La stipsi è un disturbo estremamente diffuso in persone di entrambi i sessi e di ogni età, soprattutto a causa della dieta povera di alimenti ricchi di fibre e liquidi, dell’eccessiva assunzione di cibi trasformati e ad alto tenore di sodio e della sedentarietà.

Tutte le donne, però, sanno bene che a causare la stitichezza sono anche le variazioni dei livelli degli ormoni femminili, sia quelle più modeste e periodiche associate al ciclo mestruale sia quelle più drastiche e durature che si verificano fin dalle prime settimane di gravidanza.

La stipsi in gravidanza non è un fastidio di poco conto, perché, oltre al gonfiore e al malessere determinati dall’intestino “bloccato”, la produzione di feci dure e la necessità di sforzarsi per defecare facilita la comparsa di un altro comune disturbo intestinale della gravidanza associato a notevole dolore quando si deve andare in bagno: le emorroidi.

Come risolvere la stitichezza in gravidanza o, quanto meno, come renderla tollerabile? Che cosa mangiare e bere per ammorbidire le feci? Quali altri rimedi possono essere efficaci? Quando è il caso di ricorrere ai farmaci lassativi? E qual è il miglior lassativo a disposizione per la donna in gravidanza? Ecco le risposte.

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Stitichezza in gravidanza: quando compare cosa faccio?

All’origine del rallentamento del transito intestinale e dei conseguenti problemi ad andare in bagno tipici della gravidanza si ritiene ci sia soprattutto l’aumento dei livelli di progesterone innescato dal concepimento e persistente fino all’ultimo mese di gestazione.

Con il procedere della gravidanza, questa stitichezza di origine ormonale è via via peggiorata dal crescente ingombro dell’utero, che aumenta progressivamente di dimensioni andando a comprimere l’intestino e rallentando ulteriormente il transito delle feci.

Un ulteriore fattore che contribuisce a promuovere la stipsi e l’effetto di “tappo” intestinale è la riduzione del livello di attività fisica che si verifica soprattutto verso l’ottavo mese (ma generalmente anche prima), come conseguenza delle limitazioni nei movimenti imposte dal pancione, dei frequenti indolenzimenti alla schiena e della tendenziale stanchezza che compare fin dalle prime settimane di gravidanza.

La stipsi che ne deriva, seppur limitata al periodo della gravidanza, può essere considerata cronica e può presentarsi in forma particolarmente ostinata e difficile da curare soprattutto nelle donne che già tendevano a soffrire di stitichezza prima della gravidanza (in particolare, nei 3-5 giorni precedenti l’inizio del flusso mestruale).

Dati raccolti nell’ambito di un’indagine condotta nel Regno Unito indicano che la stipsi gravidica interessa circa 3-4 donne su 10 nel secondo/terzo trimestre di gravidanza (39% delle donne a 14 settimane e 30% a 28 settimane) e circa una donna su 5 al nono mese (20% delle donne a 36 settimane).

Anche se questi dati potrebbero essere leggermente sovrastimati a causa della somministrazione di supplementi di ferro (noti per la loro capacità di interferire con il transito intestinale) a gran parte delle donne considerate nell’indagine, i problemi di stitichezza in gravidanza sono indiscutibilmente diffusi e rilevanti.

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Come combattere la stitichezza in gravidanza con la dieta

Come risolvere la stitichezza in gravidanza? Innanzitutto, scegliendo con attenzione i cibi da mettere in tavola e i condimenti che si usano, perché anche se gli ormoni giocano un ruolo chiave nell’influenzare il transito intestinale, la dieta resta la prima alleata contro la stitichezza ostinata in gravidanza.

I cibi più efficaci per prevenire la costipazione sono naturalmente quelli ricchi di fibre idrosolubili, come la frutta matura e le verdure meno fibrose e più ricche di cellulosa e mucillaggini, da consumare crude o cotte. I principali frutti di riferimento sono pere, mele, prugne, albicocche, kiwi, ciliege, cachi (soltanto per fare alcuni esempi) e possono essere assunti anche sotto forma di frullati, smoothie o centrifughe, preferibilmente senza aggiunta di zucchero.

Tra le verdure, sono perfette tutte le insalate e le verdure a foglia verde o rossa (catalogna, radicchio, spinaci, erbe ed erbette ecc.), le carote, le zucchine, la zucca, i finocchi, le cipolle, i pomodori, i cavolfiori, le rape ecc. da scegliere in relazione ai propri gusti e a eventuali problemi soggettivi di intolleranza a livello digestivo o intestinale. L’ideale è condirle con pochissimo sale e un po’ di olio extra vergine di oliva che contribuisce ad ammorbidire le feci e a promuovere il transito intestinale. Da evitare invece i grassi saturi (come il burro) e i fritti, che appesantiscono la digestione ed esercitano un dimostrato “effetto tappo” a livello dell’intestino.

Oltre a essere ricca di fibre, la dieta anti stipsi deve prevedere liquidi in abbondanza, dove per liquidi si intendono sia quelli che si bevono sia quelli che si assumono “passivamente” con i cibi. Tra i primi, il riferimento principe è l’acqua naturale, che deve essere scelta tra quelle di buona qualità, microbiologicamente pure, a basso contenuto di sodio (che tende a promuovere la stitichezza e la ritenzione idrica) e con minimo residuo fisso.

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Oltre all’acqua, possono essere liberamente assunti camomilla, infusi e tisane a base di estratti di frutta ed erbe di vario tipo, anche ad azione debolmente lassativa (dopo aver verificato che siano innocue per il feto e autorizzate in gravidanza).

Idealmente, camomilla e tisane dovrebbero essere assunte tiepide o a temperatura ambiente e al naturale, ossia senza aggiunta di zucchero.

Se, insieme alla stipsi, sono presenti anche sensazione di gonfiore e flatulenza, può essere consigliabile ricorrere agli estratti di finocchio, pianta nota per la sua capacità di promuovere la digestione e ridurre la produzione di gas intestinale, nonché in grado di contribuire ad alleviare alcuni dei sintomi del colon irritabile. Anche per la preparazione di camomilla e tisane è consigliabile utilizzare acqua in bottiglia di buona qualità con poco sodio e basso residuo fisso.

Da non dimenticare, i brodi, le zuppe e le vellutate di verdura: da sole o con l’aggiunta di piccole quantità di cereali integrali, sono perfette per soddisfare contemporaneamente il fabbisogno di fibre e liquidi. Anche in questo caso, però, si deve aggiungere pochissimo sale ed evitare dadi o insaporitori di vario tipo: se le verdure usate sono fresche e di buona qualità, il risultato sarà comunque appagante anche per il palato.

Al contrario, dovrebbero essere consumati con moderazione il tè, il caffè e le altre bevande contenenti caffeina, soprattutto se zuccherate o addizionate con dolcificanti artificiali. Decisamente da evitare, poi, le bevande alcoliche di qualunque tipo (vino, birra, aperitivi, cocktail, superalcolici), che disidratano e determinano una molteplicità di effetti tossici sia per l’organismo della donna sia, soprattutto, per quello del feto che si sta sviluppando.

Stitichezza in gravidanza: cosa fare di più

Il secondo alleato contro la stitichezza in gravidanza e in tutti gli altri momenti della vita è il movimento, che ha il duplice effetto favorevole di promuovere la peristalsi e il transito intestinale e allentare tensione e stress, che costituiscono una frequente concausa della stipsi.

Per ottenere benefici a livello intestinale e sul tono dell’umore non è necessario improvvisarsi atleti, soprattutto se non si era molto orientate all’attività fisica prima del concepimento. È sufficiente passeggiare ogni giorno per almeno 30-45 minuti, abbastanza di buon passo, ma con un atteggiamento rilassato, se possibile in compagnia e in mezzo al verde. In aggiunta, vanno benissimo il nuoto, la ginnastica dolce in acqua o a terra, la cyclette (sempre per circa 45 minuti, almeno 2 volte alla settimana).

Un altro aspetto da considerare per migliorare la funzionalità intestinale è l’atteggiamento che si adotta al momento di andare in bagno. Inutile stressarsi prevedendo già la necessità di sforzarsi con scarso esito: per riuscire ad andare di corpo più facilmente bisogna essere rilassate, prendersi il tempo necessario e non avere fretta di arrivare allo scopo tra un impegno e l’altro, né rimandare lo stimolo ad andare in bagno quando si manifesta per finire quello che si sta facendo.

Se, nonostante una situazione psicologica e ambientale ideale, non si riesce a defecare in tempi ragionevoli, non si deve insistere. Sforzarsi non serve a nulla e, come accennato, rischia di favorire lo sviluppo o di peggiorare le emorroidi, uno dei problemi più frequenti in gravidanza a causa del minor tono delle vene legato all’azione degli ormoni. Meglio abbandonare temporaneamente l’impresa e ritentare in un’occasione più propizia.

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Farmaci per la stitichezza in gravidanza: cosa prendere

In generale, l’impiego di farmaci in gravidanza deve sempre essere indicato dal medico e limitato ai casi di effettiva necessità, quando interventi sullo stile di vita e rimedi di tipo più “naturale” non sono efficaci nell’alleviare i sintomi del disturbo presente.

Questa regola non vale soltanto per farmaci che possono avere effetti sfavorevoli sul feto, ma anche per quelli ritenuti sostanzialmente innocui e ammessi per l’uso dalle prime settimane di gravidanza e fino al nono mese. Lassativi compresi.

Un primo intervento potenzialmente utile contro la stitichezza ostinata, in aggiunta all’integrazione di fibre idrosolubili (prebiotici), è rappresentato da preparati probiotici a base di lattobacilli e bifidobatteri. Questi prodotti non hanno effetti lassativi diretti, ma ottimizzando la composizione e l’attività del microbiota intestinale contribuiscono a migliorare la consistenza delle feci e il transito intestinale.

Per un’azione anti stipsi più specifica, ma sempre di tipo naturale, si può fare riferimento a integratori alimentari a base di psyllium, vitamine e lattobacilli. Lo psyllium è una fibra notoriamente in grado di favorire la regolarità del transito intestinale e la produzione di feci di volume e consistenza “normali”.

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Un prodotto naturale dagli effetti lassativi di questo tipo è utile anche quando ad avere problemi a fare la cacca è un bambino. In questo caso, il dosaggio da somministrare per ammorbidire le feci e combattere la costipazione è di una o più bustine al giorno in relazione alle necessità, salvo diversa indicazione del medico (che deve sempre essere interpellato prima di somministrare integratori alimentari o farmaci nell’infanzia).

Soprattutto nel caso dei bambini, va ricordato che il ricorso a farmaci anti stipsi deve essere preso in considerazione soltanto quando sono presenti oggettivi problemi ad andare di corpo nonostante una dieta sana e bilanciata, caratterizzata da cibi ricchi di fibre, sufficiente assunzione di acqua e altri liquidi poveri di sodio nonché un adeguato livello di movimento quotidiano.

Anche nell’adulto, il ricorso a una purga vera e propria deve sempre avvenire sotto controllo medico ed essere riservato ai casi di stitichezza improvvisa, che non passa dopo alcuni giorni di impiego dei rimedi già citati, oppure quando è presente una stipsi cronica molto ostinata. In queste situazioni, si sono dimostrati efficaci i lassativi stimolanti, che sono però associati a effetti collaterali fastidiosi, come diarrea e dolore addominale (soprattutto in chi ha la tendenza a soffrire di colon irritabile).

In alternativa, si possono assumere preparati a base di sali di magnesio in varia formulazione (sciroppo, compresse, granulati effervescenti). Tuttavia, va precisato che per questi rimedi e, più in generale, per tutti i lassativi osmotici (categoria di cui fa parte anche il lattulosio) e per i cosiddetti “ammorbidenti fecali” (docusato di sodio, paraffina liquida) non ci sono sufficienti prove di efficacia e sicurezza in gravidanza.

A riguardo va anche ricordato che integratori alimentari a base di magnesio non sono pensati a scopo lassativo, ma possono avere questo effetto se consumati in eccesso: per questa ragione, il loro impiego dovrebbe essere evitato in gravidanza, a meno che non sia suggerito e monitorato dal medico.

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