Negli ultimi decenni il benessere e la salute intestinali degli animali domestici, e non solo, sono stati temi a cui si è prestata una crescente attenzione. Studi recenti hanno messo in evidenza come la salute e il benessere non solo intestinali, ma dell’intero organismo, possano essere influenzati dal buon funzionamento del tratto gastrointestinale e dall’azione dei microrganismi presenti al suo interno, il cosiddetto microbiota intestinale.

Il mantenimento del delicato equilibrio tra l’animale, l’ambiente intestinale e i composti alimentari è alla base della salute e del benessere intestinali. Si presume che nel gatto, così come nell’uomo, esista un’ampia comunicazione tra il cervello e il microbiota. Attraverso questa comunicazione bidirezionale, i segnali provenienti dal cervello possono influenzare le funzioni motorie, sensoriali e secretorie dell’intestino, mentre i messaggi viscerali provenienti dall’intestino possono influenzare la funzione cerebrale.

In animali da compagnia, come i gatti e i cani, un intestino sano è fondamentale per il loro benessere e i cambiamenti nel microbiota intestinale sono già stati collegati a una moltitudine di disturbi come le malattie infiammatorie intestinali (IBD), la sindrome dell’intestino irritabile, le allergie e le intolleranze.

I fattori che influenzano il benessere intestinale del gatto

Sono diversi i fattori che possono influenzare il benessere intestinale del gatto, tra i quali il più rilevante sembrerebbe essere la dieta. Diversi studi suggeriscono inoltre che l’utilizzo di ingredienti funzionali, probiotici e prebiotici possa modulare in modo positivo il microbiota intestinale e la funzione barriera dell’intestino.

Dall’altro lato, lo stress ha mostrato di avere un effetto negativo sulla salute intestinale, modificando il microbiota intestinale e causando disbiosi, ovvero un’alterazione della composizione del microbiota che accompagna l’infiammazione intestinale.

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I disturbi gastrointestinali più comuni nel gatto

I disturbi gastrointestinali nel gatto sono molto diffusi e rappresentano un frequente motivo di consultazione del proprio veterinario. Tra i problemi che più spesso possono compromettere la salute e il benessere intestinali dei gatti rientrano:

  • la colite
  • la gastroenterite acuta
  • le malattie infiammatorie intestinali (IBD) croniche
  • il malassorbimento di nutrienti.

Le cause di tali problemi sono varie e comprendono l’ingestione di alimenti non adatti, l’infiammazione degli organi dell’apparato digerente, la presenza di parassiti, intolleranze o sensibilità alimentari, infezioni e via dicendo.

Tra le patologie associate all’intestino crasso (che comprende cieco, colon, retto e ano), l’infiammazione del colon, ossia la colite, è la più frequente. Si ritiene che la dieta svolga un ruolo importante nel suo sviluppo, ma sono stati implicati anche altri fattori come difetti nella funzione del sistema immunitario, una predisposizione genetica o sequele di precedenti malattie infettive o parassitarie.

In condizioni normali il colon aiuta a mantenere l’equilibrio di liquidi e sali e ad assorbire i nutrienti; inoltre immagazzina temporaneamente le feci e fornisce un ambiente adatto per ospitare una flora batterica sana. Quando il colon è danneggiato da malattie, parassiti o altri fattori, spesso il risultato è la diarrea.

La diarrea è anche uno dei sintomi principali delle malattie infiammatorie intestinali (IBD), un gruppo di patologie dell’apparato digerente caratterizzate da alcuni segni persistenti che comprendono, oltre alla diarrea, anche vomito, alterazioni dell’appetito e perdita di peso, e dalla presenza di infiammazione senza una causa nota.

Talora i gatti possono avere anche problemi di malassorbimento di un nutriente derivante da interferenze con la sua digestione, assorbimento o entrambi. L’interferenza con la digestione nei gatti è tipicamente dovuta al deficit di alcuni enzimi digestivi, mentre la maggior parte dei casi di mancato assorbimento sono causati da malattie dell’intestino tenue. I segni di malassorbimento includono tipicamente diarrea cronica, perdita di peso e alterazione dell’appetito (perdita di appetito o alimentazione eccessiva).

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Gli indicatori del benessere intestinale

Esistono diversi indicatori del benessere intestinale di un gatto. I principali sono:

  • caratteristiche delle feci, che dovrebbero essere ben formate, di consistenza uniforme e facili da espellere
  • frequenza delle evacuazioni, che in genere dovrebbe essere di una o due volte al giorno
  • presenza di sangue nelle feci, che può essere un segno di infiammazione o lesioni intestinali
  • variazioni dell’appetito
  • variazioni del comportamento, come letargia, irritabilità o auto-isolamento
  • episodi di vomito frequenti o cronici
  • variazioni del peso corporeo, come una perdita o un aumento improvviso di peso.

Se si notano cambiamenti in uno o più di questi indicatori, è consigliabile consultare un veterinario per una valutazione accurata e, se necessario, un trattamento appropriato.

Cure e rimedi per il benessere intestinale

Per mantenere o ristabilire la salute e il benessere intestinali del gatto si può agire su più fronti, a partire da quello della nutrizione.

Il grado di digeribilità di un alimento determina la misura in cui i diversi nutrienti vengono digeriti e assorbiti dall’animale. L’elevata digeribilità delle proteine ​​e dei grassi è importante quando si fornisce cibo a cani e gatti, garantendo che l’animale sia adeguatamente nutrito. Al contrario, i componenti alimentari che vengono digeriti in modo incompleto nel tratto gastrointestinale superiore, a partire dalle fibre, possono fungere da fonti di nutrienti per il microbiota gastrointestinale, svolgendo un ruolo significativo nel definirne la composizione e le funzioni.

Tra le strategie sempre più utilizzate per migliorare il benessere intestinale del gatto rientra l’utilizzo di probiotici e prebiotici. Per un trattamento sicuro ed efficace conviene però evitare “il fai da te” e farsi consigliare dal proprio veterinario i cambiamenti nella dieta, gli integratori o il trattamento specifico a cui sottoporre il proprio animale.

Vediamo ora più da vicino i benefici derivanti dall’integrazione con probiotici e prebiotici.

Probiotici

I probiotici sono stati definiti come microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, possono conferire un beneficio alla salute dell’ospite. Molti dei probiotici studiati negli animali domestici appartengono ai generi LactobacillusBifidobacterium ed Enterococcus.

Come emerso da alcuni studi, i probiotici possono migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale e l’integrità della barriera epiteliale, possono rafforzare il sistema immunitario e alleviare eventuali disturbi intestinali. Per esempio si è visto che la somministrazione orale di un probiotico del genere Bacillus ha alleviato la diarrea, mentre altri microrganismi probiotici si sono rivelati utili nel contrastare la stitichezza e nel migliorare la consistenza delle feci nei gatti trattati con l’antibiotico amoxicillina-clavulanato, che può causare vomito o diarrea.

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Prebiotici

I prebiotici sono sostanze che sono selettivamente utilizzate come nutrienti dai batteri intestinali generando effetti benefici sulla salute grazie alla loro azione sulla composizione e/o sull’attività del microbiota intestinale.

I prebiotici sono sostanze vegetali non digeribili che possono essere presenti naturalmente nel cibo (per esempio in cipolle, aglio, cicoria, banane ecc.), essere aggiunte ad alcuni alimenti o essere assunte sotto forma di integratori. La maggior parte dei prebiotici sono ­fibre, ma non tutte le ­fibre sono prebiotici.

La somministrazione di prebiotici può avere diversi effetti benefici sull’apparato digerente. In particolare, sembra ridurre l’incidenza e la gravità delle infezioni, favorire la digestione e il benessere intestinale nonché migliorare il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina.

Sebbene ci siano evidenze positive sull’impiego di prebiotici nella nutrizione degli animali da compagnia, ci sono ancora aspetti che devono essere approfonditi, a partire dai meccanismi attraverso i quali esercitano i loro effetti protettivi, fino ad arrivare ai corretti dosaggi e tempi di somministrazione.

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