Nei primi mesi di vita, circa un terzo dei neonati sperimenta le cosiddette coliche, contrazioni dolorose della parete intestinale che causano pianto e disagio. Fortunatamente, le coliche non influenzano la salute a lungo termine del neonato e tendono a sparire intorno ai 4-5 mesi di vita, indipendentemente dal tipo di alimentazione, che sia latte materno o artificiale.

Le coliche, che si presentano solitamente a orari regolari durante il giorno, derivano dall’accumulo di aria nell’intestino, provocando distensione dell’addome e dolore. I sintomi principali includono pianto inconsolabile, addome teso e gambe flesse verso il ventre.

Cosa provoca le coliche

Le cause esatte delle coliche neonatali non sono ancora completamente comprese, ma si ipotizza che possano essere legate ad alterazioni nella composizione del microbiota intestinale (la comunità di microrganismi che popola la mucosa dell’intestino) e a disfunzioni della motilità intestinale.

Se le coliche proseguono dopo lo svezzamento, anche l’alimentazione può giocare un ruolo, specialmente l’assunzione di lattosio, in caso di intolleranza, o di quantità elevate di fibre o cibi fermentabili, che possono aumentare la produzione di gas nell’intestino. Inoltre, il mancato “ruttino” dopo il pasto e l’esposizione al fumo di sigaretta sembrano essere fattori di rischio aggiuntivi.

La dieta della madre durante l’allattamento al seno non sembra invece aumentare le probabilità di comparsa delle coliche.

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Come riconoscere le coliche

Episodi di pianto che iniziano all’improvviso e che si possono protrarre anche per ore in neonati sani sono il primo aspetto distintivo delle coliche. In particolare, queste crisi si manifestano prevalentemente di sera o di notte e seguono la cosiddetta “regola del tre”: persistono per almeno tre ore al giorno, per tre giorni alla settimana, per un minimo di tre settimane.

Per riconoscere le coliche è utile anche soffermarsi su certi movimenti tipici del bambino, come inarcare la schiena, tirare le gambe verso lo stomaco, chiudere i pugni.

Nonostante questi segni tipici, è sempre opportuno rivolgersi al pediatra per escludere altri eventuali disturbi. Per farlo il medico raccoglierà le informazioni fornite dai genitori, terrà in considerazione la curva di crescita e procederà con l’esame fisico del piccolo.

Come alleviare le coliche

Anche se spesso il pianto causato dalle coliche è inconsolabile, esistono alcune strategie che in alcuni casi possono dare sollievo al piccolo.

Innanzitutto, è fondamentale mantenere un ambiente sereno in quanto l’umore dei genitori può condizionare i neonati: se ansia o preoccupazione prevalgono, il bambino potrebbe diventare più agitato e difficile da consolare.

Per cercare di alleviare i sintomi delle coliche è possibile eseguire semplici massaggi sull’addome, far ascoltare al piccolo musica dolce e cullarlo delicatamente.

Il contatto diretto pelle a pelle con mamma o papà è un altro metodo efficace per placare il bambino. Durante gli attacchi di pianto, tenerlo vicino può essere utile per fargli sentire il calore corporeo e ascoltare il battito cardiaco del genitore, una pratica a volte chiamata “marsupio-terapia”. Questo tipo di contatto può rilassarlo e offrirgli conforto.

Anche l’uso del ciuccio può essere benefico, poiché spesso aiuta a tranquillizzare il neonato.

Inoltre, è utile ricordare che i bambini generalmente apprezzano la sensazione di essere avvolti, non solo dagli abbracci, ma anche da coperte calde. Infatti, la pratica di avvolgere il bambino può avere effetti positivi nel ridurre il pianto e le coliche.

Infine, in alcuni casi il “rumore bianco“, come il suono di un aspirapolvere, di una ventola o il ticchettio di un orologio, può avere un effetto calmante e rasserenante sul bambino.

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Cosa evitare in caso di coliche?

È cruciale non sovraccaricare il bambino cambiandolo di posizione troppo frequentemente (ad esempio, passando rapidamente da sdraiato a in braccio) e, in caso di utilizzo del biberon, non usare tettarelle con fori troppo stretti, che possono causare l’ingestione di aria durante la suzione e aumentare la quantità di aria nell’intestino. Si consiglia piuttosto di utilizzare un biberon che permetta un flusso più veloce del latte.

Quando si allatta, con latte sia artificiale sia materno, è bene mantenere il bambino semi-verticale e incoraggiare l’emissione di aria, ovvero il ruttino, con delicati movimenti ascendenti.

Se i metodi descritti non bastano, il pediatra può consigliare prodotti specifici per le coliche, come appositi latti in formula o integratori a base di estratti naturali che favoriscono una regolare motilità intestinale e l’eliminazione dei gas (come melissa e camomilla) o contenenti probiotici e/o prebiotici, che aiutano a mantenere l’equilibrio della flora intestinale.

Un’altra opzione è l’uso di un sondino rettale, specialmente nei primi mesi di vita. È importante usarlo correttamente, lubrificandolo leggermente con olio d’oliva e limitando l’inserimento a 2-3 cm di profondità, per poi eseguire piccoli movimenti circolari per facilitare l’espulsione di aria e feci. Tuttavia, il sondino non deve essere utilizzato di routine ed è bene consultare sempre il pediatra prima di farne uso.

Coliche: il possibile ruolo del microbiota intestinale

Visto il ruolo ormai noto del microbiota intestinale nella patogenesi di diversi disturbi, intestinali e non, alcuni studi hanno indagato se alterazioni nella sua composizione (dette disbiosi) possano essere implicate anche nella comparsa delle coliche nei neonati.

Dai dati ottenuti è emerso in primo luogo un aumento dei livelli di alcuni batteri, come E. coli, C. difficile e Klebsiella e la diminuzione di altri, in particolare di Lactobacillus e Bifidobacterium.

I ricercatori hanno quindi ipotizzato che una disbiosi possa comportare sia un’alterata motilità intestinale sia un incremento della produzione gassosa, con conseguente dolore e tensione addominali tipici delle coliche infantili.

Ulteriori studi hanno quindi valutato la possibile efficacia di integratori a base di specifici batteri probiotici: i risultati indicano che, rispetto al placebo, probiotici a base di Lactobacillus somministrati a bambini con coliche durante i primi mesi di vita consentono di diminuire il pianto, principale manifestazione di questo disturbo.

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