È un’esperienza molto comune: provare un senso di debolezza fisica, ad esempio durante una convalescenza dopo l’influenza. Oppure dolore e stanchezza alle gambe dopo una lunga corsa. Sono fenomeni assolutamente normali.

Tuttavia, se questi sintomi persistono e la debolezza muscolare a braccia e gambe è indipendente dall’attività svolta, possono essere il segnale di un problema di salute specifico, che va riconosciuto e trattato nel modo corretto.

Cosa si intende per debolezza muscolare?

Spesso capita di sentirsi “deboli”, ma la debolezza muscolare non deve essere confusa con la rigidità articolare, i dolori muscolari o la stanchezza cronica e diffusa.

Per debolezza muscolare si intende la perdita di forza dei muscoli: nonostante lo sforzo, infatti, la contrazione muscolare o il movimento non avvengono come dovrebbero.

Come si contraggono i muscoli

I muscoli volontari sono quelli che si contraggono per nostra volontà, come ad esempio i muscoli che ci permettono di muovere le gambe e le braccia e che costituiscono la cosiddetta muscolatura scheletrica. La muscolatura liscia, al contrario, è responsabile dei movimenti involontari, come ad esempio quelli degli organi interni e dei vasi sanguigni.

La contrazione dei muscoli volontari avviene in seguito a un impulso elettrico che parte da un’area specifica del cervello, la corteccia motoria.

Da lì il segnale viaggia all’interno del midollo spinale e dei nervi per raggiungere le fibre muscolari, a livello delle quali lo stimolo nervoso determina il rilascio di sostanze specifiche, i neurotrasmettitori, che provocano reazioni chimiche in grado di far contrarre il muscolo. Se lungo questo percorso si presenta un problema, il muscolo non si contrae in maniera corretta e potrebbe causare debolezza muscolare.

Debolezza muscolare: le cause

La debolezza muscolare è dovuta alla comparsa di un “intoppo” nel percorso neuromotorio che va dalla corteccia motoria alla fibra muscolare, che può presentarsi a diversi livelli: cervello, midollo spinale, nervi, muscoli e le connessioni fra loro. Si parla di debolezza generalizzata quando coinvolge tutti muscoli del corpo e di debolezza focale quando questa interessa solo alcuni muscoli.

Tra le cause della debolezza muscolare generalizzata troviamo la perdita del tessuto muscolare (dovuta ad esempio a lunghi periodi di inattività), bassi livelli di potassio e patologie neurologiche che determinano un deterioramento e/o un danneggiamento dei nervi, come per esempio la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), grave patologia neurodegenerativa che porta alla progressiva perdita del controllo dei movimenti (volontari e non).

Inoltre, se tutti i muscoli sono deboli le cause possono essere:

  • la miastenia gravis e la sindrome di Lambert-Eaton, due rare patologie autoimmuni che determinano un’alterazione a livello delle giunzioni neuromuscolari (ovvero i punti in cui i neuroni entrano in contatto con le fibre muscolari);
  • la distrofia muscolare, patologia genetica che di solito si manifesta già durante l’infanzia o l’adolescenza;
  • disturbi del metabolismo dei lipidi e del glicogeno e disturbi mitocondriali (in questo caso la debolezza muscolare è generalmente esacerbata dall’esercizio fisico o da malattie febbrili);
  • alcuni disturbi endocrini (come ipertiroidismo e ipotiroidismo, insufficienza renale ecc.).

La stanchezza muscolare può essere dovuta anche alla carenza di alcuni elementi fondamentali, e in particolare ad alterazioni della normale concentrazione degli elettroliti presenti nel sangue:

  • calcio (un apporto insufficiente può provocare crampi);
    potassio (un livello basso determina la condizione nota come ipokaliemia);
  • magnesio o glucosio (bassi livelli provocano nervosismo e irritabilità);
  • vitamine del gruppo B.

A loro volta questi scompensi elettrolitici possono essere causati dall’uso prolungato di alcuni farmaci (come i diuretici), da altre patologie (come l’acidosi tubulare renale) o da infezioni (come la febbre dengue).

Infine, l’assunzione di alcuni farmaci può determinare questo disturbo: gli effetti collaterali di diversi medicinali, tra cui alcuni di uso comune (come le statine e i glucocorticoidi) includono debolezza muscolare e miopatia.

La debolezza in muscoli o in gruppi muscolari specifici, invece, può avere diverse cause. Tra quelle di tipo anatomico-funzionale le più comuni sono:

  • l’ictus, causato, nella maggior parte dei casi, dall’occlusione di un’arteria cerebrale, che determina ischemia neuronale (l’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato e nutrienti ai neuroni)
  • la sclerosi multipla (SM)
  • l’ernia di un disco vertebrale o la sua rottura
  • la presenza di una massa, ad esempio di natura tumorale, che preme sul midollo spinale, alterando il segnale nervoso che normalmente determina il movimento;
  • danni ai motoneuroni inferiori (che si trovano nel midollo spinale), alle radici dei nervi e ai nervi periferici, causati ad esempio da infezioni, dalla sindrome di Guillain-Barré (patologia, probabilmente di natura autoimmunitaria, che porta alla degenerazione della guaina mielinica che riveste le fibre nervose), dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth (una patologia genetica che si manifesta con debolezza e atrofia muscolare), dalla compressione o intrappolamento di un nervo (come ad esempio nel caso della sindrome da tunnel carpale).

Stress e debolezza muscolare

Quando si vive un periodo particolarmente stressante, può essere che questa condizione si ripercuota anche sul benessere muscolare. Inconsapevolmente, infatti, si può instaurare uno stato di tensione costante, che porta all’affaticamento dell’apparato muscolo-scheletrico.

Anche se la sintomatologia può apparire simile, non è tuttavia propriamente corretto, in questo caso, parlare di debolezza muscolare: il muscolo in realtà sta svolgendo il “proprio lavoro”, l’asse cervello-midollo-muscoli è correttamente attivato, ma lo è paradossalmente per un periodo troppo prolungato, portando così a una sensazione di stanchezza, più che di debolezza, muscolare.

Debolezza muscolare: i campanelli d’allarme a cui fare attenzione

La debolezza muscolare può verificarsi improvvisamente o gradualmente e i sintomi variano a seconda dei muscoli colpiti. Per esempio, se la debolezza va ad attaccare i muscoli responsabili della respirazione, si può avere difficoltà a respirare, se invece interessa i muscoli oculari, si può vedere doppio. Spesso la tipica sensazione di debolezza è accompagnata da alterazioni della sensibilità e, a volte, da tremore.

In caso di debolezza muscolare, specialmente senza cause apparenti e/o in peggioramento, è consigliabile rivolgersi al medico che, durante la visita, effettuerà un’approfondita anamnesi e valuterà attentamente la situazione, per distinguere fra i casi di debolezza muscolare o, invece, di astenia, ovvero di affaticamento anche a fronte di sforzi ridotti.

Una volta identificato un effettivo stato di indebolimento muscolare, valuterà quale tratto della via cervello-midollo-muscoli è interessato, cercando così di risalire alla causa del disturbo; eventualmente, può prescrivere esami strumentali specifici, per approfondire gravità e cause del disturbo. Esistono però alcuni campanelli d’allarme che devono spingerci a cercare immediatamente assistenza medica, come una debolezza che diventa intensa in poco tempo, oppure la perdita della capacità di camminare o una difficoltà nel respirare, masticare, parlare o sollevare la testa da sdraiati.

Debolezza e tremore alle gambe

La debolezza alle gambe e il tremore ad essa associato sono sintomi purtroppo molto diffusi, soprattutto nella popolazione anziana. Il fatto che la debolezza sia evidente soprattutto a livello degli arti inferiori può però essere un utile indizio per una diagnosi corretta: solitamente, infatti, questa sintomatologia – spesso associata alla perdita della sensibilità distale, cioè delle estremità – permette di restringere notevolmente il campo di indagine e di facilitare così la diagnosi.

I rimedi contro la debolezza muscolare

In linea di massima, per la debolezza muscolare i rimedi non sono univoci, ma si deve intervenire sulla causa sottostante. In base al problema che provoca debolezza, la terapia può variare notevolmente: in caso di carenza di minerali, ad esempio, la semplice assunzione di integratori è sufficiente per controllare il sintomo, se invece la debolezza di un muscolo è una delle conseguenze di un’ernia del disco, può risolversi con l’intervento chirurgico.
Quando la debolezza muscolare è il sintomo di una patologia (neurodegenerativa, metabolica o endocrina) bisogna invece agire con trattamenti per risolvere il disturbo alla base.

Indipendentemente dalla causa, però, la fisioterapia può sempre aiutare a recuperare e migliorare la forza, contrastando dolori e debolezza muscolare. Esercizio fisico, dieta equilibrata e buon sonno restano comunque i migliori alleati per prevenire danni e mantenere cervello, midollo spinale, nervi e muscoli in salute.

Debolezza muscolare: il ruolo del microbiota intestinale

Il nostro corpo è un sistema complesso in cui diversi organi e funzioni sono strettamente interconnessi per mantenere la salute e il benessere. Uno di questi collegamenti cruciali è rappresentato dall’asse intestino-muscolo, che evidenzia l’importante relazione tra il microbiota intestinale e la salute muscolare.

Il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’omeostasi metabolica e immunitaria. Studi recenti hanno evidenziato come uno squilibrio nel microbiota intestinale, noto come disbiosi, possa influenzare negativamente la salute muscolare, portando alla debolezza muscolare e alla perdita di massa.

Una disbiosi intestinale può infatti compromettere l’integrità della barriera intestinale, consentendo il passaggio di sostanze dannose come endotossine e metaboliti microbici nella circolazione sanguigna. Questi fattori possono attivare una risposta infiammatoria a basso grado che, a sua volta, può contribuire a disturbi metabolici e muscolari.

In particolare, alcuni studi hanno evidenziato che livelli elevati di citochine infiammatorie come il fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα) e l’interleuchina 6 (IL-6) sono associati a una riduzione della massa e della forza muscolare, soprattutto negli anziani e nelle persone affette da malattie infiammatorie.

Esistono prospettive terapeutiche interessanti legate alla modulazione del microbiota intestinale per migliorare la salute muscolare. Alcuni studi hanno dimostrato che diete ricche di fibre e povere di grassi, insieme a specifici probiotici, possono avere effetti benefici sui parametri intestinali, infiammatori e metabolici, con possibili benefici sulla salute muscolare.

Inoltre, alcuni prodotti derivati dai probiotici, come l’Akkermansia muciniphila e gli acidi grassi a catena corta (SCFAs), possono migliorare la funzione barriera intestinale e la permeabilità intestinale, contribuendo indirettamente alla salute muscolare. L’interazione tra il microbiota intestinale e la salute muscolare rappresenta un campo di ricerca in rapida crescita, con importanti implicazioni per la prevenzione e il trattamento della debolezza muscolare e delle condizioni muscolari patologiche. Mantenere un equilibrio ottimale nel microbiota intestinale attraverso una dieta sana e l’uso mirato di probiotici potrebbe essere una strategia promettente per sostenere la salute muscolare e il benessere generale.