La dermatite atopica, nota anche come eczema atopico, è una patologia cutanea di tipo infiammatorio cronico, che si manifesta attraverso tipiche lesioni sulla pelle, simile a macchie rosse, che possono causare un notevole disagio fisico e psicologico.
Questo disturbo ha un decorso caratterizzato da fasi acute, in cui si manifestano i sintomi cutanei, che si alternano a periodi di remissione, durante i quali la pelle ritorna del tutto simile a quella di un individuo non affetto da questa patologia.
Tipicamente, gli individui con dermatite soffrono anche di altre patologie allergiche, come asma, rinite allergica, orticaria o allergie alimentari.
L’incidenza della dermatite atopica è significativamente elevata a livello globale, con un trend in aumento soprattutto nei Paesi industrializzati. Sebbene sia più frequente nei primi anni di vita, con un picco di prevalenza nei bambini sotto i 10-12 anni, può manifestarsi in qualsiasi fase della vita. Di recente, è stato infatti riscontrato un aumento dell’insorgenza anche negli adulti che non hanno ricevuto una diagnosi di eczema atopico durante l’infanzia.
Per quanto riguarda i bambini, nella maggior parte dei casi la dermatite atopica tende a risolversi spontaneamente o a mostrare un significativo miglioramento dei sintomi con l’arrivo della pubertà e il passaggio all’età adulta. Tuttavia, il sollievo osservato in adolescenza, che può talvolta sfociare in una completa e prolungata remissione, può rivelarsi solo temporaneo, con una possibile recrudescenza dei sintomi all’esordio dell’età adulta.
Cause e sintomi
Le cause della dermatite atopica non sono ancora del tutto chiare; tuttavia, si ritiene che siano implicati diversi fattori che concorrono simultaneamente al suo sviluppo. Elementi chiave in questo contesto includono una predisposizione ereditaria, una componente psicosomatica e fattori ambientali, come l’esposizione prolungata all’acqua calda, sbalzi di temperatura, contatto con polvere o sabbia, esposizione al fumo di tabacco o a elevati livelli di inquinamento.
Questi fattori, compromettendo la funzione barriera della pelle, irritandola o facilitando l’infiltrazione di allergeni, possono esacerbare o scatenare la sintomatologia dell’eczema atopico, per esempio causando la comparsa di:
- eritemi o aree infiammate e arrossate in specifiche zone
- sensazione di bruciore e fastidio
- prurito acuto
- pelle secca e sensibile
- desquamazione e formazione di scaglie sulle lesioni
- nelle fasi più gravi, comparsa di vescicole e croste nelle aree infiammate.
Il prurito può essere talmente intenso da portare a grattarsi incessantemente, pratica da evitare poiché, oltre a non fornire sollievo, aggrava l’infiammazione, danneggia ulteriormente la pelle aumentando il rischio di infezioni e provoca la lichenificazione, ossia a un ispessimento dell’epidermide che si desquama e assume una colorazione grigiastra.
L’aspetto e la localizzazione delle lesioni cutanee variano a seconda dell’età del paziente e dello stadio della patologia. Nei neonati, il segnale d’allarme iniziale è spesso la cosiddetta “crosta lattea“, un eczema transitorio che colpisce il cuoio capelluto, caratterizzato da squame giallastre e prurito. Durante la prima infanzia, le lesioni si presentano prevalentemente umide e arrossate, specialmente sul viso e sulle orecchie, estendendosi potenzialmente ad altre zone. Man mano che i bambini crescono, l’eczema si manifesta con chiazze arrossate, secche e desquamate, concentrando la distribuzione principalmente sulle pieghe articolari, oltre che su mani e piedi.
I bambini affetti da eczema atopico mostrano anche una propensione maggiore nel corso della vita verso lo sviluppo di patologie allergiche, tra cui predominano asma e rinite allergica, seguite dall”orticaria.
Nell’adulto, le manifestazioni si concentrano invece su viso, collo, spalle e tronco, assumendo forme come l’eczema nummulare, caratterizzato da chiazze con vescicole e croste, il prurigo cronico, che provoca prurito intenso e persistente, o la dermatite periorifiziale, che causa infiammazione, desquamazione e prurito attorno a occhi, naso e bocca.
A qualunque età, l’eczema atopico tende a rendere l’epidermide particolarmente vulnerabile alle infezioni, specialmente nelle aree interessate da lesioni cutanee escoriate. Le infezioni batteriche, soprattutto quelle provocate da Staphylococcus aureus, sono piuttosto comuni, così come le infezioni virali causate da Herpes simplex.
Un’altra complicanza riguarda la tendenza dei soggetti atopici a sviluppare dermatiti irritative e infiammatorie delle mani, oltre a dermatiti allergiche da contatto, che possono impattare significativamente sulla quotidianità e sull’ambito professionale, causando notevoli disagi.
Le problematiche estetiche e i sintomi associati alle lesioni cutanee possono generare difficoltà psicologiche in particolare nell’adolescenza e in età adulta, influendo negativamente sull’autostima e sulle relazioni sociali. Nei bambini, d’altro canto, il prurito severo può disturbare il sonno, compromettendo sensibilmente la qualità di vita dell’intero nucleo familiare.
Diagnosi
La diagnosi della dermatite atopica si basa principalmente sull’esame clinico, ossia sull’analisi delle manifestazioni visibili sulla pelle (tipologia, estensione, conformazione e collocazione delle lesioni epidermiche), nonché sull’indagine dei sintomi concomitanti come il prurito severo e il bruciore.
È fondamentale, inoltre, che il medico raccolga informazioni sulla storia clinica del paziente e accerti la presenza di casi di dermatite atopica, asma e altre reazioni allergiche (come quelle ad alimenti, acari, muffe, o pollini stagionali) all’interno della famiglia.
Solitamente, non si raccomanda il ricorso a test di laboratorio o a esami strumentali specifici per confermare la diagnosi di dermatite atopica, a causa dell’assenza di marker univoci per questa malattia. Tuttavia, in alcuni contesti può essere utile misurare i livelli di immunoglobuline E (IgE) totali nel sangue, che risultano generalmente elevati in presenza di reazioni allergiche e frequentemente anche in caso di atopia.
Allo scopo di escludere altre patologie che possono presentarsi con sintomi e segni simili a quelli dell’eczema atopico (come la dermatite seborroica, le dermatiti da contatto allergiche o irritative, patologie immunologiche, deficit nutrizionali gravi), possono essere prescritti alcuni accertamenti diagnostici.
Terapie
Anche se non esiste ancora una cura per l’eczema atopico, esistono strategie preventive in grado di diminuire la frequenza degli episodi acuti e trattamenti mirati a mitigare i sintomi.
Per individuare il trattamento più indicato e minimizzare così il rischio di peggioramenti o complicazioni, è indispensabile affidarsi a specialisti in dermatologia.
Un pilastro nella gestione dell’eczema, sia nelle fasi attive sia in quelle di remissione, è rappresentato dall’utilizzo quotidiano di creme idratanti ed emollienti di elevata qualità. L’applicazione costante di tali prodotti, specialmente dopo il bagno o la doccia, contribuisce a salvaguardare la barriera cutanea, prevenendo la disidratazione e la sensibilizzazione, e riducendo così la probabilità di scatenare un episodio acuto.
La presenza di lesioni può richiedere un approccio terapeutico con farmaci antinfiammatori o immunomodulatori topici, comunemente a base di corticosteroidi, abbinati a creme idratanti formulate appositamente per soggetti atopici.
In caso di eczema particolarmente grave, esteso o localizzato in aree delicate, il medico può ritenere opportuno il ricorso a trattamenti sistemici. Gli antistaminici possono essere d’aiuto per alleviare il prurito intenso, specialmente se l’eczema è concomitante a disturbi allergici.
Nei pazienti di età superiore a 12 anni e negli adulti, la fototerapia, che prevede cicli di esposizione controllata a raggi UVA o UVB, con o senza l’uso di agenti fotosensibilizzanti, può essere una valida opzione terapeutica. Questa metodica aiuta a ridurre l’infiammazione cutanea e a migliorare le lesioni dell’eczema.
Recentemente, sono stati introdotti sul mercato integratori alimentari a base di probiotici, concepiti per supportare i trattamenti convenzionali a lungo termine, contribuendo a ridurre le recidive e a migliorare i sintomi dell’eczema atopico.
Dermatite atopica e microbiota
Diversi studi hanno analizzato il possibile coinvolgimento del microbiota nella dermatite atopica, dimostrando l’esistenza e l’importanza dell’asse intestino-pelle. Dai dati ottenuti è emersa infatti un’associazione tra alterazioni del microbiota intestinale e diverse malattie infiammatorie cutanee, tra cui proprio la dermatite atopica, oltre a psoriasi, rosacea e acne. È stato inoltre osservato che nei bambini la comparsa di dermatite atopica è associata a episodi di gastroenterite e alla somministrazione di antibiotici nel primo anno di vita.
Sulla base dei risultati ottenuti, è stato quindi ipotizzato che opportune modifiche nella composizione del microbiota possano aiutare ad alleviare i sintomi della dermatite atopica. Alcuni studi si sono quindi focalizzati sull’utilizzo dei probiotici, dimostrando la loro capacità di ridurre la gravità di questo disturbo, mentre altri hanno testato il trapianto di microbiota fecale ottenendo risultati incoraggianti, come per esempio un miglioramento significativo dei sintomi in un gruppo di 15 pazienti con dermatite atopica da moderata a grave.