Dolori addominali lievi possono essere molto comuni e associati a diversi disturbi, spesso di natura gastrointestinale. Quando però compare improvvisamente un dolore acuto e intenso, può trattarsi di una cosiddetta colica addominale. Scopriamo insieme quali sono le cause e come alleviarla.

Cos’è una colica addominale?

La colica addominale è un fastidio forte, improvviso e associato a dolore, causato da contrazioni e spasmi della muscolatura degli organi presenti nell’addome, in particolare l’intestino in quanto è l’organo cavo maggiormente rappresentativo sia per estensione sia per innervazione.

L’espressione ‶colica addominale″ corrisponde nella maggior parte dei casi a una colica intestinale, ma si possono manifestare anche coliche biliari e renali.

La diagnosi del tipo di colica viene posta sulla base dell’anamnesi (ovvero la raccolta delle informazioni sulla storia clinica del paziente e sulle sue abitudini) e dell’esame obiettivo. Se necessario, possono essere effettuati anche esami strumentali, come ecografia o TAC.

Nel caso delle coliche biliari e urinarie, la causa principale è la presenza di calcoli, ovvero formazioni simili a piccoli “sassolini”, rispettivamente nei dotti biliari (una serie di canali che trasportano la bile dal fegato all’intestino) o nell’apparato urinario. I calcoli biliari sono solitamente costituiti da colesterolo, mentre quelli renali da sali minerali, come l’ossalato di calcio, che tendono a cristallizzare quando raggiungono concentrazioni elevate nelle urine.

La colica biliare si caratterizza per l’insorgenza di un dolore forte che parte dalla bocca dello stomaco, tende ad irradiarsi verso destra, raggiungendo anche la spalla e dura almeno per mezz’ora. Può manifestarsi anche l’ittero, condizione nella quale la pelle, il bianco dell’occhio e le mucose assumono una colorazione giallastra a causa dell’accumulo della bilirubina.

Al primo posto tra i sintomi della colica renale vi è il dolore che prende origine dalla regione lombare, si estende fino al fianco e poi scende verso il basso interessando la zona genitale. Non è raro che a questa sintomatologia dolorosa si associ ematuria, ovvero l’emissione di sangue con le urine (urine color ambra), difficoltà nella minzione e febbre. Nel lungo periodo, infatti, l’ostacolo al passaggio dell’urina può portare a infezioni alle vie urinarie e persino ai reni.

Le coliche intestinali possono prendere avvio da qualsiasi segmento dell’intestino, ma interessano prevalentemente il colon. Il paziente con una colica in corso difficilmente è in grado di definire il punto esatto di insorgenza del dolore, che ha la caratteristica di irradiarsi a tutta la parete addominale.

La colica intestinale è legata a processi infiammatori, infezioni (gastroenteriti) o a fattori che ostacolano il transito del materiale alimentare. Possono quindi manifestarsi, in associazione al dolore, anche febbre e diarrea oppure difficoltà di evacuazione.

Colica addominale: le cause

Le cause di una colica addominale possono essere molteplici, alcune meno gravi, transitorie e di breve durata, altre più serie e persistenti.

Una colica addominale può infatti derivare da:

  • diete sregolate, intolleranze o disturbi alimentari
  • stress
  • l’assunzione di farmaci lassativi in caso di stipsi, che possono, a lungo andare, avere ripercussioni dolorose sulla muscolatura dell’intestino
  • infezioni delle vie urinarie
  • calcoli biliari o urinari
  • infezioni gastrointestinali e patologie infiammatorie come il morbo di Crohn e la diverticolite
  • patologie gastrointestinali spastiche, quale la sindrome dell’intestino irritabile
  • spasmi secondari a restringimenti/ostruzioni del lume intestinale, causati per esempio da un volvolo intestinale (ovvero una torsione dell’intestino), ernie della parete intestinale e tumori maligni.

Colica addominale: i sintomi

I sintomi della colica addominale sono:

  • fastidio e dolore localizzato in uno dei quadranti addominali o diffuso, tendenzialmente caratterizzato da andamento ciclico con intensità crescente e poi decrescente (può avere caratteristiche diverse a seconda del tipo di colica)
  • contrazione volontaria temporanea della parete addominale in risposta al dolore
  • stati febbrili in presenza di infezioni e gastroenteriti
  • nausea e vomito.

Inoltre, nel caso di una colica intestinale possono manifestarsi sensazione di gonfiore, meteorismo e diarrea oppure difficoltà di evacuazione. Nel caso di una colica renale possono comparire tracce di sangue nelle urine (ematuria) e il dolore è più tipicamente di origine lombare con irradiazione verso la zona inguinale, mentre la colica è biliare è localizzata nel quadrante superiore destro e può manifestarsi l’ittero, ovvero una colorazione giallastra di pelle e occhi.

Colica addominale: i rimedi

In assenza di segni di allarme quali febbre, ittero ed emissione di sangue, i principali rimedi per le coliche addominali sono:

  • l’assunzione di medicinali antispastici, ovvero quelli ad affetto rilassante della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale
  • un regime dietetico che preveda l’assenza di sostanze alcoliche e bevande gassate
  • tecniche di rilassamento e l’assunzione di tisane a base per esempio di camomilla.

Importante, in fase di prevenzione, è praticare un’attività fisica regolare di moderata entità, assicurarsi un buon livello di idratazione, preferendo acque oligominerali, ovvero povere di sali (in particolare per prevenire la formazione di calcoli), e mantenere uno stile di vita sano, basato su un’alimentazione equilibrata, povera di grassi, formaggi e latticini, fritti e a basso contenuto di carne.

Anche i vegetali possono essere fonte di disturbo: in questo caso, che è tipico dei soggetti affetti da sindrome dell’Intestino Irritabile, alcuni alimenti come i legumi sono da assumere con moderazione, così come i prodotti ricchi dei cosiddetti FODMAP, acronimo che sta per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili. I FODMAPs sono carboidrati che si trovano in una vasta gamma di alimenti e che aumentano la sensazione di gonfiore e meteorismo. È da prediligere invece il consumo regolare di frutta e verdura, meglio se cotta al vapore, per l’apporto regolare di fibra, e l’assunzione di probiotici che consentono di riequilibrare la flora intestinale. È consigliabile rivolgersi a un nutrizionista prima di eliminare alimenti importanti per l’equilibrio dell’organismo e per individuare la dieta idonea al proprio disturbo.

Cosa mangiare con le coliche addominali?

Durante una colica addominale è consigliata una certa attenzione alla tipologia di alimenti, ma allo stesso tempo è importante limitarsi nelle quantità. Pasti troppo abbondanti sono uno dei cosiddetti trigger, ovvero dei fattori che, nei soggetti predisposti, possono scatenare una colica addominale.

L’idea di base potrebbe essere quella di riferirsi al concetto del “piatto del mangiar sano” messo a punto dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health.

La metà del piatto va riempito con alimenti di origine vegetale (verdure cotte e/o crude). Un quarto del piatto è destinato ad alimenti a base di carboidrati e il rimanente quarto ad alimenti proteici. In questo modo vengono assicurati il giusto rapporto tra macronutrienti e il soddisfacimento del fabbisogno energetico e nutrizionale.

Per comporre il nostro “piatto del mangiar sano” in caso di colica addominale possiamo scegliere tra i seguenti alimenti.

Verdure:

  • carote
  • zucchine
  • biete
  • spinaci
  • fagiolini.

Alimenti a base di carboidrati:

  • pasta di semola di grano duro
  • cereali quali riso, farro, orzo, avena, grano saraceno
  • pane di frumento, pane di segale
  • patate.

Alimenti proteici:

  • pesce (meglio se pescato e di piccole dimensioni)
  • carni bianche (pollo, tacchino).

Queste indicazioni sono di carattere generico e si adattano a qualsiasi forma di colica addominale (biliare, intestinale e genito-urinaria).

Per quanto riguarda in particolare quelle biliari, il primo obiettivo è ridurre i livelli di colesterolo LDL innalzando il colesterolo buono (HDL). Tra i fattori protettivi vanno citati l’attività fisica, la vitamina C e il consumo di 2-3 tazze di caffè al giorno.

In caso di calcoli renali l’indicazione aggiuntiva è quella di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per fare in modo che i sali responsabili della formazione dei calcoli possano essere diluiti per non accumularsi e cristallizzare nelle urine. Se i calcoli di cui si soffre sono di ossalato di calcio il suggerimento è quello di far in modo di assumere calcio in quantità adeguata (> 1 g al giorno).

Diversi studi dimostrano, infatti, che le persone che introducono poco calcio con la dieta sono particolarmente esposte alla formazione di calcoli renali. La spiegazione potrebbe essere la seguente: il calcio assorbito con gli alimenti tende a legarsi agli ossalati già a livello intestinale rendendoli così non più assorbibili. Al contrario basse concentrazioni di calcio nel lume intestinale fanno sì che l’assorbimento di acido ossalico aumenti facendolo giungere in maggiore quantità nelle urine. Qui l’ossalato incontrerà di nuovo il calcio e si legherà a quest’ultimo formando i calcoli.

Cosa non mangiare con le coliche addominali?

In corso di colica addominale non bisogna forzare il paziente a bere acqua o a ingerire cibi solidi. Tra gli alimenti da evitare vanno citati:

Se si soffre in maniera ricorrente di coliche addominali vale la pena adottare stabilmente questi consigli alimentari. Lo scopo è quello di prevenire gli attacchi. In corso di coliche addominali, se il dolore è troppo forte da poter essere sopportato, può essere utile assumere un medicinale antispastico, che ha un effetto rilassante sulla muscolatura e ne contrasta gli spasmi.