Il termine aerofagia deriva dal greco e significa letteralmente “mangiare aria”. È infatti fisiologico che, quando mangiamo, beviamo, o anche solo parliamo, l’aria non giunga solo ai polmoni, ma arrivi in parte anche nell’esofago, e da lì nel resto dell’apparato digerente. Quando però la quantità di aria inghiottita è eccessiva, il suo accumulo causa sintomi come pancia gonfia e meteorismo.

Quali sono le cause dell’aerofagia

Sono molte le ragioni che possono provocare aerofagia. Per esempio, spesso si manifesta in concomitanza a stati ansiosi e periodi di grandi tensioni emotive o stress. Può verificarsi a tutte le età: l’aerofagia è un disordine gastrointestinale comune anche nei bambini e negli adolescenti.

Inoltre, si manifesta anche tra chi ha cattive abitudini alimentari come:

  • assumere quantità eccessive di bevande gassate;
  • mangiare troppo velocemente senza un’adeguata masticazione;
  • masticare di frequente chewing-gum;
  • il fumo di sigaretta.

L’aerofagia, inoltre, è tra i disturbi che possono accompagnare i mesi di gravidanza, a causa delle modifiche nei livelli ormonali tipici di questo periodo, oltre alla crescente pressione che il feto esercita sugli organi presenti nell’addome man mano che passano i mesi.

Infine, l’aerofagia può comparire in chi ha una patologia dell’apparato gastrointestinale come:

  • l’ulcera gastrica o duodenale;
  • la malattia di Crohn, caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino, che nella maggior parte dei casi colpisce l’ileo, l’ultimo tratto dell’intestino tenue, o il colon;
  • l’ernia iatale, che consiste nella migrazione di una porzione di stomaco dall’addome al torace attraverso un foro naturalmente presente nel diaframma, chiamato iato esofageo.

I sintomi dell’aerofagia

In caso di aerofagia, la sensazione tipica è quella di avere un pallone nello stomaco e nell’addome, tanto è concreta la presenza di aria, che si associa a:

  • eruttazioni
  • tensione addominale
  • borborigmi, cioè rumori simili a qualcosa che “rotola” nella pancia
  • meteorismo
  • aumento della flatulenza.

Talvolta si scatenano anche dolori addominali intensi, che costringono a sdraiarsi per cercare sollievo.

Aerofagia: i rimedi

Per alleviare la sensazione di gonfiore tipica in caso di aerofagia, possono essere utili farmaci a base per esempio di simeticone o dimeticone, che favoriscono l’assorbimento del gas presente nell’apparato digerente. Allo stesso scopo può essere assunto anche carbone vegetale.

L’aerofagia, inoltre, può associarsi a difficoltà di digestione e acidità, che può essere alleviata con un prodotto antiacido a base per esempio di bicarbonato di sodio, idrossido di alluminio e di magnesio o carbonato di calcio, che reagiscono con l’acido cloridrico dello stomaco neutralizzando l’acidità gastrica che causa il bruciore di stomaco.

Infine, per l’eliminazione dei gas possono essere d’aiuto gli infusi a base di melissa, menta e cumino e le compresse a base di finocchio. Va da sé che se questi rimedi non funzionano e i sintomi persistono, è necessario rivolgersi al medico per individuare l’origine del disturbo.

Cosa non mangiare in caso di aerofagia

Accanto alle terapie farmacologiche, per alleviare i sintomi dell’aerofagia è utile correggere anche lo stile di vita. Questo significa, smettere di fumare e seguire una dieta appropriata, evitando chewing-gum, caramelle e bevande gassate. Inoltre, è bene limitare il più possibile tutti gli alimenti che accentuano il disturbo, come:

  • fritture
  • fagioli
  • ceci
  • cipolle
  • broccoli
  • cavolo
  • cavolfiore.

Bisogna infine “imparare” a masticare correttamente, dal momento che si tratta della prima fase del processo digestivo: i bocconi di cibo devono essere piccoli e vanno masticati lentamente da tutti e due i lati della bocca prima di ingerirgli, possibilmente senza parlare.