Pensate al vostro odore come a una carta d’identità invisibile, unica e personale, che cambia con il passare degli anni, soprattutto durante le tappe cruciali della vita come la pre-pubertà e l’adolescenza. Uno studio innovativo condotto da Tze Hau Lam presso l’Università di Singapore, e pubblicato sulla rivista Microbiome, si è addentrato in questo affascinante mondo, esplorando come il nostro odore si evolva in questi periodi chiave, sotto l’influenza di specifiche specie batteriche.
I ricercatori hanno preso in esame due gruppi di giovani filippini, uno in pre-pubertà (5-9 anni) e l’altro in adolescenza (15-18 anni), per investigare le sottili differenze nella chimica del loro odore corporeo. Attraverso un’analisi dettagliata, hanno scoperto che la composizione del microbiota cutaneo, ovvero l’insieme dei microrganismi che vivono sulla nostra pelle, gioca un ruolo cruciale in questo processo.
L’odore sotto le ascelle, in particolare, si intensifica dopo l’attività fisica in entrambi i gruppi, ma è più marcato negli adolescenti, suggerendo che le trasformazioni ormonali e fisiologiche di questa fase della vita influenzino profondamente il nostro “profumo” personale. Interessante notare come, nonostante le ascelle siano il fulcro dell’odore corporeo, anche collo e testa contribuiscano con note distintive, solforose per il primo e più oleose per la seconda.
Ma quali sono i principali protagonisti di questo cambiamento olfattivo? Lo studio indica il batterio Staphylococcus hominis come il più presente nelle ascelle, soprattutto durante l’adolescenza. Altri microrganismi, come Malassezia globosa sulla testa dei più giovani e Cutibacterium acnes negli adolescenti, mostrano differenze significative legate all’età.
Inoltre, la ricerca svela che l’intensità dell’odore non dipende solo dall’età o dall’attività fisica, ma anche dalla specifica composizione batterica di ciascuno, con alcune specie che contribuiscono maggiormente alla produzione di odori meno gradevoli. Tra queste, Staphylococcus epidermidis emerge come il principale colpevole, seguito da altri batteri che variano a seconda dell’età e della zona del corpo.
Infine, lo studio mette in luce come determinati metaboliti, come l’acido lattico, siano i principali responsabili del caratteristico odore corporeo, con adolescenti che mostrano una tendenza a produrre composti più forti come l’acido acetico e isovalerico.
Questo affascinante viaggio nel mondo dei microbi e degli odori non solo ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche del nostro corpo, ma apre anche nuove strade per la ricerca futura, con l’obiettivo di decifrare ancora più a fondo il complesso meccanismo alla base del nostro biglietto da visita olfattivo.