La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma finora non esistevano farmaci approvati per il suo trattamento. 

Tuttavia, una recente ricerca ha scoperto una possibile soluzione attraverso l’uso di un particolare tipo di carboidrato noto come “amido resistente.”

L’amido resistente è un carboidrato speciale che si trova in alimenti come pane, pasta e legumi. 

La sua caratteristica distintiva è la sua capacità di resistere alla digestione nella maggior parte del sistema digerente, raggiungendo l’intestino crasso praticamente intatto. Qui, diventa un nutrimento per i batteri intestinali benefici.

Un recente studio clinico ha esaminato come l’assunzione di un integratore di amido resistente potesse influenzare la NAFLD e migliorare la salute del fegato. La ricerca ha coinvolto 200 pazienti con NAFLD. Metà di loro ha assunto un integratore a base di amido resistente, mentre l’altra metà ha ricevuto un amido non resistente come gruppo di controllo. Gli integratori sono stati assunti prima dei pasti due volte al giorno per un periodo di 4 mesi.

I risultati dello studio sono stati sorprendenti. Alla fine del periodo di studio, i pazienti che avevano assunto l’amido resistente hanno mostrato una riduzione significativa dei livelli di trigliceridi epatici, che sono associati a danni epatici e infiammazione. 

Questo miglioramento è stato osservato indipendentemente dai cambiamenti di peso corporeo dei pazienti, suggerendo che l’amido resistente ha avuto un effetto diretto sulla salute del fegato.

Ma qual è il meccanismo dietro questo effetto benefico? Si è scoperto che l’assunzione di amido resistente ha portato a una modifica nella composizione del microbiota intestinale. In particolare, è stato osservato un abbassamento dei livelli di una specie batterica chiamata Bacteroides stercoris. Questa specie batterica è legata al metabolismo dei grassi nel fegato, e la sua diminuzione è stata correlata a una riduzione dei trigliceridi epatici.

I risultati di questo studio aprono la strada a nuove prospettive per il trattamento della NAFLD. “Sarebbe molto importante riuscire a trovare un approccio efficace per gestire la NAFLD, magari attraverso l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici,” afferma uno dei coautori dello studio.

Inoltre, rispetto all’esercizio fisico intenso o a trattamenti per la perdita di peso, l’aggiunta di amido resistente a una dieta normale ed equilibrata rappresenta una strategia più semplice da seguire per i pazienti con questa condizione.

Mentre ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati e comprendere appieno il suo impatto sulla salute del fegato, questo studio offre una nuova speranza per coloro che soffrono di NAFLD e potrebbe portare a sviluppi significativi nella gestione di questa condizione.