L’ipomenorrea, o ciclo mestruale scarso, è una condizione caratterizzata da una perdita ematica mestruale inferiore alla norma, in termini di durata e/o volume del flusso ematico.
Nella maggior parte dei casi in associazione a questo sintomo, dovuto principalmente ad alterazioni ormonali (a loro volta imputabili a diverse cause), non vi sono alterazioni nella funzionalità e nella regolazione del ciclo mestruale, e in alcune donne l’ipomenorrea può rappresentare una condizione di normalità.
Raramente, poi, l’ipomenorrea si lega a una condizione di anovularietà, ovvero assenza di produzione della cellula uovo da parte dell’ovaio.
Tipologie di ciclo mestruale scarso
Possono esserci diverse tipologie di ciclo mestruale scarso:
- le perdite durano a lungo (più di 7 giorni), ma il flusso è leggero; il ciclo mestruale lungo e scarso è tipicamente associato all’uso di contraccettivi a lento rilascio di progesterone, come la spirale;
- le mestruazioni durano poco (1-2 giorni) e il flusso è leggero; solitamente, il ciclo mestruale breve e scarso si manifesta quando si assumono contraccettivi a basso dosaggio ormonale, come alcune pillole estro-progestiniche. Il loro basso tasso di estrogeni riduce infatti la normale crescita di endometrio;
- il ciclo è poco abbondante e di colore chiaro, a causa probabilmente di una ridotta superficie dell’endometrio;
- il ciclo mestruale è marrone e scarso, che solitamente si manifesta nel periodo della pre-menopausa.
Le cause del ciclo mestruale scarso
Il fenomeno dello scarso flusso mestruale può essere legato a diversi fattori, sia organici sia funzionali. Anche le sinechie (aderenze intra-uterine) e i fenomeni infiammatori possono essere fattori causali, dal momento che ostacolano la perdita ematica. Meno frequentemente, l’ipomenorrea è legata a patologie o condizioni sistemiche quali obesità, patologie tiroidee o surrenaliche.
Alcuni disordini che possono rappresentare cause di ciclo scarso:
- sindrome di Asherman, una condizione caratterizzata dall’ostruzione della cavità uterina da parte di un tessuto cicatriziale e della quale l’ipomenorrea (o l’amenorrea) è il solo sintomo apparente. La quantità della riduzione del ciclo è strettamente correlata con l’estensione delle aderenze intrauterine;
- ridotte dimensioni dell’utero, che possono essere alla base di un ridotto flusso, poiché la superficie sanguinante è più piccola del normale; l’ipomenorrea è quindi una possibile conseguenza di una isterectomia parziale o di altre operazioni chirurgiche sull’utero;
- tessuto adiposo ridotto, in quanto, quando il grasso corporeo diminuisce oltre certi livelli (a causa, per esempio, di un’alimentazione insufficiente), le mestruazioni vengono ridotte o scompaiono del tutto.
Esistono tuttavia anche alcuni fattori non necessariamente legati ad alterazioni organiche e funzionali, che in alcuni casi possono essere le cause di un ciclo mestruale scarso. Eccone alcuni.
Stress e ciclo mestruale scarso
Ciclo scarso e stress possono essere collegati: periodi prolungati di stress, o episodi stressanti particolarmente intensi, possono causare squilibri ormonali che portano a un ritardo o a una riduzione del ciclo mestruale. L’ipotalamo è infatti la parte del cervello che controlla le mestruazioni: in situazioni normali, rilascia sostanze chimiche che stimolano la ghiandola pituitaria (l’ipofisi), che a sua volta stimola le ovaie a rilasciare gli ormoni estrogeni e il progesterone che inducono il ciclo. L’azione dell’ipotalamo è tuttavia sensibile a fattori esterni come l’esercizio fisico, il sonno, e appunto lo stress: quando si è sotto stress, infatti, l’organismo produce cortisolo, un ormone che intacca l’interazione dei componenti dell’asse ipotalamo/ipofisi/ovaie. Quest’azione di disturbo può provocare mestruazioni irregolari, un ciclo mestruali scarso e di breve durata e – nel caso la persona tolleri poco lo stress – un ciclo molto scarso o assente (amenorrea).
Pillola e ciclo mestruale scarso
Quando una donna inizia a fare uso della pillola anticoncezionale, può notare che il ciclo mestruale diventa via via più leggero. Questa riduzione del flusso ematico può essere dovuta al fatto che il dosaggio ormonale della pillola anticoncezionale è basso, e non stimola l’utero a costruire un rivestimento spesso. Di conseguenza, la donna può sperimentare un ciclo scarso con la pillola perché il rivestimento uterino da eliminare è minimo. Questo non deve preoccupare, anzi in alcuni casi il medico può raccomandare l’assunzione della pillola per regolarizzare il ciclo mestruale: in tal caso, tipicamente, il ciclo è scarso ma regolare.
La riduzione del ciclo mestruale è osservabile anche in donne che utilizzano la spirale, l’impianto contraccettivo sottocutaneo progestinico o l’iniezione anticoncezionale, poiché anche questi metodi causano un assottigliamento del rivestimento uterino.
Antibiotico e ciclo scarso
Non è raro sperimentare un flusso mestruale scarso, o in ritardo rispetto al previsto, dopo un ciclo di antibiotici, anche se in realtà non ci sono prove scientifiche che confermino un legame tra i due. Infatti, diversi studi scientifici hanno dimostrato che gli antibiotici non causano un ritardo o un cambiamento dell’entità delle mestruazioni. Solo per un antibiotico (la rifampicina, usata solitamente come trattamento per la tubercolosi), che peraltro altera anche l’efficacia della pillola contraccettiva, si è dimostrato un legame con il ciclo.
Questo non significa che non si possa avere un ritardo del ciclo dopo l’assunzione di antibiotici, significa solo che questi farmaci non ne sono la causa. La verità è che molti fattori possono influire sul ciclo mestruale, e spesso questi fattori si manifestano nella stessa finestra temporale in cui avviene l’assunzione di antibiotici. Per esempio, se non ci si sente bene e si ha bisogno di assumere antibiotici, probabilmente si è sotto stress. Un discorso simile vale per l’attività sportiva troppo intensa e per rapide e consistenti perdite di peso: sono entrambi fattori che mettono alla prova (stressano) l’organismo, provocando una variazione della cascata ormonale responsabile delle mestruazioni del tutto simile a quella causata dallo stress psicologico.
Alterazioni del microbiota intestinale
L’ipomenorrea è un argomento di crescente interesse nella ricerca, specialmente in relazione al microbiota intestinale. Sebbene la letteratura specifica sull’ipomenorrea e il microbiota intestinale sia limitata, ci sono alcune considerazioni generali che possono essere fatte.
Interazione tra microbiota e ormoni: il microbiota intestinale gioca un ruolo importante nella regolazione degli ormoni, inclusi gli estrogeni, che sono fondamentali per il ciclo mestruale. Alterazioni nel microbiota possono influenzare il metabolismo degli estrogeni, potenzialmente contribuendo a disfunzioni mestruali come l’ipomenorrea .
Infiammazione e salute riproduttiva: una disbiosi del microbiota può portare a stati infiammatori, che a loro volta possono influenzare la salute riproduttiva. L’infiammazione cronica è stata associata a disturbi mestruali, e quindi un microbiota sano potrebbe contribuire a mantenere un equilibrio ormonale e ridurre l’infiammazione.
Probiotici e sintomi mestruali: alcuni studi suggeriscono che l’uso di specifici probiotici potrebbe avere effetti positivi sui sintomi premestruali e sulla salute intestinale, il che dovrebbe indirettamente influenzare anche l’ipomenorrea.
Trattamenti del ciclo mestruale scarso
Malgrado queste cause comuni, l’ipomenorrea è comunque tecnicamente una variazione anomala del flusso mestruale e dovrebbe essere valutata da un medico. Quindi, come prima cosa, il/la ginecologo/a deve raccogliere una accurata anamnesi ed eseguire un esame obiettivo completo, non solo ginecologico, al fine di cercare altri segni e sintomi di uno squilibrio ormonale. Naturalmente, il passo successivo è quello di dosare i livelli sierici di ormoni gonadici e tiroidei, che possono causare questo tipo di disturbo. Esami strumentali, quali l’ecografia pelvica, servono a individuare cisti ovariche o anomalie di sviluppo.
Se all’ipomenorrea non si associano alterazioni endocrine, non è necessario un trattamento terapeutico, ma è sufficiente tenere la paziente sotto controllo per valutare l’andamento della situazione; mentre, nel caso di un rapido e progressivo peggioramento, può essere indicata la terapia con un’associazione estro-progestinica.
In ultimo, va ricordato che un flusso mestruale scarso non deve essere inteso per forza come un sintomo di un disturbo patologico, ma può essere legato solo a una situazione di stress temporanea e pertanto transitoria, oppure essere proprio una condizione di normalità.