Prebiotici

Fibra di acacia

Aree terapeutiche
Intestino e digestione
Funzionalità
Costipazione, IBS
Overview

La fibra di acacia, che spesso compare negli integratori alimentari sotto forma di “gomma d’acacia” o “gomma arabica”, è una sostanza naturale estratta dall’essudato di alcune specie di acacia, in particolare Acacia senegal e Acacia seyal.

È una miscela complessa di polisaccaridi e glicoproteine che si presenta come una polvere solubile in acqua, quasi insapore, utilizzata da secoli nell’industria alimentare come addensante, stabilizzante e veicolo per aromi. Da qualche anno, però, l’interesse si è spostato dal suo ruolo tecnologico a quello nutrizionale, perché la fibra di acacia è considerata una vera e propria fibra solubile con proprietà prebiotiche.

Effetti della fibra di acacia (gomma arabica)

Una volta ingerita, infatti, non viene digerita dagli enzimi dell’apparato gastrointestinale umano ma raggiunge il colon intatta, dove diventa substrato di fermentazione per il microbiota intestinale. Diversi studi hanno dimostrato che la fibra di acacia favorisce la crescita di bifidobatteri e lattobacilli, due generi di batteri associati a benefici per la salute, dalla modulazione dell’infiammazione alla produzione di acidi grassi a catena corta come butirrato e propionato, importanti per la salute della mucosa intestinale e per la regolazione metabolica.

L’effetto bifidogenico è stato osservato in diversi trial clinici, spesso con una buona tollerabilità anche a dosi elevate, un aspetto non scontato se si pensa che altre fibre solubili possono causare gonfiore, gas o diarrea.

Gli ambiti clinici in cui la fibra di acacia è stata studiata vanno dalla salute intestinale alla regolazione metabolica. In pazienti con stipsi cronica è stata valutata come coadiuvante per migliorare la regolarità e la consistenza delle feci, mentre in soggetti con sindrome dell’intestino irritabile alcuni studi suggeriscono che possa modulare i sintomi, anche se i risultati restano eterogenei e dipendono dalle caratteristiche individuali del microbiota. In campo metabolico, la fermentazione della fibra di acacia produce metaboliti che sembrano influenzare positivamente la sensibilità insulinica e i livelli di colesterolo, sebbene le evidenze cliniche siano ancora limitate e meno solide rispetto a quelle disponibili per fibre più studiate come l’inulina.

Interessante è anche il suo uso come supporto per pazienti con malattie infiammatorie intestinali: alcuni dati preliminari indicano che possa contribuire a rafforzare la barriera intestinale e a ridurre i marker infiammatori, ma si tratta ancora di ambiti esplorativi.

Aspetti regolatori

Dal punto di vista regolatorio, la gomma d’acacia ha una lunga storia di uso sicuro come additivo alimentare, autorizzato a livello globale con il codice E414. Negli Stati Uniti è riconosciuta come GRAS (Generally Recognized As Safe) e in Europa è inclusa nella lista degli additivi alimentari consentiti, con un profilo di sicurezza ampiamente documentato. Q

uando è utilizzata negli integratori come “fibra di acacia”, viene valorizzata la sua funzione di fibra solubile prebiotica, e in alcuni casi può contribuire a soddisfare i fabbisogni giornalieri di fibra alimentare, spesso carente nelle diete moderne. In Europa, però, le indicazioni sulla salute da attribuire a fibre specifiche sono regolate in modo stringente: non esistono claim autorizzati che associno la fibra di acacia a benefici diretti per il microbiota, mentre si possono usare claim generici legati al mantenimento della regolarità intestinale quando il prodotto raggiunge la quantità di fibra prevista dalla normativa.

Sicurezza della fibra di acacia

Quanto alla sicurezza, la fibra di acacia è considerata ben tollerata dalla grande maggioranza delle persone, soprattutto se introdotta gradualmente. La sua fermentazione lenta rispetto ad altre fibre riduce il rischio di effetti collaterali come gonfiore e flatulenza, rendendola adatta anche a soggetti sensibili. Non sono stati riportati problemi di tossicità o interazioni farmacologiche, e persino a dosi relativamente alte gli effetti collaterali restano limitati a disturbi gastrointestinali lievi e transitori.

Esistono, tuttavia, considerazioni specifiche: in caso di patologie intestinali attive, come colite ulcerosa in fase acuta o stenosi, l’introduzione di fibre fermentabili deve sempre essere valutata con cautela. Allo stesso modo, chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile deve considerare che, pur essendo meglio tollerata di altre fibre FODMAP, la fibra di acacia rientra comunque tra i substrati fermentabili e potrebbe non essere indicata per tutti.

Conclusioni

La fibra di acacia è un ingrediente che unisce una tradizione consolidata come additivo alimentare alla nuova frontiera del microbiota, con una doppia valenza: tecnologica e nutrizionale. Come fibra solubile, si distingue per la buona tollerabilità e per la capacità di sostenere la crescita di batteri intestinali benefici, con potenziali ricadute positive sulla salute digestiva e metabolica. Sul piano regolatorio è sicura e approvata, ma le promesse più innovative, legate alla modulazione del microbiota e al supporto di condizioni cliniche specifiche, attendono ancora conferme da studi clinici più ampi e solidi. È proprio questo equilibrio tra consolidato e promettente che ne fa una delle fibre più interessanti oggi presenti negli integratori alimentari.

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