Negli ultimi decenni, la crescente conoscenza della nutrizione di cani e gatti ha contribuito notevolmente a migliorare la longevità e il benessere di questi animali da compagnia.

Diversi gruppi di ricerca hanno focalizzato l’attenzione sull’importanza di fibre alimentari e di microrganismi benefici nella loro dieta. Fonti di fibre, come polpa di barbabietola, fibra di mais, fibra di frutta, crusca di riso e cereali integrali, sono alimenti adatti per gli animali domestici ed evidenze sperimentali ne supportano gli effetti benefici nel migliorare il loro stato di salute.

Sebbene le conoscenze del microbiota intestinale canino e felino siano ancora in espansione, l’uso di probiotici e prebiotici sta diventando sempre più popolare per il trattamento e/o la prevenzione di malattie negli animali da compagnia.

Mentre i probiotici sono stati e sono tuttora oggetto di numerosi studi e sono ampiamente utilizzati, i prebiotici non godono della stessa popolarità, anche se senza prebiotici anche i migliori probiotici possono essere meno efficaci.

Vediamo più da vicino che cosa sono i prebiotici e quali sono i vantaggi legati alla loro assunzione nel gatto.

Che cosa sono i prebiotici e dove si trovano

I prebiotici sono sostanze, soprattutto fibre, che sono selettivamente utilizzate dai batteri intestinali come nutrienti, generando effetti benefici sulla salute. Questi effetti sono legati alla loro azione selettiva sulla composizione e/o attività della flora intestinale o, più correttamente, del microbiota intestinale. Quest’ultimo è l’insieme di batteri, funghi, protozoi e virus che popolano il tratto gastrointestinale, i quali giocano un ruolo importante nella salute, nel metabolismo e nello sviluppo nell’animale, modulando numerose funzioni vitali, dalla digestione alle difese immunitarie.

I prebiotici sono sostanze vegetali non digeribili che possono essere presenti naturalmente nel cibo (cipolle, aglio, cicoria, banane ecc.), essere aggiunte ad alcuni alimenti o essere assunte sotto forma di integratori. La maggior parte dei prebiotici sono ­fibre, ma non tutte le ­fibre sono prebiotici.

I prebiotici più utilizzati nell’alimentazione degli animali domestici comprendono:

Sebbene alcuni studi abbiano testato i GOS, i MOS e altri potenziali prebiotici, quelli di gran lunga più studiati e più spesso presenti negli alimenti per animali domestici sono i fruttani e l’inulina.

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Benefici dei prebiotici per i gatti

I gatti si sono evoluti come carnivori, consumando soprattutto alimenti ricchi di proteine e grassi, e poveri di fibre, e hanno tratti gastrointestinali corti e semplici con una capacità limitata di fermentare sostanze non digeribili (come appunto le fibre). Nonostante ciò, possiedono un microbiota attivo, soprattutto a livello del colon, che può essere manipolato attraverso la dieta per migliorare il benessere intestinale e la salute dell’intero organismo.

Secondo gli studi condotti finora, somministrare al gatto alimenti con l’aggiunta di ingredienti prebiotici o prebiotici naturali ha diversi effetti, com per esempio:

  • riduzione dell’incidenza e della gravità delle infezioni
  • miglioramento della digestione e della salute intestinale
  • miglioramento del metabolismo del glucosio e della sensibilità all’insulina.

Alcuni ricercatori hanno valutato in particolare l’impatto di diverse fonti di fibre nei gatti adulti, dimostrando in primis che i gatti sono in grado di adattarsi a concentrazioni moderate di fibre. In particolare il trattamento con FOS ha aumentato in modo significativo la popolazione di batteri probiotici, in particolare di bifidobatteri nel microbiota fecale.

Sebbene ci siano evidenze positive sull’impiego di prebiotici nella dieta degli animali da compagnia, è necessario approfondire ulteriormente la loro conoscenza con studi mirati per individuare il corretto dosaggio, i tempi di somministrazione e i meccanismi attraverso i quali esercitano i loro effetti protettivi.

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Ingredienti funzionali per i gatti

Le aziende produttrici di alimenti per i gatti hanno migliorato i loro prodotti incorporando ingredienti funzionali nelle loro formule. Questi ingredienti, tra cui rientrano i prebiotici, forniscono benefici che vanno oltre a quelli legati al contenuto dei singoli nutrienti. Una delle aree in cui gli ingredienti funzionali trovano maggiore applicazione è, come già accennato, quella della salute intestinale e più in generale dell’apparato digerente. Stitichezza, diarrea, malattie gastrointestinali e problemi digestivi sono comuni negli animali domestici. Questi disturbi possono beneficiare dell’uso di alimenti contenenti prebiotici.

Guida all’uso dei prebiotici nel gatto

L’opportunità di somministrare prebiotici ai propri gatti dipende dal tipo di dieta e di formulazioni alimentari che assumono. Gli animali che consumano diete a base vegetale ricche di fibre naturali e oligosaccaridi non digeribili probabilmente non richiedono ulteriori sostanze fermentabili nella formula. Diversamente, i gatti che seguono diete ad alto contenuto proteico a base di carne potrebbero trarne vantaggio. Un’alimentazione ricca di proteine animali determina un odore fecale maggiore, un pH del colon più elevato e una maggiore quantità di potenziali agenti patogeni a causa dell’elevata velocità di fermentazione delle proteine. L’inclusione di prebiotici nella dieta può aiutare a contrastare questi fenomeni, normalizzando l’abbondanza e il metabolismo dei microrganismi intestinali.

Le indicazioni

I prebiotici possono essere somministrati a tutti i gatti, ma verosimilmente offrono maggiori benefici in alcune circostanze, per esempio negli animali anziani, in quelli che stanno assumendo o hanno assunto una terapia antibiotica, nei gatti sottoposti a condizioni di stress (per esempio i cuccioli ai primi viaggi o in caso di cambio di ambiente), nonché nei felini con specifici problemi gastrointestinali. La bassa densità calorica dei prebiotici e i benefici metabolici che derivano dalla loro fermentazione li rendono particolarmente vantaggiosi anche per i gatti obesi e diabetici.

Dosaggio e sicurezza

Come le fibre, anche i prebiotici possono causare gon­fiore e flatulenza se ingeriti in elevate quantità, motivo per cui è importante somministrarli a un dosaggio corretto. L’ideale è iniziare con piccole dosi per aiutare l’intestino ad adattarsi.

Nella maggior parte degli alimenti commerciali per animali domestici, i livelli di prebiotici sono inferiori allo 0,5% della formula per limitare gli effetti collaterali e garantirne la sicurezza.

Consigli

Prima di apportare modifiche significative alla dieta del proprio gatto, è sempre consigliabile consultare il veterinario per garantire che le scelte siano adatte alle esigenze specifiche dell’animale.

La parola “prebiotici” è usata di rado sulle etichette dei cibi per gatti, ma è possibile trovare termini come galatto-oligosaccaridi, frutto-oligosaccaridi, oligo-fruttosi, fibre e inulina. Per cui se si vogliono comprare alimenti che li contengano, è importante leggere bene le etichette o, meglio ancora, chiedere consiglio al proprio veterinario, che potrà indicare anche il dosaggio e i tempi di somministrazione migliori.

In alcune circostanze, per esempio se il gatto ha la diarrea o altri disturbi intestinali che comportano un’alterazione della flora batterica intestinale, può rivelarsi utile anche l’assunzione di integratori contenenti sia prebiotici che probiotici, ovvero microrganismi vivi che offrono benefici alla salute quando consumati in quantità adeguate. In pratica i prebiotici preparano il terreno per i probiotici, creando un ambiente favorevole alla loro crescita e attività.

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