Un nuovo studio si propone di esplorare se l’esposizione prenatale agli antibiotici possa ridurre i fattori immunitari chiave nel latte materno, alterando potenzialmente il microbioma intestinale e la resilienza immunitaria del neonato.
Questo argomento è al centro di una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell’ospedale Humanitas di Milano, con l’obiettivo di verificare se il trattamento antibiotico durante la gravidanza possa influire sulla composizione del latte materno, e come ciò possa influenzare il microbiota intestinale e il sistema immunitario del neonato.
Microbiota intestinale nei neonati e sviluppo del sistema immunitario
Il microbiota intestinale del neonato gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel rafforzamento del sistema immunitario.
Nei primi mesi di vita, i neonati dipendono quasi completamente dal latte materno, che fornisce non solo nutrienti essenziali, ma anche immunoglobuline A (IgA), un anticorpo che protegge l’intestino del bambino dalle infezioni.
Le IgA materne sono cruciali per lo sviluppo della difesa immunitaria intestinale, poiché contribuiscono a stabilire un microbiota sano e a prevenire l’infiammazione intestinale. La riduzione delle IgA nel latte materno, come suggerito dalla ricerca, potrebbe quindi esporre il neonato a un maggiore rischio di infezioni e alterazioni nel microbiota intestinale.
Gli antibiotici, infatti, possono modificare profondamente la composizione del microbiota intestinale. Studi precedenti hanno dimostrato che l’uso di antibiotici durante la gravidanza può alterare la flora batterica materna e, potenzialmente, compromettere il trasferimento di batteri benefici attraverso il latte materno.
Questa alterazione potrebbe avere conseguenze a lungo termine sulla salute del bambino, influenzando non solo la sua immunità, ma anche il suo sviluppo neuropsichico.
Lo studio e gli obiettivi della ricerca
Lo studio proposto si concentrerà sull’effetto degli antibiotici prenatali sulla composizione del latte materno e sul sistema immunitario del neonato.
L’ipotesi principale è che l’uso prolungato di antibiotici durante la gravidanza possa ridurre la quantità e l’efficacia delle IgA nel latte, compromettendo quindi la protezione intestinale del neonato. Per confermare questa ipotesi, i ricercatori selezioneranno due gruppi di donne: uno che ha assunto antibiotici per almeno sette giorni durante la gravidanza e uno di controllo che non ha avuto esposizione agli antibiotici.
I ricercatori analizzeranno le IgA nel latte materno, la composizione del microbiota intestinale delle madri e dei neonati, e la composizione del microbiota fecale dei neonati, utilizzando tecniche avanzate di sequenziamento genomico.
Il legame tra antibiotici e sistema immunitario del neonato
Gli antibiotici prenatali potrebbero influenzare non solo il latte materno, ma anche la migrazione delle cellule plasmatiche che producono IgA, attraverso il percorso entero-mammario.
Questo processo è fondamentale per il trasferimento delle IgA dal sistema immunitario materno al neonato, e un’interruzione di questo meccanismo potrebbe ridurre le difese immunitarie del bambino. In altre parole, l’uso di antibiotici potrebbe prevenire la corretta funzionalità del sistema immunitario del neonato, favorendo l’insorgenza di disbiosi intestinale e altre patologie legate al sistema immunitario, come le allergie o l’obesità.
Conclusioni e implicazioni per la salute neonatale
I risultati di questo studio potrebbero fornire nuove informazioni importanti per i medici e le madri, riguardo agli effetti dell’uso degli antibiotici durante la gravidanza sulla salute del neonato. In particolare, la ricerca contribuirà a informare le decisioni cliniche sull’uso degli antibiotici in gravidanza, suggerendo possibili approcci alternativi o precauzioni per proteggere il microbiota del neonato e migliorare la sua salute a lungo termine. I dati ottenuti potrebbero anche avere un impatto sulle linee guida future relative all’uso degli antibiotici nelle donne in gravidanza e all’importanza del mantenimento di un microbiota intestinale sano per il benessere del bambino.