A volte sono talmente violente da essere definite “a spruzzo”: le scariche di diarrea non sono certo piacevoli, soprattutto se accompagnate da mal di pancia e crampi addominali. Ma per fortuna nella gran parte dei casi non è nulla di preoccupante. Spesso si tratta semplicemente di feci un po’ più liquide del solito.

Sebbene siano spesso usati come sinonimi, la diarrea non va confusa con la dissenteria. Quest’ultima non è altro che la forma più grave della comune diarrea ed è caratterizzata dalla presenza di sangue e muco nel materiale fecale.

Per essere più precisi, la diarrea non è di per sé una vera e propria malattia, più che altro è uno dei sintomi più frequentemente associati ad altri disturbi o condizioni. Anche se può colpire chiunque e in qualunque momento, in circostanze particolari come la gravidanza deve essere monitorata con maggiore attenzione.

Non solo nausea e vomito, quindi: tra i disturbi gastrointestinali più comuni in gravidanza, anche la diarrea non manca di dare fastidio in una buona fetta di donne durante la gestazione.

Diarrea in gravidanza: perché?

Molto spesso una donna in dolce attesa a ogni disturbo o cambiamento che lamenta si sente rispondere “tutta colpa degli ormoni”. Ma è tutto qui? Non proprio!

Oltre agli ormoni, che di sicuro giocano un ruolo fondamentale, anche lo stress, i cambiamenti nella dieta o l’indebolimento del sistema immunitario sono importanti fattori che determinano la comparsa di diarrea in gravidanza.

Vediamoli nel dettaglio.

Cause ormonali

Le modifiche che avvengono durante la gestazione nel corpo di una donna non sono solo estetiche. Anche numerosi parametri ematici, tra i quali quelli ormonali, ne sono influenzati.

Nel primo trimestre calano infatti gli estrogeni e aumentano progesterone e relaxina. Il tutto comporta, di norma, a cambiamenti di umore ma anche a senso di nausea, vomito e disturbi intestinali che variano dalla stitichezza alla diarrea.

Nel secondo trimestre invece, con l’accrescimento del feto, l’intestino viene a essere compresso dalla parete dell’utero causando spesso disturbi nella defecazione caratterizzati da periodi di stitichezza alternati da altri di diarrea.

Stress

Ormai si sa, l’intestino è il nostro secondo cervello ed è collegato al primo attraverso una fitta rete di terminazioni nervose che trasmettono impulsi, positivi o negativi. Lo stress, o in genere il timore di affrontare una nuova situazione come può essere la gravidanza, non impatta perciò solo a livello psicologico, ma si riflette anche a livello addominale causando reazioni apposte a seconda delle persone e/o del momento. Può infatti tradursi in fasi di stipsi o indurre coliche e diarrea.

Cambiamenti nella dieta

In gravidanza l’alimentazione, necessariamente, cambia. Sia per esigenze di salute sia per le cosiddette “voglie”. Se nel primo caso i cambiamenti di dieta dovrebbero essere suggeriti e seguiti da un ginecologo (di norma basati sull’aumento di fibre e quindi di frutta e verdura), nel secondo la faccenda si fa più imprevedibile.

Nel complesso però queste modifiche più o meno improvvise potrebbero non essere ben tollerate dall’intestino e portare quindi a indigestione o a nuove intolleranze. Tra le più diffuse troviamo l’intolleranza al lattosio e quindi a tutti gli alimenti che lo contengono (latte vaccino in primis, latticini freschi, yogurt ecc.).

In alcuni casi tuttavia, nel caso in cui queste ipersensibilità siano precedenti la gravidanza, possono trovarne beneficio e alleviarsi o risolversi del tutto. 

Tra le cause di diarrea legate al cibo, ma accidentali e non strettamente collegate allo stato di gravidanza troviamo l’intossicazione alimentare. Sebbene non prevedibile, l’intossicazione può comportare gravi problemi anche al feto oltre che alla futura madre.

Particolare attenzione va fatta quindi alle norme igieniche sia a casa sia al ristorante.

Alterazioni del sistema immunitario

Proprio per permettere la crescita di un organismo estraneo all’interno del corpo della donna, durante la gestazione il sistema immunitario risulta meno pronto nel rispondere anche a eventuali patogeni esterni. Lo sviluppo di infezioni causate da virus, batteri, funghi o parassiti in genere diventa quindi molto più probabile.

Tra gli agenti infettivi e le corrispondenti patologie potenzialmente pericolose in gravidanza e caratterizzate, fra i vari sintomi, anche da diarrea troviamo:

  • Rotavirus: il principale virus responsabile della comune gastroenterite o, in generale, delle influenze intestinali. Data l’elevata capacità di contagio e la via di trasmissione oro-fecale è molto importante, in ottica di prevenzione, lavarsi bene le mani prima di mangiare. Sebbene sia relativamente facile da contrarre è però autolimitante e perciò la meno preoccupante tra le infezioni da patogeni
  • Campylobacter: la variante batterica e più aggressiva della gastroenterite virale. La comparsa dell’infezione è infatti causata dall’ingestione di alimenti contaminati.  È perciò particolarmente doveroso prestare attenzione a ciò che si consuma
  • Listeria monocytogenes: un batterio che si trova comunemente nell’acqua e nel terreno. L’infezione che ne consegue può essere contratta dal consumo di carni crude o latticini preparati con latte non pastorizzato
  • Salmonella spp., Shigella spp., Escherichia coli: altri batteri causa di infezioni batteriche anche importanti. Si possono trovare nella carne, nelle uova e nel latte consumati crudi o non pastorizzati oltre che nell’ambiente (acque non potabili)

A indebolire ulteriormente la futura mamma ci sono anche situazioni ambientali. Un clima particolarmente caldo e/o umido ad esempio, oltre a favorire la produzione di sudore con conseguente perdita di preziosi liquidi e sali minerali, può favorire il calo delle difese immunitarie e un maggior rischio di contrarre le infezioni sopra descritte.

Cause secondarie

In alcuni casi la diarrea in gravidanza può essere spiegata in altri modi:

  • Assunzione di certi tipi di farmaci o integratori: cosa abbastanza frequente in questo periodo è il supplemento di vitamine e/o di ferro. Quest’ultimo, in particolare, potrebbe dare problemi intestinali che vanno dal gonfiore, alla diarrea (spesso con feci scure) o, di contro, alla stipsi
  • Patologie gastrointestinali pre-esistenti: morbo di Crohn, colite ulcerosa, celiachia, sindrome del colon irritabile ecc. possono comportare la comparsa di diarrea indipendentemente dallo stato di gravidanza

Diarrea in gravidanza: sintomi associabili e possibili complicazioni

Come abbiamo visto, la diarrea è un sintomo e non una malattia. In associazione ad essa, a seconda della causa, potrebbero quindi comparirne altri come ad esempio:

  • Febbre
  • Stanchezza e debolezza
  • Dolori addominali
  • Sangue occulto nelle feci (segnalato da feci scure o addirittura da diarrea nera) 

Tra le complicazioni più importanti abbiamo invece la disidratazione. Come conseguenza delle continue scariche c’è infatti la perdita di liquidi e sali minerali.

Sensazione di sete, urine scure, secchezza della pelle e/o mucose, diminuzione del volume e della frequenza della diuresi, stanchezza, vertigini sono i segnali principali di disidratazione.

Diarrea in gravidanza: cosa fare?

Tra le domande più frequenti che una futura mamma rivolge al proprio ginecologo ci sono: “diarrea in gravidanza: come curarla?” oppure “vomito e diarrea in gravidanza: cosa fare?”.

La risposta solitamente varia a seconda della causa che l’ha scatenata, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: fare pace con l’intestino.

Di seguito troverete quindi consigli generali su cosa prendere, cosa mangiare o bere e su cosa invece evitare, almeno per un breve periodo di tempo.

Diarrea in gravidanza: cosa prendere

Se l’uso di farmaci dev’essere in generale attentamente valutato e monitorato, in gravidanza lo si deve fare ancora di più.

In caso di diarrea da infezione batterica, andrà assunto un determinato antibiotico, nel caso in cui sia virale invece, salvo complicazioni, non è prescritto alcun trattamento in quanto si risolverà spontaneamente. Inoltre, è importante considerare come non tutti i principi attivi antidiarroici comunemente usati sono raccomandati anche in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre. Centrali sono quindi le figure del medico di famiglia e del ginecologo. Sono loro che possono, alla luce della situazione particolare, decidere se prescrivere un antibiotico o altri farmaci.

Diarrea in gravidanza: cosa mangiare o bere

Seguire una dieta leggera ma senza saltare i pasti, soprattutto la colazione, è il primo dei rimedi consigliati a tavola.

Inoltre, è bene raggiungere o mantenere un buon consumo di:

  • frutta astringente e/o ad alto contenuto di pectina (mela, limone, banana ecc.)
  • certi tipi di verdura, meglio se cotta (carote, patate, spinaci ecc.)
  • carne o affettati magri (manzo, pollame, vitello, prosciutto crudo, bresaola)
  • pesce bollito, al vapore, ai ferri
  • uova
  • pane bianco, fette biscottate, riso, pasta non integrale
  • yogurt
  • acqua naturale, tè deteinato non troppo forte, camomilla (fondamentale è bere non troppo tutto insieme ma regolarmente per mantenere una buona idratazione e dare tempo al corpo di assimilare i liquidi).

Per quanto riguarda i condimenti, meglio optare per olio d’oliva, anch’esso utilizzato con moderazione a causa dei noti effetti lassativi se abusato.

Diarrea in gravidanza: a cosa dire di no

Per non irritare ulteriormente l’intestino, in particolare nei primi giorni di diarrea, è meglio evitare invece:

  • cibi ricchi di grassi (lardo, strutto, pesci grassi, dolci troppo farciti ecc.)
  • la frittura, il piccante in generale, spezie o aromi troppo forti
  • latte e derivati (soprattutto formaggi fermentati)
  • frutta e verdura acida o lassativa (fichi, uva, ciliegie, pomodori ecc.)
  • alimenti o bevande con sostanze eccitanti o irritanti (caffè, tè, cioccolata), acqua gassata
  • alcol (non solo durante l’episodio di diarrea, ma per tutta la durata della gravidanza e di allattamento)

Per non aumentare ulteriormente il transito intestinale sono invece non da evitare ma da ridurre:

  • alimenti a base di cereali grezzi o integrali
  • legumi (ceci, piselli, fagioli, lenticchie ecc.)
  • verdure crude e certi ortaggi (crucifere, carciofi ecc.)

Quanto riportato va però considerato come indicazione generale. In un periodo delicato come la gravidanza il “fai da te” va, per quanto possibile, ridotto al minimo.

Ogni situazione è infatti differente dalle altre ed è perciò importante, per la salute di mamma e bambino, chiedere un consiglio al proprio medico di famiglia oppure al ginecologo.

Probiotici in gravidanza

Secondo un recente studio di revisione sistematica e meta-analisi, i probiotici e i prebiotici sono considerati sicuri per l’uso durante la gravidanza e l’allattamento. L’analisi ha concluso che non ci sono rischi significativi associati all’assunzione di probiotici e prebiotici in queste fasi della vita . In ogni caso, è consigliabile consultare il proprio ginecologo di fiducia prima di iniziare qualsiasi integratore durante la gravidanza per garantire la sicurezza e l’appropriatezza dell’uso in base alle esigenze individuali.

Uno studio in particolare ha esaminato l’effetto di Lactobacillus rhamnosus e del Lactobacillus reuteri sulla riduzione della colonizzazione da Streptococco del gruppo B nelle donne in gravidanza e i risultati sono stati incoraggianti.