Una ricerca condotta dall’Università di Bologna, sotto la guida di Silvia Turroni del dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, svela come il microbiota intestinale possa influenzare l’insorgenza e la progressione di malattie tipicamente associate all’età avanzata. Pubblicata su Mechanisms of Ageing and Development, la review narrativa esamina le evidenze esistenti sul ruolo del microbiota nell’invecchiamento e il suo potenziale impatto terapeutico.
Dall’analisi emerge che, nonostante l’inevitabile variabilità individuale legata a fattori come il tipo di parto, lo stile di vita e la fisiologia personale, esistono caratteristiche comuni nei microbioti degli adulti, tra cui una ridotta diversità di phyla e la presenza di specie chiave coinvolte nella produzione di sostanze importanti per l’organismo. Tuttavia, l’equilibrio di questi microbi può essere minacciato da patogeni, compromettendo la salute intestinale e generando infiammazione.
Il team ha inoltre esplorato come il microbiota degli anziani possa differire da quello dei centenari e dei supercentenari, i quali sembrano mantenere una composizione microbica più ricca e variata, potenzialmente legata alla loro eccezionale longevità. In particolare, una dieta povera di fibre e l’esposizione a sostanze chimiche nocive possono alterare il microbiota e favorire lo sviluppo di malattie.
La review affronta inoltre il ruolo del microbiota in specifiche condizioni legate all’età, come la fragilità degli anziani, la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, l’ipertensione e le patologie cardiovascolari, sottolineando come determinati microrganismi possano influenzare l’efficacia dei trattamenti farmacologici e la suscettibilità alle malattie.
Interessanti sono i risultati relativi all’interazione tra microbiota e farmaci, che aprono la strada a nuove possibilità terapeutiche, come il trapianto fecale e l’uso di prebiotici, probiotici e simbiotici, per migliorare la salute degli anziani.
Concludendo, lo studio evidenzia l’importanza crescente della ricerca sul microbiota intestinale nel contesto dell’invecchiamento, aprendo la strada a future scoperte che potrebbero rivoluzionare l’approccio alla salute e al benessere nella terza età.