di rosetta, profondamente dentate e di un colore verde scuro. Da questa rosetta si dipartono i fusti che portano all’estremità un’infiorescenza a capolino color giallo vivo.
La pianta fiorisce dal mese di febbraio al mese di maggio. I frutti sono acheni che si prolungano in filamenti che terminano con un pappo setoloso a forma di ombrello: nel loro complesso formano una sfera lanuginosa bianca (il soffione).
Della pianta si utilizzano in particolare le foglie, raccolte in primavera, e le radici, che si raccolgono in autunno o in febbraio, prima che la pianta riprenda lo stadio vegetativo.
Proprietà del tarassaco
Ricco di inulina, triterpeni (tra cui la taraxacina), ma anche flavonoidi, piccole quantità di cumarine e una mucillagine altamente idrofila il Tarassaco mostra proprietà per le quali è noto da tempo: drenante e depurativo delle vie epatiche e del sangue, stimolante della digestione e blando lassativo.
Grazie alla taraxacina stimola il flusso biliare, migliorando i disturbi digestivi causati da cattiva funzionalità di fegato e cistifellea. La bile inoltre favorisce il transito intestinale aumentando la peristalsi.
La ricchezza di inulina aiuta a mantenere attiva la flora batterica e quindi il benessere di tutto l’organismo.
Infine i flavonoidi sono responsabili dell’ottima attività diuretica, con aumento del volume urinario che facilita l’eliminazione delle tossine.
Utilizzi del tarassaco
Il Tarassaco è stato utilizzato per secoli come diuretico, depurativo del fegato e in caso di gotta e calcoli alla cistifellea.
La fitoterapia moderna lo consiglia per i disturbi digestivi, epatici e biliari e come depurativo.
Grazie a quest’ultima proprietà insieme con quella diuretica è utilizzato anche per combattere la cellulite e i gonfiori causati da ritenzione idrica.
Gli estratti ottenuti dalla radice e titolati in inulina possono essere impiegati in caso di stitichezza cronica.
Preparazioni
Le foglie, ricche di vitamine e sali minerali, raccolte in primavera possono essere consumate crude o cotte ed esercitano una benefica azione depurativa.
La forma da utilizzare in fitoterapia è però l’estratto secco titolato in inulina minimo al 25%, alla dose giornaliera di 12-13 mg per kg di peso corporeo da suddividere in due assunzioni lontane dai pasti.
Effetti collaterali del tarassaco
A parte la linfa lattiginosa contenuta nei fusti che sostengono i fiori, che è tossica, il tarassaco è una pianta senza significativi effetti collaterali.
Occorre però il parere medico perché non è indicato in caso di gastrite e ulcera peptica, potendo aumentare l’acidità gastrica.
Inoltre è controindicato in caso di infiammazione o occlusione delle vie biliari
Interazioni del tarassaco
Il tarassaco può avere un effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica e può teoricamente potenziare l’azione di trombolitici, anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici.
A causa dell’effetto diuretico, il tarassaco può aumentare la deplezione di sodio e aumentare di conseguenza la tossicità del litio.
Per l’elevato contenuto in potassio non deve essere associato ad altre sostanze che lo contengano.