Un recente studio, pubblicato su “Cell Metabolism”, ha aperto nuove frontiere nella comprensione dei disturbi alimentari, come il binge eating. Spesso, la scienza si concentra su dieta e stress come fattori chiave, ma ora, la scienza si sposta verso un nuovo orizzonte: l’intestino e il suo intricato mondo di microorganismi, il microbiota

Questa nuova ricerca apre la strada a una comprensione più profonda del binge eating, offrendo una prospettiva rivoluzionaria sul ruolo del nostro intestino nella regolazione del comportamento alimentare.

Il mistero del microbiota: un fattore chiave nel binge eating?

Il nostro intestino è una metropoli di miliardi di microorganismi, noti come microbiota. L’innovativa ricerca di Sijia Fan e del suo team presso l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina suggerisce che un’alterazione del microbiota intestinale potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel binge eating, sia in modelli animali che negli esseri umani.

Cosa succede nel nostro corpo?

In condizioni di binge eating, si verifica un consumo eccessivo di cibo. Questo studio ha rivelato che, nei topi affetti da questi disturbi, il microbiota intestinale mostra alterazioni significative. Ad esempio, la presenza di alcuni tipi di batteri, come Bacteroides e Alistipes, è aumentata. Questi batteri sono stati collegati a fenomeni come l’infiammazione intestinale e la depressione.

Il dialogo tra cervello e intestino: una connessione complessa

Il cervello e l’intestino comunicano attraverso una serie di segnali complessi. In questo studio, è stata osservata un’iperattivazione dei neuroni eccitatori nel talamo, un’area cerebrale chiave nello sviluppo delle dipendenze. Tale fenomeno è stato collegato a specifiche alterazioni nel microbiota e nel metabolismo intestinale.

Verso nuove terapie: probiotici e metaboliti

Il team di ricerca ha esplorato nuove vie terapeutiche. Nelle donne con bulimia nervosa, è stata rilevata una minore abbondanza di un batterio specifico, Faecalibacterium, e livelli più bassi di un metabolita noto come acido chinurenico o KYNA. Intrigantemente, la somministrazione di un ceppo probiotico di Faecalibacterium prausnitzii a topi con disturbi alimentari ha mostrato la capacità di riequilibrare l’asse intestino-cervello, riducendo il comportamento di binge eating.

Nuove prospettive nella cura dei disturbi alimentari

Gli autori dello studio sono ottimisti. Una migliore comprensione dell’asse microbiota-intestino-cervello potrebbe non solo chiarire la patogenesi del disturbo da alimentazione incontrollata, ma anche offrire nuove strategie terapeutiche. 

Queste scoperte aprono un nuovo capitolo nella lotta contro i complessi disturbi alimentari, avvicinandoci sempre di più a soluzioni efficaci e mirate.