Recenti ricerche hanno fatto luce sull’impatto dell’uso delle sigarette elettroniche sulla salute parodontale, mettendo a confronto gli effetti con quelli del fumo tradizionale.
Sebbene le e-cig siano spesso presentate come un’alternativa più sicura rispetto al fumo, le ultime evidenze mostrano che può comunque portare a un aumento della placca e dell’infiammazione delle gengive.
Il fumo di sigaretta e la salute orale
Il fumo di sigaretta è un noto fattore di rischio per la salute orale, con effetti devastanti sulle gengive. Può causare infiammazione, perdita ossea e rallentare la guarigione delle ferite, aumentando il rischio di malattia parodontale e perdita dei denti.
Il fumo danneggia anche il microbiota orale, alterando la composizione dei batteri presenti nella bocca. Tra i cambiamenti più significativi, l’aumento di batteri come Porphyromonas gingivalis e Fusobacterium nucleatum, strettamente legati alla malattia parodontale, è stato ampiamente documentato.
Questi batteri contribuiscono alla formazione della placca, un accumulo di batteri che favorisce l’infiammazione delle gengive e la progressione della malattia parodontale.
Inoltre, il fumo compromette il sistema immunitario orale, riducendo la capacità di difesa contro infezioni batteriche, aumentando così il rischio di sviluppare malattie gengivali.
E le sigarette elettroniche invece?
Sebbene il vaping sia generalmente considerato meno dannoso rispetto al fumo tradizionale, alcuni studi suggeriscono che l’uso di sigarette elettroniche possa comunque alterare il microbiota orale e influire negativamente sulla salute delle gengive.
Un recente studio sistematico ha esaminato gli effetti delle sigarette elettroniche sulla salute parodontale, rilevando che chi ne fa uso presenta un incremento della placca batterica e dei marker biologici pro-infiammatori.
Tuttavia, non si sono riscontrate differenze significative nei danni più gravi, come la perdita ossea o la profondità della sonda gengivale, quando confrontati con i non fumatori.
I ricercatori hanno osservato che l’uso di sigarette elettroniche può aumentare i livelli di Porphyromonas gingivalis e Fusobacterium nucleatum, batteri già associati alla malattia parodontale.
In generale, i “vapers” hanno livelli di placca più alti rispetto ai non fumatori e agli ex fumatori, suggerendo che l’uso delle sigarette elettroniche possa aumentare il rischio di carie e malattie gengivali.
Sebbene i fumatori di tabacco mostrino i peggiori risultati in termini di salute orale, il vaping ha comunque dimostrato di alterare la composizione batterica orale in modo simile, sebbene in misura minore.
Il problema è sempre la nicotina…
Una delle problematiche principali associate al vaping e al fumo riguarda il ruolo della nicotina, che ha un effetto vasocostrittore sulle gengive, riducendo temporaneamente il sanguinamento gengivale.
Questo può mascherare i sintomi di infiammazione e malattia parodontale, ritardando il riconoscimento e il trattamento delle problematiche gengivali. Sebbene il sanguinamento delle gengive fosse inferiore nei vapers rispetto ai non fumatori, ciò potrebbe riflettere principalmente l’effetto della nicotina nel sopprimere il sanguinamento, piuttosto che un reale miglioramento della salute gengivale.
Cosa succede quindi nel microbiota orale?
Una delle principali preoccupazioni legate al vaping è il suo impatto sul microbiota orale, che gioca un ruolo cruciale nella salute delle gengive.
Come il fumo tradizionale, il vaping può alterare l’equilibrio batterico nella bocca, ma le evidenze finora non sono concluse. L’analisi dei microbiomi ha suggerito che i vapers tendono ad avere un aumento dei batteri patogeni come Porphyromonas gingivalis, simile a quanto accade nei fumatori di tabacco.
Tuttavia, gli studi hanno anche evidenziato delle differenze tra i due gruppi. I fumatori di sigaretta tradizionali, infatti, presentano un microbiota orale più compromesso rispetto ai vapers, che potrebbero essere a rischio di malattia gengivale, ma in misura inferiore.
Nel complesso, lo studio suggerisce che l’uso di sigarette elettroniche possa influire negativamente sulla salute delle gengive, con un aumento dei livelli di placca e marcatori infiammatori rispetto ai non fumatori.
Tuttavia, i vapers mostrano risultati migliori rispetto ai fumatori di tabacco, che hanno le condizioni più gravi. Sebbene il vaping sembri essere meno dannoso per le gengive rispetto al fumo, gli effetti a lungo termine non sono ancora chiari.
Sono necessari ulteriori studi rigorosi, che utilizzino metodi più affidabili per verificare lo stato del fumo (ad esempio, test biochimici) per ottenere una comprensione più precisa dell’impatto del vaping sulla salute orale.