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Vitamine, estratti e minerali

Passiflora

Aree terapeutiche
Intestino-cervello
Funzionalità
Modulazione umore
Overview

Passiflora incarnata

La Passiflora, o Fiore della passione, è una pianta rampicante sempreverde, originaria del centro e del sud America, oggi coltivata in molti paesi a clima temperato-caldo.

Il fusto è molto ramificato e sottile, erbaceo da giovane e poi semilegnoso, di colore verde brillante ed è provvisto di foglie palmate, lanceolate, dello stesso colore. 

Durante il periodo estivo produce grandi fiori che possono raggiungere anche un diametro di 7 cm, di vari colori e dalla forma molto particolare. I frutti sono bacche ovoidali, gialle a maturazione.

Le sue estremità fiorite sono utilizzate in medicina tradizionale per preparare infusi a blando effetto ansiolitico e sedativo.

In fitoterapia sono usate le parti aeree, che contengono alcaloidi, flavonoidi, fitosteroli, acidi fenoli, cumarine, eterosidi, cianogenici, tracce di olio essenziale.

Proprietà della Passiflora

I flavonoidi contenuti nella Passiflora svolgono un’azione sul sistema nervoso centrale legandosi ai recettori delle benzodiazepine, conferendo alla pianta le sue note proprietà calmanti, sedative e ansiolitiche.

Gli alcaloidi armanici invece hanno azione antispasmodica: rilassano la muscolatura liscia dell’utero, dell’apparato gastrointestinale e bronchiale. 

Utilizzi della Passiflora

È  uno dei fitoterapici più usati nei disturbi della sfera nervosa. La sua attività sedativa è sfruttata per combattere l’insonnia, senza lasciare senso di intorpidimento mattutino.

È indicata anche in tutte le sindromi ansiose lievi o moderate, in caso di stress, ansia e senso di angoscia e nervosismo, irritabilità, depressione.

L’attività spasmolitica è utile in caso di dolori mestruali, spasmi gastrici e colon irritabile di origine nervosa, e può dare una certa protezione contro il broncospasmo di natura allergica proprio per l’effetto rilassante sulla muscolatura.

Preparazioni

La forma corretta per l’uso fitoterapico è l’estratto secco titolato in flavonoidi (per esempio in iperoside minimo 0,3%) la cui dose media consigliata è 200-300 mg da assumere due volte al giorno di cui una la sera prima di dormire.

La Passiflora può essere associata in infuso ad altre piante calmanti come Tiglio, Rosolaccio e Melissa o Finocchio e Menta per ridurre le somatizzazioni ansiose.

Effetti collaterali della Passiflora

La Passiflora è considerata, in genere, una pianta sicura. Sono stati però riportati rari casi di vasculite, reversibile alla sospensione della cura.

La pianta non è adatta durante la gravidanza e l’allattamento.  

Interazioni

L’uso concomitante della Passiflora e di farmaci sedativi o calmanti può potenziarne gli effetti prolungando il sonno.

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