Procedimento

  1. Cuocere il riso: in una pentola, portare ad ebollizione l’acqua o il brodo vegetale e aggiungere il riso integrale. Cucinare il riso, di solito ci vogliono dai 35-40 minuti. Una volta cotto metterlo da parte.
  2. Preparare il radicchio: lavare il radicchio e tagliarlo a striscioline. In una padella capiente, scaldare l’olio extravergine d’oliva e aggiungere l’aglio (intero o tritato) e la cipolla, se si vuole utilizzare, facendoli rosolare per 1-2 minuti, senza farli imbrunire.
  3. Cuocere il radicchio: aggiungere il radicchio nella padella e cucinare a fuoco medio per 5-7 minuti, fino a che non appassisca. Se si vuole un tocco in più, aggiungere un cucchiaio di aceto balsamico per sfumare e dare un po’ di acidità.
  4. Combinare il riso: aggiungere il riso cotto nella padella con il radicchio e mescolare bene per unire i loro sapori. Continuare la cottura per un paio di minuti.
  5. Aggiungere il Brie: tagliare il brie a cubetti e aggiungerlo al riso. Mescolare finché il formaggio non si sciolga, creando una crema morbida.
  6. Servire il piatto non eccessivamente caldo, eventualmente se si desidera si può fare una spolverata di pepe nero fresco oppure un filo d’olio d’oliva extra vergine.

Benefici nutrizionali

  • Riso integrale: è ricco di fibre, vitamine del gruppo B, magnesio e antiossidanti. La fibra presente in esso favorisce la digestione, favorisce la diversità del microbiota intestinale ed aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.
  • Radicchio: contiene fibre solubili, vitamine A, C e K, oltre a minerali come il potassio. Ha anche proprietà antiossidanti ed aiuta a stimolare la digestione.
  • Brie: è un formaggio a pasta molle che fornisce all’organismo soprattutto proteine e calcio, senza dimenticare che è una fonte di grassi. La cremosità del Brie dona sapore al piatto senza appesantirlo troppo.

Focus sul radicchio

Il radicchio, appartenente al genere botanico Cichorium, è un alimento che ha effetti positivi sul microbiota intestinale, grazie al suo contenuto di fibre, antiossidanti e composti fitochimici

Come il radicchio influenza il microbiota intestinale:

  1. Fibra alimentare prebiotica:
    • Il radicchio è una buona fonte di fibra prebiotica, che alimenta i batteri benefici nel nostro intestino. La fibra non viene digerita nell’intestino tenue, quindi arriva al colon, dove agisce come nutrimento per i batteri buoni. Le fibre alimentari, in particolare quelle solubili e insolubili, sono essenziali per stimolare la crescita di batteri probiotici come Bifidobacteria e Lactobacilli, che sono legati al benessere intestinale.
    • Nutrendosi della fibra da esso posseduta si favorisce la regolarità intestinale, riducendo il rischio di stitichezza.
  1. Composti fitochimici e antiossidanti:
    • Il radicchio è ricco di antociani, pigmenti naturali con proprietà antiossidanti che conferiscono al radicchio il suo colore rosso-viola. Gli antiossidanti aiutano a ridurre l’infiammazione intestinale, proteggendo le cellule intestinali dai danni ossidativi.
    • Questi composti potrebbero anche influenzare positivamente la composizione del microbiota intestinale, promuovendo la crescita di batteri benefici e riducendo la proliferazione di batteri patogeni o dannosi.
  2. Sostegno alla digestione e protezione contro le infezioni intestinali:
    • I composti contenuti nel radicchio, come i polifenoli, possono avere un effetto protettivo sulla mucosa intestinale, contribuendo a mantenere una barriera intestinale sana. Ciò può favorire ulteriormente la riduzione dell’infiammazione proteggendo contro le infezioni e le disbiosi.
    • Alcuni studi suggeriscono che il radicchio possa anche avere un effetto positivo sulla fermentazione intestinale, favorendo la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), che sono metaboliti benefici prodotti dalla fermentazione delle fibre da parte dei batteri intestinali. Gli SCFA, come l’acido butirrico, sono cruciali per la salute del colon, soprattutto per quanto riguarda l’integrità della membrana (prevenzione della leaky gut).
  3. Effetti probiotici indiretti:
    • Anche se il radicchio non contiene probiotici veri e propri (come il kefir o lo yogurt), il suo effetto prebiotico aiuta a stimolare la crescita e l’attività dei batteri buoni già presenti nel microbiota. Una dieta equilibrata che includa alimenti ricchi di fibra prebiotica, come il radicchio, può quindi avere effetti favorevoli sul microbiota nel lungo periodo.

Conclusione

Il radicchio è un alimento che, grazie al suo contenuto di fibre prebiotiche, antiossidanti e composti fitochimici, può contribuire a migliorare il benessere del microbiota intestinale. Stimolando la crescita dei batteri benefici, proteggendo la mucosa intestinale e riducendo l’infiammazione, il radicchio può essere un prezioso alleato per mantenere un microbiota sano e favorire così una buona digestione. Per massimizzare i benefici per il microbiota, è importante consumare il radicchio come parte di una dieta equilibrata e varia nei nutrienti.