La prevenzione e il riconoscimento tempestivo di qualsiasi infiammazione, irritazione o infezione urinaria durante la gravidanza sono cruciali per un trattamento efficace e la prevenzione di complicazioni.
La cistite, una comune problematica urinaria nelle donne, può degenerare in una più grave pielonefrite se trascurata. È fondamentale identificare i sintomi precoci della cistite e condurre test dell’urina adeguati, anche in assenza di disturbi evidenti, per trattarla tempestivamente ed evitare recidive.
I sintomi tipici della cistite includono:
- dolore o bruciore durante la minzione
- frequente bisogno di urinare
- sensazione di pienezza o pesantezza della vescica.
In alcuni casi, l’urina può apparire torbida o avere un odore forte.
L’intervista al ginecologo Francesco De Seta
Il dottore Francesco De Seta ci parla delle infezioni urinarie che si verificano durante la gravidanza e della relazione con il microbiota.
La cistite, o infiammazione dei tessuti della vescica, è spesso sottovalutata a causa della sua frequenza nelle donne. Fattori come la conformazione anatomica urogenitale e le variazioni ormonali possono aumentare il rischio di cistite, in particolare durante la gravidanza e la menopausa.
I cambiamenti ormonali e anatomici in gravidanza, come l’aumento di dimensioni del feto, possono favorire la cistite, aumentando il rischio di infezioni urinarie.
La gestione della cistite in gravidanza richiede attenzione a diversi aspetti. Un test dell’urina è essenziale nei primi mesi di gravidanza per rilevare la batteriuria asintomatica e intraprendere un trattamento antibiotico tempestivo se necessario. I sintomi della cistite, se presenti, includono bruciore, dolore e minzione frequente. In presenza di un’infezione, l’urina può apparire torbida o scura.
Il trattamento della cistite in gravidanza prevede comunemente l’uso di antibiotici sicuri per il feto. Farmaci antibiotici sono usati frequentemente. La terapia soppressiva può essere necessaria per infezioni multiple o pielonefrite.
Come noto, l’assunzione di un antibiotico altera la composizione del microbiota intestinale e può causare la comparsa di diarrea per alcuni giorni.
Questo sgradevole “effetto collaterale” non va assolutamente trascurato in gravidanza, poiché può causare una riduzione nell’assorbimento dei nutrienti e promuovere stati di disidratazione, che possono interferire anche con il benessere del feto.
Per prevenire la diarrea da antibiotico è consigliabile assumere fin dall’inizio del trattamento e per alcuni giorni dopo la sua conclusione preparati a base di fermenti lattici probiotici che contribuiscono a proteggere il microbiota intestinale sano e, quindi, una corretta funzionalità gastroenterica.
La gestione della cistite comprende anche pratiche di igiene intima, come bere abbondante acqua, urinare frequentemente, scegliere detergenti adatti e mantenere un’adeguata pulizia dopo l’attività sessuale. È importante evitare l’omeopatia, in quanto inefficace contro le infezioni e potenzialmente pericolosa se usata in sostituzione di trattamenti medici validi.
Infine, l’alimentazione gioca un ruolo significativo nel gestire la cistite. Bere molta acqua e consumare frutta e verdura ricche di vitamine e antiossidanti sono raccomandati. Alimenti come il mirtillo rosso sono considerati utili contro la cistite.
Il ruolo del microbiota intestinale e vaginale
Il ruolo del microbiota intestinale nelle cistiti in gravidanza non è ancora completamente compreso, ma ci sono evidenze che suggeriscono un’interconnessione tra il microbiota intestinale e la salute urogenitale durante la gravidanza.
Alcune ricerche hanno evidenziato che le variazioni nel microbiota intestinale durante la gravidanza possono influenzare la composizione del microbiota vaginale e potenzialmente aumentare il rischio di infezioni del tratto urinario, inclusa la cistite, in alcune donne. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo specifico del microbiota intestinale nelle cistiti durante la gravidanza e per identificare eventuali meccanismi sottostanti.
Anche il microbiota vaginale svolge un ruolo importante nella salute delle donne, poiché aiuta a mantenere l’equilibrio del pH vaginale e a prevenire l’infezione da patogeni.
In particolare, il microbiota vaginale sano è dominato da batteri lattici, come Lactobacillus crispatus, Lactobacillus jensenii, Lactobacillus iners e Lactobacillus gasseri, che producono acido lattico e altri composti che aiutano a mantenere un ambiente acido (pH inferiore a 4,5) che ostacola la crescita di patogeni.
Tuttavia, quando il microbiota vaginale viene alterato, ad esempio a causa di cambiamenti ormonali, uso di antibiotici o altre cause, può verificarsi una condizione nota come vaginosi batterica, in cui i batteri lattici diminuiscono e altri batteri, come Gardnerella vaginalis, Prevotella spp. e Atopobium vaginae, aumentano.
Questo può portare a un aumento del pH vaginale e a un aumento del rischio di infezioni del tratto urinario, vaginite e altre condizioni.