Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, molti italiani si preparano ad affrontare le consuete maratone gastronomiche tra pranzi in famiglia, dolci tradizionali e brindisi. Ma insieme alla gioia della convivialità, torna anche un ospite meno gradito: il disturbo digestivo

Secondo uno studio condotto da Human Highway per Assosalute – l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica – ben il 65% della popolazione italiana soffre di problemi gastrointestinali, in particolare gonfiore, acidità di stomaco e pesantezza​.

Lo scenario, presentato durante una conferenza stampa che si è tenuta in questi giorni dal titolo “Mangiare per vivere meglio: il benessere digestivo tra stagioni, tradizioni e stili di vita”, è allarmante: oltre la metà dei soggetti colpiti sperimenta tre o più sintomi contemporaneamente. 

E sebbene il disagio sia trasversale a tutte le fasce della popolazione, sono le donne e i giovani adulti a pagare il prezzo più alto​.

Le cause dell’indigestione: tra stress e cattiva alimentazione

Lo stress si conferma il principale nemico dello stomaco: il 40% degli italiani lo indica come la prima causa dei propri disturbi digestivi, con punte che superano il 47% tra le donne. A seguire, l’alimentazione disordinata, i pasti consumati in fretta e la scarsa consapevolezza nutrizionale, soprattutto tra i giovani​.

«Lo stress altera profondamente il funzionamento dell’apparato gastrointestinale – spiega il Professor Attilio Giacosa, gastroenterologo presso il Centro Diagnostico Italiano di Milano – e può favorire infiammazioni, sindrome del colon irritabile e reflusso. Ma anche eventi stressanti della vita, diete squilibrate e l’uso prolungato di antibiotici possono compromettere l’equilibrio del microbiota intestinale, attivando un processo pro-infiammatorio».​

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I sintomi più diffusi: tra meteorismo, gonfiore e acidità

Tra i fastidi più frequenti, il 30% degli italiani dichiara di soffrire spesso di gonfiore addominale e meteorismo, mentre il 7,2% li avverte quasi sempre. Seguono acidità di stomaco e senso di pesantezza, che si intensificano in particolari condizioni: età, abitudini, genere e stile di vita giocano un ruolo cruciale​.

Le donne risultano le più colpite: una su due soffre di gonfiore, e il 31,4% segnala episodi di stitichezza, contro il 16,6% degli uomini. Solo il reflusso gastroesofageo si distribuisce in maniera relativamente uniforme tra i sessi​.

Giovani in bilico tra fast food e disinformazione

A essere particolarmente vulnerabili sono i giovani fino ai 34 anni. Secondo il Professor Giacosa, «questa fascia d’età tende ad avere abitudini alimentari disordinate: consumano panini, pizze e snack davanti a uno schermo, senza consapevolezza. I pasti diventano atti automatici e privi di attenzione al valore nutrizionale».

Al contrario, gli adulti e gli anziani sembrano essere più disciplinati, anche per motivi legati alla salute e all’esperienza: più attenti alla composizione dei pasti, preferiscono una cucina semplice e regolare, spesso in linea con la tradizione mediterranea.

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Dieta: serve un ritorno alla semplicità

Il messaggio degli esperti è chiaro: per stare meglio non servono diete estreme o soluzioni miracolose, ma un approccio equilibrato. La dieta mediterranea – nella sua variante Green-Med – resta la scelta vincente, con un apporto ridotto di carne rossa e un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’inclusione delle proteine vegetali​.

«Un’alimentazione sana – aggiunge Giacosa – non è solo prevenzione delle patologie croniche, ma anche la chiave per un intestino felice. Alimenti come il Mankai, una microalga detta anche ‘lenticchia d’acqua’, offrono una nuova via per arricchire regimi vegetariani senza rinunciare a proteine, ferro e vitamina B12».

Ma attenzione alle mode. Anche i regimi plant-based devono essere gestiti con intelligenza. «Un eccesso di legumi, ad esempio, può favorire fermentazioni intestinali e gonfiore, soprattutto nelle donne. Serve sempre bilanciare» avverte l’esperto.

I falsi miti: tra caffè, amari e carboidrati serali

La survey Assosalute ha portato alla luce un panorama ricco di credenze errate. Solo il 39% degli italiani ritiene che bere acqua lontano dai pasti favorisca la digestione; il 34% accusa il caffè e il fumo, mentre il 27% demonizza i carboidrati la sera, credendo che rallentino la digestione. Addirittura, il 12% li considera utili per conciliare il sonno​.

Puntualizza così Giacosa: «Bere troppa acqua durante i pasti può rallentare lo svuotamento gastrico. Meglio arrivare al pranzo già idratati. Quanto al caffè, se consumato con moderazione, può essere utile: è ricco di polifenoli e non va demonizzato. Il vino rosso? Sì, ma con moderazione e sempre durante i pasti. I superalcolici e gli amari non aiutano la digestione come si crede: apportano solo alcol e calorie».​

Anche il cioccolato fondente, spesso bistrattato, può trovare spazio in una dieta sana. «Con almeno l’80% di cacao, è un superfood antiossidante. Diverso il discorso per il cioccolato al latte, ricco di zuccheri e grassi poco salutari» conclude Giacosa.

Microbiota intestinale e disturbi digestivi

Sempre più studi confermano che il benessere digestivo dipende in gran parte dalla salute del microbiota intestinale, l’insieme dei trilioni di microrganismi che popolano il nostro intestino. Questo ecosistema invisibile influisce sulla digestione, sull’assorbimento dei nutrienti e sulla risposta immunitaria. 

Quando il microbiota è in equilibrio, favorisce una buona digestione e protegge la mucosa intestinale; quando è alterato – condizione nota come disbiosi – possono comparire sintomi come gonfiore, stitichezza, diarrea, meteorismo e reflusso​.

Fattori come stress, alimentazione povera di fibre, abuso di antibiotici o infezioni gastrointestinali possono impoverire la diversità batterica e alterare la composizione del microbiota, contribuendo all’insorgenza o alla cronicizzazione dei disturbi. Anche la sindrome dell’intestino irritabile, citata dal Professor Giacosa, è spesso associata a disbiosi. Per questo motivo, strategie che includono probiotici, una dieta ricca di fibre prebiotiche e uno stile di vita equilibrato sono oggi sempre più consigliate come coadiuvanti nella gestione dei disturbi gastrointestinali funzionali.

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Rimedi e comportamenti: cosa fanno gli italiani?

Secondo la ricerca, oltre il 52% degli italiani si affida ai farmaci da banco per alleviare i disturbi digestivi, soprattutto gli over 45. Il 40% sceglie invece di migliorare l’alimentazione, mentre tra i più giovani resistono i “rimedi della nonna”. 

Soltanto il 9% si informa online, mentre un italiano su tre preferisce rivolgersi al medico di famiglia. Interessante notare come le donne siano più propense all’automedicazione, mentre gli uomini si affidano più spesso a conoscenti o professionisti​.

Cinque consigli per “digerire” le abbuffate di pasqua e pasquetta

Il Professor Giacosa propone un piccolo vademecum per affrontare con serenità anche le feste pasquali.

  • Segui un’alimentazione sana, ispirata alla dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura e alimenti freschi poco trasformati.
  • Bevi acqua durante tutta la giornata, non solo ai pasti, per favorire la depurazione e l’idratazione.
  • Fai movimento, soprattutto dopo i pasti: anche solo 30 minuti di camminata veloce aiutano la digestione.
  • Dormi almeno 7 ore per notte: il sonno è un alleato del metabolismo e del benessere intestinale.
  • Condividi i pasti con gli altri: la convivialità è parte integrante della salute alimentare​.
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