Saccharomyces boulardii CNCM I-745
Saccharomyces boulardii CNCM I‑745 è un probiotico unico nel suo genere, in quanto si tratta di un lievito vivo non patogeno, distinto dai più comuni probiotici batterici. La sua azione benefica nell’intestino è frutto di una serie complessa di meccanismi biologici. In primo luogo, è noto per la sua capacità di contrastare direttamente i patogeni intestinali e le loro tossine: ad esempio, secerne proteasi in grado di degradare le tossine A e B di Clostridioides difficile, oltre a quelle prodotte da Vibrio cholerae e Escherichia coli. Questa azione impedisce ai patogeni di aderire alla mucosa intestinale e neutralizza gli effetti delle loro tossine.
Il lievito svolge anche un ruolo cruciale nella protezione della barriera intestinale. Contribuisce infatti a mantenere l’integrità delle giunzioni strette tra gli enterociti, limitando la permeabilità intestinale e contrastando fenomeni di “leaky gut” associati a molte patologie infiammatorie intestinali. A questo si aggiunge un’attività trofica sugli enterociti, favorita dalla produzione di poliamine, e un effetto positivo sull’attività enzimatica intestinale, con un miglioramento della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti.
Dal punto di vista del microbiota, S. boulardii CNCM I‑745 ha dimostrato di supportare il mantenimento o il ripristino dell’equilibrio microbico, in particolare in seguito a trattamenti antibiotici. A differenza di altri probiotici, non sembra alterare significativamente il microbiota sano, ma piuttosto promuovere la crescita di specie benefiche e la produzione di acidi grassi a corta catena come il butirrato, con effetti positivi sull’ecosistema intestinale.
Molto rilevanti anche gli effetti immunomodulanti e antinfiammatori. Il ceppo stimola la produzione di immunoglobuline secretorie (sIgA), fondamentali nella risposta immunitaria mucosale, e allo stesso tempo riduce l’attivazione di vie infiammatorie come MAPK e NF-κB, limitando così la produzione di citochine pro-infiammatorie come TNF-α, IL-6 e IL-8.
Sul piano clinico, Saccharomyces boulardii CNCM I‑745 è uno dei probiotici più studiati e le sue applicazioni sono supportate da solide evidenze scientifiche. Numerose meta-analisi e trial clinici ne confermano l’efficacia nella prevenzione della diarrea associata ad antibiotici, sia negli adulti che nei bambini. Uno studio su oltre 8.000 partecipanti condotto in Cina ha riportato una riduzione significativa del rischio di diarrea da antibiotici e di infezione da C. difficile, con una riduzione del rischio rispettivamente del 57% e del 70%.
Anche in ambito pediatrico, il ceppo ha mostrato una riduzione della durata e della gravità della diarrea da rotavirus e viene raccomandato dalle linee guida ESPGHAN come coadiuvante nella gestione della gastroenterite acuta nei bambini. Inoltre, è stato oggetto di diverse meta-analisi nel contesto della terapia di eradicazione dell’Helicobacter pylori, dove si è osservato un aumento dei tassi di successo e una diminuzione significativa degli effetti collaterali gastrointestinali della triplice terapia.
Recentemente, il ceppo è stato studiato anche come opzione terapeutica aggiuntiva nella gestione della sovracrescita batterica intestinale (SIBO), in particolare in soggetti con cirrosi epatica compensata, mostrando tassi di eradicazione simili a quelli della rifaximina. Sono in corso, inoltre, studi che ne valutano il potenziale impiego come adiuvante nel trattamento delle infezioni da C. difficile, in aggiunta alla terapia antibiotica.
Saccharomyces boulardii CNCM I-745 in ginecologia
L’impiego di Saccharomyces boulardii CNCM I‑745 in ambito ginecologico è un’area di crescente interesse, anche se le evidenze sono ancora in fase di consolidamento rispetto ad altri ambiti clinici come la gastroenterologia. In ginecologia, questo probiotico è stato studiato principalmente come coadiuvante nella prevenzione e nel trattamento delle vaginosi batteriche recidivanti, delle candidosi vulvovaginali e delle disbiosi vaginali associate a uso di antibiotici.
Grazie alla sua capacità di modulare positivamente il microbiota intestinale, S. boulardii può contribuire indirettamente all’equilibrio del microbiota vaginale, considerato il noto asse intestino-vagina. Alcuni studi hanno suggerito che l’assunzione orale del lievito può ridurre la frequenza delle recidive da Candida albicans, probabilmente limitandone la traslocazione intestinale e rafforzando le difese immunitarie locali. Inoltre, la sua resistenza agli antibiotici e agli acidi gastrici lo rende un’opzione compatibile anche durante terapie antibiotiche sistemiche, contribuendo a prevenire disbiosi secondarie che possono predisporre a infezioni vaginali.
In pazienti con infezioni urogenitali ricorrenti o soggette a trattamenti antibiotici frequenti, S. boulardii è stato proposto come parte di strategie di prevenzione integrata, talvolta in associazione a probiotici specificamente vaginali (come Lactobacillus rhamnosus GR-1 o L. reuteri RC-14). Tuttavia, va sottolineato che la maggior parte delle evidenze a supporto di questo utilizzo derivano da studi pilota o da esperienze cliniche osservazionali, e che sono necessari trial clinici più ampi e controllati per definire meglio dosaggi, durata del trattamento e benefici specifici.
Nel complesso, S. boulardii CNCM I‑745 rappresenta un’opzione promettente nel supporto al benessere ginecologico, soprattutto in donne soggette a disbiosi indotte da antibiotici o con infezioni recidivanti, grazie al suo profilo di sicurezza, alla capacità di modulare il microbiota intestinale e al possibile impatto sistemico sulla salute della mucosa vaginale.
Per quanto riguarda la sicurezza, S. boulardii CNCM I‑745 presenta un profilo molto favorevole. È generalmente ben tollerato sia negli adulti che nei bambini e negli anziani. Gli effetti collaterali sono rari e lievi, come secchezza delle fauci o lieve costipazione. I casi di fungemia sono estremamente rari (stimati in circa un caso ogni 5,6 milioni di utilizzatori) e si verificano quasi esclusivamente in pazienti immunocompromessi o con cateteri venosi centrali. Il ceppo non trasferisce geni di resistenza antibiotica e non ha capacità invasive, rimanendo confinato al tratto intestinale senza diffusione sistemica.
In sintesi, Saccharomyces boulardii CNCM I‑745 si distingue per un’azione probiotica multifattoriale e ben documentata. È uno dei pochi probiotici per i quali esiste una mole consistente di dati clinici e preclinici a supporto dell’impiego in specifiche condizioni gastrointestinali, con un profilo di sicurezza eccellente che ne consente l’uso in una vasta gamma di popolazioni.
Saccharomyces boulardii CNCM I-745 for prevention of antibiotic-associated diarrhea and Clostridioides difficile in China: Systematic review and meta-analysis
Saccharomyces boulardii in the prevention of antibiotic-associated diarrhoea in children
Efficacy and Safety of a Probiotic Containing Saccharomyces boulardii CNCM I-745 in the Treatment of Small Intestinal Bacterial Overgrowth in Decompensated Cirrhosis: Randomized, Placebo-Controlled Study
Recent advances in Saccharomyces boulardii research