Lo chiamano il batterio silenzioso, perché è praticamente ovunque ci sia dell’acqua, dai fiumi al mare, nelle tubature delle nostre case, nelle fontane.
Secondo gli ultimi dati disponibili del 2022 forniti dall’Istituto superiore di sanità, in Italia ci sono stati 3.111 casi di legionellosi, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Le regioni più colpite sono Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lazio e Piemonte, che insieme rappresentano il 77% del totale nazionale.
L’incidenza dell’infezione aumenta con l’età, colpendo prevalentemente gli anziani: oltre il 70% dei casi riguarda infatti persone dai 60 anni in su, con un picco significativo nella fascia superiore agli 80 anni.
A fronte di questi dati allarmanti, nel 2023 il Ministero della Salute ha rafforzato la normativa attraverso il Decreto Legislativo 18/2023, che introduce precise misure preventive e figure responsabili per la gestione e il monitoraggio della qualità dell’acqua, necessarie per garantire ambienti sicuri.
Che cos’è la Legionella
La Legionella pneumophila è un batterio naturalmente presente negli ambienti acquatici, soprattutto in condizioni di temperatura comprese tra 20°C e 50°C.
È in grado di sopravvivere a lungo in acqua stagnante e prolifera principalmente tra i 35°C e 37°C. La trasmissione avviene per via inalatoria, attraverso aerosol contaminati generati da impianti idrici, sistemi di climatizzazione e nebulizzatori. Questo è un punto importante: non si prende la legionellosi bevendo l’acqua, il contagio avviene respirando aerosol di acqua infetta. Per esempio facendo la doccia.
Due sono le principali manifestazioni cliniche della legionellosi: la febbre di Pontiac, simile all’influenza e generalmente autolimitante, e la malattia del legionario, una forma di polmonite grave che può evolvere in complicanze fatali, soprattutto nei soggetti anziani o immunocompromessi.
Sintomi della Legionella
La malattia del legionario presenta sintomi simili a quelli di una polmonite grave: febbre alta, tosse persistente, difficoltà respiratorie e dolori muscolari. La diagnosi è essenziale e deve essere effettuata rapidamente tramite esame radiologico del torace, ricerca dell’antigene Legionella pneumophila nelle urine e analisi microbiologiche di campioni respiratori.
Per fortuna però nella maggior parte dei casi di infezione da Legionella, i sintomi non sono gravi: raffreddore, dolori muscolari, febbre o rialzo termico, tosse. Per questo viene spesso confusa con una normale influenza.
Così spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano: «Per effettuare la diagnosi di legionellosi in pazienti con segni e sintomi di infezione respiratoria e differenziarla da altre infezioni respiratorie, è indicato eseguire un esame radiologico del torace (radiografia, tomografia assiale computerizzata), la ricerca su campione di urine di antigene solubile di Legionella pneumophila e l’esame colturale per Legionella su campione respiratorio (espettorato, lavaggio bronchiale). Inoltre, la diagnosi dell’infezione prevede l’analisi di campioni di espettorato o liquido polmonare mediante coltura per l’isolamento e l’identificazione batterica. Può essere eseguita la PCR Reazione a catena della DNA polimerasi) per amplificare il DNA batterico e facilitare il rilevamento del batterio. Infine, l’antigene urinario consente di individuare la Legionella pneumophila, responsabile della maggior parte delle infezioni, ma non rileva altre specie del genere Legionella.»
Trattamenti della Legionella
Il trattamento della legionellosi prevede l’uso di antibiotici specifici, come fluorochinoloni (levofloxacina, moxifloxacina) o macrolidi (azitromicina). È fondamentale iniziare tempestivamente il trattamento per ridurre il rischio di complicanze e mortalità.
In aggiunta agli antibiotici, è spesso necessario un supporto respiratorio e terapie antinfiammatorie per alleviare i sintomi.
Dove si trova la Legionella
Il batterio della Legionella può essere presente in numerosi ambienti artificiali, come impianti idrici domestici, docce, boiler, impianti di climatizzazione, torri evaporative e piscine.
Ambienti particolarmente a rischio sono le strutture sanitarie e socio-assistenziali, come ospedali e residenze per anziani, dove la presenza di pazienti fragili amplifica il rischio di infezione.
Sottolinea Riccardo Tartaglia, presidente di Italian network for safety in healthcare: «Le Direzioni Sanitarie hanno il preciso compito di individuare operatori responsabili della gestione e della prevenzione del rischio Legionella. Inoltre, è fondamentale avvalersi di un ingegnere esperto in impiantistica, in grado di effettuare una mappatura dei rischi all’interno della struttura. Questo permette di identificare le aree dell’impianto in cui potrebbero crearsi condizioni favorevoli alla contaminazione e di adottare le misure necessarie per prevenirla».
Anche in ambiti lavorativi industriali, come l’industria metalmeccanica, la Legionella può proliferare in impianti idrici non correttamente gestiti. Così come nelle palestre, nelle SPA e in tutti i luoghi in cui si utilizzano impianti idraulici in condivisione.
«L’approccio One Health» prosegue Pregliasco è fondamentale poiché la salute umana è strettamente legata a quella dell’ambiente. Curare e preservare l’ambiente significa prevenire malattie e tutelare la salute delle persone. Questo modello prevede, infatti, una collaborazione multidisciplinare tra esperti di medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca, comunicazione, economia e altre discipline. A livello locale, nazionale e globale, l’obiettivo comune si concentra su tre priorità: prevenire e ridurre le infezioni, in particolare quelle correlate all’assistenza sanitaria; promuovere un uso responsabile degli antimicrobici; limitare la diffusione dell’antibiotico-resistenza e i rischi associati per la salute umana».
Come rinforzare le difese immunitarie
Recenti studi hanno dimostrato come un microbiota intestinale equilibrato possa contribuire a rafforzare il sistema immunitario.
Una flora intestinale sana aiuta infatti a proteggere dalle infezioni, compresa la legionellosi, modulando le risposte infiammatorie e migliorando l’efficacia del sistema immunitario.
Integrare la dieta con specifici probiotici, prebiotici e fibre alimentari può rappresentare una strategia preventiva utile per diminuire la vulnerabilità verso infezioni respiratorie e migliorare la risposta immunitaria generale.
Strategie di prevenzione
La prevenzione della legionellosi richiede un controllo periodico e accurato degli impianti idrici e di climatizzazione, disinfezione regolare degli stessi, e una corretta gestione delle temperature dell’acqua.
È raccomandato far scorrere l’acqua calda prima dell’utilizzo in contesti potenzialmente a rischio e assicurare la manutenzione costante di serbatoi e boiler.
Nelle strutture sanitarie, protocolli specifici e interventi preventivi devono essere rigorosamente applicati per tutelare i pazienti più fragili.
La lotta alla Legionella è una sfida continua, che richiede attenzione, prevenzione e una stretta collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini per garantire ambienti sicuri e protetti.
Per prevenire la Legionella negli ambienti domestici è consigliabile eseguire regolarmente la manutenzione degli impianti idrici e delle apparecchiature di climatizzazione.
In particolare, se per esempio si ha una seconda casa in cui non si vive tutti i giorni, dopo un lungo inutilizzo è importante far scorrere l’acqua calda per alcuni minuti prima di utilizzarla, mantenere la temperatura del boiler tra i 55°C e 60°C e pulire periodicamente i filtri dei rubinetti e dei soffioni delle docce, decalcificandoli per eliminare eventuali accumuli di calcare.
Inoltre, bisogna evitare ristagni d’acqua prolungati e garantire un ricambio frequente dell’acqua nei serbatoi domestici. Queste semplici misure possono significativamente ridurre il rischio di infezione domestica da Legionella.
Normative e responsabilità
Il Decreto Legislativo 18/2023 ha reso obbligatoria la figura del Gestore della Distribuzione Idrica Interna (GIDI), incaricato della valutazione e della gestione dei rischi.
Tutti gli edifici con impianti idrici devono garantire la qualità dell’acqua distribuita per uso umano. Il mancato rispetto delle norme può comportare responsabilità civili e penali, soprattutto in caso di infezioni contratte a causa di negligenza nella manutenzione degli impianti.