Il diabete di tipo 2, una malattia metabolica cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, richiede una gestione complessa che va oltre l’uso di farmaci. 

È caratterizzato da livelli elevati di zucchero nel sangue, causati da una combinazione di insulinoresistenza e insufficiente produzione di insulina. 

Cambiamenti nello stile di vita e una dieta ben ponderata sono componenti essenziali nella lotta contro questa patologia. 

Oltre a fattori genetici e stile di vita poco salutare, una novità affiora nel panorama medico: il microbiota intestinale. Si è scoperto che i cambiamenti nella composizione di questo ecosistema microbico sono legati allo sviluppo del diabete di tipo 2.

E una recente ricerca ha gettato luce su un’innovativa strategia terapeutica: l’uso combinato di probiotici e metformina, un farmaco usato per il trattamento di questa patologia.

Si tratta di una revisione sistematica della letteratura, pubblicata sulla rivista Diabetes Research and Clinical Practice, che ha esaminato gli studi condotti e pubblicati negli ultimi anni sugli effetti dell’uso concomitante di probiotici insieme alla terapia convenzionale con metformina. 

Questo approccio si basa sull’idea che il microbiota intestinale possa influenzare l’efficacia della metformina.

Microbiota intestinale, diabete tipo 2 e metformina

La composizione del microbiota intestinale può essere alterata da una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri, povera di fibre, causando una condizione chiamata disbiosi intestinale. Questo squilibrio può portare a problemi metabolici, infiammazione e insulinoresistenza, tutti legati al diabete di tipo 2.

Cambiamenti nello stile di vita, tra cui una dieta più equilibrata, maggiore attività fisica e l’uso di metformina, possono ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. 

Interessante è il fatto che la metformina sembra avere un legame con il microbiota intestinale, anche se il suo meccanismo d’azione non è ancora del tutto chiaro.

Il ruolo dei probiotici

Ricerche recenti hanno dimostrato che l’uso combinato di metformina e probiotici può migliorare i livelli di zucchero nel sangue e l’insulinoresistenza nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. La review ha esaminato diversi ceppi probiotici, principalmente lattobacilli, bacillus, bifidobatteri e streptococchi.

I risultati mostrano che i pazienti trattati con metformina e probiotici hanno una glicemia a digiuno media significativamente più bassa rispetto a quelli trattati solo con metformina. Lo stesso si può dire per l’emoglobina glicata e l’insulina a digiuno. 

Inoltre, il colesterolo totale è diminuito nei pazienti che hanno assunto probiotici. Nonostante ciò, non sono stati riscontrati significativi miglioramenti nell’HOMA-IR, nei trigliceridi e nel colesterolo HDL-C e LDL.

Un aspetto interessante è che i pazienti trattati con metformina e probiotici hanno sperimentato un minor numero di eventi avversi gastrointestinali rispetto a quelli trattati solo con metformina. 

Questo suggerisce che l’aggiunta di probiotici alla terapia potrebbe contribuire a una migliore tolleranza del farmaco.

Infiammazione di basso grado

Altri studi hanno indicato che alcuni probiotici potrebbero influenzare la risposta immunitaria attraverso la modulazione del microbiota intestinale. 

La ricerca suggerisce una correlazione tra diabete di tipo 2, disbiosi intestinale ed endotossiemia metabolica, che è associata a un aumento dei livelli plasmatici di lipopolisaccaridi e a infiammazione di basso grado. 

L’ipotesi è che l’aggiunta di modulatori del microbiota intestinale, come i probiotici, alla terapia con metformina possa intensificare gli effetti antidiabetici del farmaco, agendo indirettamente sulle risposte immunitarie e riducendo al contempo le reazioni avverse.

Conclusioni

In sintesi, la ricerca ha dimostrato che l’aggiunta di probiotici al trattamento con metformina offre benefici significativi nella gestione del diabete di tipo 2. Miglioramenti sono stati osservati nei livelli di glucosio a digiuno, emoglobina glicata, insulina a digiuno e colesterolo totale, rispetto al solo trattamento con metformina. 

Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per chiarire completamente gli effetti di questo trattamento combinato e comprendere meglio i meccanismi sottostanti a questa promettente sinergia tra specifici probiotici e metformina. 

Queste ricerche possono anche esplorare ulteriormente i benefici di questa combinazione nella prevenzione e nel trattamento del diabete di tipo 2, compresa la sua capacità di ridurre l’intolleranza gastrointestinale associata alla metformina.

In conclusione, l’uso dei probiotici potrebbe aprire nuove strade nella gestione del diabete di tipo 2, offrendo ai pazienti un’opzione terapeutica aggiuntiva che merita ulteriori approfondimenti e studi clinici. 

La prospettiva di un trattamento più efficace e con meno effetti collaterali è certamente promettente per coloro che affrontano questa malattia cronica.